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pubblicato il 19.09.13
Quel che è davvero successo al festival di Forza nuova a Cantù Un bilancio fallimentare
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Quel che è davvero successo al festival di Forza nuova a Cantù
Un bilancio fallimentare
Redazione - Osservatorio democratico -
18/09/2013

Un bilancio complessivo del cosiddetto Festival Boreale si impone, se non altro per smentire una serie di notizie totalmente false fatte circolare ad arte in questi giorni anche grazie a testate come «Giornalettismo», (accreditate all??evento, compiacenti e in grado di pubblicare solo articoli apologetici), o «Il Giornale», che non avendo visto svastiche in giro ovviamente fa finta di non sapere che la croce celtica (utilizzata come insegna del festival) non era altro che la mostrina delle Waffen-SS francesi intruppate nella divisione Charlemagne e per questa stessa ragione considerata un??aperta istigazione all??odio razziale, anche nella stessa legislazione sportiva che ne vieta espressamente l??esposizione nelle curve degli stadi, pena la sospensione degli incontri calcistici. Beata ignoranza!
Procediamo per punti:

la località prescelta, Cantù, non era in alcun modo quella inizialmente voluta. Si è trattata di una decisione di ripiego dopo aver verificato l??impossibilità di tenere l??iniziativa a Milano o nelle sue immediate vicinanze, causa la mobilitazione antifascista. Anche la ricerca di un capannone in Brianza, alla fine aveva dato esito negativo, con code di litigi con alcuni dei proprietari, in particolare con un piccolo imprenditore oggi vicino a Casa Pound. Certamente a maggio, all??amministrazione comunale di Cantù, era stata avanzata una richiesta, ma così come in un??altra decina di comuni. Giusto gli interventi del sindaco Bizzozzero, del Prefetto e del Questore di Como (a tutti gli effetti i veri organizzatori del Festival), hanno consentito di salvare in extremis una situazione che a soli pochi giorni dall??inizio si presentava come assai problematica, al limite della cancellazione;

il numero reale degli intervenuti è stato ben al di sotto di tutte le attese, circa settanta il primo giorno, poco più di cento il secondo (il tutto facilmente verificabile anche attraverso le numerose fotografie). Solo il concerto finale ha visto la partecipazione di poco più di duecento giovani. Queste le presenze (contate una per una) dei militanti di Forza nuova (praticamente tutti maschi) arrivati a Cantù: Como 10, Monza e Brianza 12 (rimpolpati da Leone Crociato), Milano 6, Legnano e Saronno 5, Abbiategrasso e Magenta 3-4, Pavia 4, Brescia 2, Verona 5, Trento e Riva del Garda 10, Pescara 3 (tra cui Marco Forconi, coordinatore dell'Abruzzo appena indagato per la vicenda dei «cappi» simbolici affissi in occasione dell??arrivo in città del ministro per l??integrazione Cecile Kyenge), Napoli 4, Siracusa 2 e 2 anche i camerati arrivati da Militello, provincia di Catania. Non più di settanta appunto. Colpisce la bassa partecipazione di Milano (già registratasi anche in altre occasioni, ad esempio alla manifestazione regionale a Brescia dello scorso dicembre), la non presenza di alcuni dirigenti locali (come l??ex coordinatore della Brianza, Giovanni Campisi, in uscita dall??organizzazione), ma soprattutto dei militanti delle più importanti città italiane (da Torino a Bologna a Firenze a Roma). Altro che 400 intervenuti (vedi «Giornalettismo») o addirittura mille, come delira la stessa Forza nuova! Con tutta evidenza una piccola organizzazione, tanto minuscola quanto piena di problemi;

solo una trentina, tutte di tipo canadese, le tende montate soprattutto per le undici delegazioni straniere con non più di venti esponenti (una decina tra francesi e croati e altrettanti polacchi);

molto contestata, infine, la decisione di far pagare venti euro a chi, non dell??organizzazione, voleva entrare. Il tutto giustificato con la necessità di far fronte al biglietto aereo di Roberto Fiore (!). Incredibile ma vero;

la conferenza principale si è tenuta sull??immigrazione (??Contro la follia dello Ius soli?) con gli interventi di Nick Griffin del British national party (che ha parlato della ??cospirazione mondiale? in atto che attraverso il controllo dei flussi migratori intenderebbe distruggere con un ??genocidio? l????identità europea?), di Manuel Candela di Democracia nacional, noto per essere già stato condannato per la sua partecipazione a gruppi neonazisti (che ha ritenuto di scagliarsi contro l??immigrazione islamica e sudamericana in Spagna), di Gyula Gyogy Zagyva dell??Hivm ungherese (che vede negli ??zingari? ??il problema principale? e pensa sia giunto il momento di costruire ??una civiltà del Nord?) e di Roberto Fiore (che se l??è presa con il calo demografico, l??aborto e l??omosessualità, elogiando le leggi russe, e tanto per non farsi mancare nulla, anche con il ministro Kyenge). Gli altri momenti di dibattito hanno invece riguardato la Siria (strenuo il sostegno ad Assad) e la ??La difesa della famiglia dai matrimoni gay?.

Due giorni, insomma, di ordinario neonazismo condito di gigantesche bevute. Come sempre.

http://www.osservatoriodemocratico.org/page.asp?ID=3388&Class_ID=1004

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