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pubblicato il 26.05.13
Europa nera - Gran Bretagna 2/2 Quattro movimenti, una sola bandiera è l'estrema destra inglese
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Quattro movimenti, una sola bandiera è l'estrema destra inglese

Prima avevano legami con Hitler e Mussolini. Adesso anti-islamici e anti-immigrati, xenofobo, razzista. Si chiamano British union of fascist, National front, British National party, English defence league. Il primo è nato nel 1932, il più giovane nel 2009


British union of fascists
Partito Fascista fondato da Oswald Mosley nel 1932
Legami con Mussolini e Hitler

L'Unione Britannica dei Fascisti (British Union of Fascists, BUF) è stato un partito politico attivo negli anni trenta del XX secolo nel Regno Unito. Il movimento, fondato nel 1932 da fuoriusciti dal Partito Conservatore e dal ministro laburista Sir Oswald Mosley, era la sintesi di numerose piccole formazioni fasciste.

La BUF è il principale movimento fascista britannico e, pur fondato in concomitanza temporale con l'ascesa del nazionalsocialismo in Germania, non assume il modello hitleriano, rivendicando un'affiliazione mussoliniana.
Indice

1 L'ideologia
1.1 I simboli italianeggianti
2 Voci correlate
3 Altri progetti
4 Collegamenti esterni

L'ideologia

Dallo statuto di fondazione il partito appare come parte della destra rivoluzionaria e anti-reazionaria. Tra gli scopi che si prefigge vi è il sovvertimento del disinteresse britannico dalle cose continentali onde ricondurre il Regno nel suo contesto europeo. La parziale sconfitta nella Guerra dei cent'anni, in cui nel XV secolo gli inglesi furono costretti ad abbandonare le terre occupate su suolo francese, è vista come l'origine del progressivo distanziamento fra Europa e Isole britanniche.

La posizione politica rivela inoltre un messaggio ideologico: la Gran Bretagna dovrebbe individuare nella Francia il suo nemico storico (quale era fino all'Entente cordiale del 1902) e quindi stabilire un contatto con Italia e Germania i cui interessi di geopolitica sono in conflitto con quelli francesi. Di fatto la strategia d'azione aveva l'obiettivo di contrastare la potenza coloniale francese alleandosi con Potenze minori e desiderose di nuove annessioni territoriali. Il programma sociale del movimento fu esplicitato sin dai primi anni trenta: socializzazione delle aziende al di sopra una certa consistenza, attraverso un'Amministrazione Unica comprendente i dirigenti, gli operai e i consumatori. In caso di discordie insanabili, sarebbe dovuto intervenire d'autorità lo Stato.

Dal punto di vista politico, la BUF propose una revisione del suffragio, basato sul lavoro corporativo: la Camera dei Comuni non doveva più essere partitica, ma corporativa (ogni lavoratore vota un rappresentante della sua Corporazione).
I simboli italianeggianti

La BUF adotterà presto la camicia nera, simbolo del fascismo originario, cioè quello italiano, come propria uniforme e soprattutto raccoglierà consensi proprio presso le tradizionali roccaforti laburiste: il movimento avrà i suoi sostenitori prevalentemente a Manchester e, in parte, Liverpool.

Dunque, il BUF attinge il suo elettorato nella classe proletaria (così come altri movimenti neofascisti, quali le Croci Frecciate in Ungheria), sottraendo voti al Partito Laburista. Proprio in ragione di ciò, in un primo momento, i Conservatori parvero disposti a tollerare l'anomalia di Mosley nel sistema inglese. Anche chiudendo un occhio sulle intemperanze crescenti dell'aggressivo fascismo britannico: il 1936, infatti, vedrà la sollevazione della BUF in difesa dell'impresa italiana in Etiopia e contro le sanzioni antitaliane decretate dal governo britannico e dalla Società delle Nazioni.

Nel 1940, con la dichiarazione di guerra dell'Italia a Francia e Gran Bretagna (10 giugno), il Parlamento britannico vara la legge 18B, che porterà alla detenzione del capo della BUF e allo scioglimento del partito.




National front
Partito neo-fascista fondato nel 1970

Fronte Nazionale Britannico
Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.

British National Front
Leader Ian Edward
Stato Regno Unito Regno Unito
Fondazione 1967
Sede PO Box 114, Solihull, West Midlands, B91 2UR
Ideologia Nazionalismo britannico, fascismo [1], populismo di destra, terza via, nazionalismo bianco e euroscetticismo
Sito web http://www.national-front.org.uk/

Il British National Front (comunemente chiamato il National Front o NF) è un partito politico britannico di estrema destra di cui le maggiori attività politiche furono svolte durante gli anni settanta ed ottanta.[2]
Indice

1 Linea politica
2 Primi giorni: tardi anni sessanta e primi settanta
3 Anni novanta e duemila
4 Simbolo
5 Voci correlate
6 Note

Linea politica

Il partito rivendica come sua posizione fondamentale il decentramento sia del potere politico agli enti locali in nome di una maggiore democrazia, sia dell'istruzione in modo da sostenere i diritti dei genitori nell'educazione dei figli. Sostiene anche la libertà di parola, di stampa, il diritto ad un equo processo, tutela da arresti arbitrari. Il partito sostiene di essere contro l'imperialismo americano, e vorrebbe l'uscita del Regno Unito dalla NATO e dall'Unione europea. ? a favore della pena di morte per i reati di omicidio, stupro, pedofilia e terrorismo e vorrebbe la reintroduzione della Section 28[3], così come sostiene la reintroduzione del reato di omosessualità. In campo bioetico il partito ha una posizione antiabortista, ritenendo l'aborto come un crimine contro l'umanità, e vorrebbe l'abrogazione dell'Abortion Act del 1967.
Primi giorni: tardi anni sessanta e primi settanta
Una manifestazione del NF nello Yorkshire durante gli anni '70.

Il NF venne fondato il 7 febbraio 1967, sotto la direzione di A. K. Chesterton, un cugino di G.K. Chesterton e futuro leader della League of Empire Loyalists (LEL). Gli obiettivi erano l'opposizione all'immigrazione ed al multiculturalismo politico nel Regno Unito ed alle organizzazioni internazionali come le Nazioni Unite o la Nato.

Il NF crebbe durante gli anni settanta fino ad 20 000 iscritti nel 1974. Risultati favorevoli arrivarono dalle elezioni locali, con il 44% dei voti a Deptford, London.
Anni novanta e duemila

Negli anni novanta, il declino del NF come il British National Party cominciò a farsi sempre più forte. In conseguenza di ciò, Ian Anderson decise di cambiare il nome del partito e nel 1995 di rilanciarlo come National Democrats. Il cambiamento risultò impopolare. Oltre la metà dei 600 membri proseguirono l'attività con il NF sotto la riluttante leadership di John McAuley. L'attuale segretario è Ian Edward (in carica dal gennaio 2010).
Simbolo

Il logo del partito corrisponde nelle lettere iniziali stilizzate.




British national party
Partito nazionalista fondato nel 1982
Leader: Nick Griffin
Lotta all'immigrazione e all'Islamizzazzione, ha 2 deputati al parlamento europeo

Il Partito Nazionale Britannico (in inglese British National Party, BNP) è un partito politico britannico di estrema destra, fondato nel 1982. Il suo leader è Nick Griffin.

Risultati elettorali
Il partito ha ottenuto alle elezioni nazionali del 2005 lo 0,7% dei voti (8° partito su scala nazionale), non riuscendo ad eleggere nessun rappresentate. Alle elezioni amministrative, il numero dei consiglieri BNP è passato da 84 a 100, ottenendo anche un consigliere all'Assemblea di Londra (London Assembly) che ne conta 25.

In quelle europee del 2009, nonostante abbia ottenuto un minor numero di voti di quanto previsto (6,2% nella sola Gran Bretagna, i sondaggi indicavano dal 7 al 11%), ha potuto eleggere ben due deputati al Parlamento Europeo (Nick Griffin e Andrew Brons). Il raggiungimento di tale risultato, inedito per il BNP, ha dato vita ad accesi dibattiti in tutto il Regno Unito.

Partito Nazionale Britannico
(EN) British National Party (BNP)
Leader Nick Griffin
Stato Regno Unito
Fondazione 1982
Sede Welshpool
Ideologia Neofascismo, Populismo, Nazionalismo bianco, Antieuropeismo
Collocazione Estrema destra
Partito europeo Alleanza Europea dei Movimenti Nazionalisti
Seggi Camera dei Comuni
0 / 650
(2010)
Seggi Europarlamento
2 / 72





English defence league
Movimento di estrema destra anti-islamico fondato nel 2009
Leader: Tommy Robinson
Movimento anti-islamico e anti-immigrati, xenofobo, razzista.
La English Defence League (EDL) è un movimento politico inglese nato nel 2009, sorto nell'ambiente delle curve inglesi. Il suo obiettivo dichiarato è quello di opporsi alla diffusione dell'islam, la legge della Sharia e all'estremismo islamico in Inghilterra, l'orientamento politico dell' EDL è in fase di discussione all'interno del gruppo[1][2].

La base della protesta del gruppo è sostanzialmente contro il fondamentalismo islamico anche per attirare nuovi adepti[3][4]. Il gruppo si presenta come multi-etnico e multi-religioso[2], e afferma che essa si oppone solo ai "jihadisti" , non verso tutti i musulmani[5] Tuttavia, i membri sono stati criticati per aver incitato il grido "Noi odiamo i musulmani" verso un gruppo musulmano, a Londra il 13 settembre 2009.

(e. f.)

"Orgoglioso di essere inglese"
2009, l'anno zero del movimento Edl
Da gruppo di hooligans di Luton, ad organizzazione con ambizioni europee. L'English Defence League (Edl) è nata solo tre anni fa, ma già fa paura ai servizi segreti britannici. Il primo ministro David Cameron ha dichiarato che "se è necessario li metteremo al bando". Alleati del British Freedom Party potrebbero presto diventare un partito autonomo, almeno stando alle dichiarazioni del co-fondatore Tommy Robinson. Nelle immagini le prime manifestazioni razziste dell'Edl a Londra e Manchester, dicembre 2009, e la risposta del movimento contro il fascismo United Against Fascism (Ross Domoney Demotix / Corbis)


fonti
Wikipedia

documentazione
r_internazionale


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