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pubblicato il 4.10.13
Grecia, rimane in carcere il leader di Alba Dorata
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Grecia, rimane in carcere il leader di Alba Dorata

Attenderà in carcere il processo contro di lui, Nikolaos Mihaloliakos, il leader del partito greco filo-nazista e ultranazionalista, Alba Dorata. L'accusa è gravissima: aver fondato e fatto parte di un'associazione a delinquere ritenuta responsabile di aggressioni a sfondo razziale, estorsioni e almeno due omicidi.

L'uomo, arrestato lo scorso sabato nel corso di una retata delle forze dell'ordine che ha portato dietro le sbarre anche altri esponenti del partito, ha negato tutte le accuse a suo carico. Dal canto suo, il partito ha diffuso un comunicato in cui accusa la magistratura di aver preso una decisione "completamente ingiusta e dettata da centri di potere esterni al Paese", in quanto "del tutto ingiustificata e incostituzionale". "Alba dorata - si legge nel comunicato - rimane forte e unita e continuerà senza soste la propria battaglia politica e legale contro un sistema corrotto e al servizio di forze straniere".

Per tutta risposta, il ministro dell'Ordine Pubblico greco, Nikos Dendias, che per primo aveva avviato un'indagine contro Alba Dorata, ha dichiarato: "Chi crede che lo Stato democratico farà marcia indietro nella lotta contro il neo-nazismo, si sbaglia di grosso e se ne renderà conto presto. Andremo fino in fondo, questo è il nostro dovere democratico".

La goccia che ha fatto scattare l'operazione della polizia è stato l'omicidio del rapper antifascista Pavlos Fyssas, ucciso il 18 settembre da un uomo che ha poi ammesso di appartenere ad Alba Dorata. E infatti in carcere in attesa di processo ci rimarranno anche Giorgos Patelis, il responsabile della sezione del partito del quartiere Nikaia, dove Fyssas venne ammazzato, e Yannis Lagos, accusato di essere coinvolto nell'omicidio del giovane.

Nel frattempo, la polizia ha arrestato anche Themis Skordeli, una candidata di Alba Dorata alle prossime elezioni amministrative di Atene. Ricercata da giorni, nella sua abitazione gli inquirenti hanno trovato 145mila euro in contanti. Altri tre esponenti del partito, Ilias Kasidiaris, Ilias Panayotaros e Nikos Michos, sono invece stati rilasciati in libertà vigilata, con l'obbligo di non lasciare il Paese.

Quello che fa storcere il naso in questa vicenda non è tanto che il governo di Atene abbia messo in piedi una guerra contro un partito dai dubbi valori morali che, nel bene e nel male, servendosi proprio della democrazia greca è riuscito non solo ad entrare in Parlamento, ma a diventare la terza forza politica in Grecia; ma il fatto che la "guerra" abbia avuto inizio solo ora e non, come magari sarebbe stato più sensato, prima delle elezioni politiche dello scorso anno che hanno sancito la vittoria di Alba Dorata.

http://it.ibtimes.com/articles/56926/20131003/nikolaos-mihaloliakos-alba-dorata-grecia-dendias-arresto-carcere-associazione-a-delinquere-razzismo.htm

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