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pubblicato il 18.11.14
Raid contro l’Ardita, retata di ultrà
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Raid contro l’Ardita, retata di ultrà

Assalto ai tifosi: fra i 9 arrestati ex candidato sindaco di CasaPound a Viterbo Ne hanno fermati nove su due auto vicino a Civita Castellana. Nei bagagliai avevano un bastone di ferro, un taglierino, due caschi, un passamontagna, guanti in pelle rinforzati. Ma altri personaggi potrebbero essere presto individuati anche a Roma. Sono i componenti del gruppo di giovani che domenica mattina hanno assalito i tifosi dell’Ardita San Paolo sugli spalti del centro sportivo di Magliano Romano, ferendone quattro a sprangate. I carabinieri del comando provinciale di Viterbo, guidati dal colonnello Mauro Conte, hanno arrestato i nove per lesioni gravi e danneggiamento. Due sono ultrà della Viterbese (uno con il daspo, l’altro era in attesa che gli fosse notificato), gli altri hanno precedenti di polizia, ma fra loro c’è anche l’ex candidato sindaco di CasaPound a Viterbo nel 2013, Diego Gaglini, 25 anni. Una presenza che, secondo i militari dell’Arma, basta per indicare il movente del raid ai tifosi della squadra romana che predica il calcio popolare ed è vicina ai centri sociali. Forse un’azione collegata all’assalto del giugno scorso in un pub della Garbatella - il «Birra +» di via Macinghi Strozzi - frequentato sempre dai supporter gialloneri. Dagli accertamenti investigativi sembra che la videosorveglianza del centro sportivo abbia ripreso gli aggressori all’arrivo a Magliano su quattro auto, ma non si esclude che il commando abbia effettuato dei sopralluoghi prima di domenica per studiare come attaccare i tifosi sugli spalti. «Era il primo tempo quando ho visto un gruppo di persone incappucciate con spranghe e caschi scavalcare il muro della tribuna alle spalle dei nostri sostenitori. Hanno colpito tutti quelli che si sono trovati davanti. In campo sono volati alcuni sassi e qualche bomba carta», racconta uno dei giocatori dell’Ardita. Michele Magro, portavoce della società, ribadisce comunque che «l’aggressione va oltre la rivalità destra-sinistra. Per noi è un attacco al nostro modello di sport popolare, che danneggia le società che a Roma hanno sempre avuto il monopolio su impianti sportivi e scuole calcio. Un tentativo di screditare il nostro progetto cercando di farlo legare al concetto di violenza». Per i carabinieri, invece, la matrice politica dell’assalto è abbastanza chiara. I nove fermati sono stati arrestati e si trovano ai domiciliari in attesa dell’udienza di convalida. I feriti - il più grave guarirà in 40 giorni - sono stati dimessi dall’ospedale.




Arrestato Diego Gaglini, candidato sindaco di Viterbo per Casapound
Eseguite perquisizioni nella abitazioni degli altri otto giovani finiti ai domiciliari
Il pestaggio sarebbe il ''seguito'' di uno scontro tra tifoserie avvenuto a Roma
18/11/2014 - 00:01

VITERBO – C’è anche Diego Gaglini, 26 anni, residente a Vitorchiano, candidato sindaco di Viterbo per Casapound alle ultime elezioni comunali, tra i nove giovani arrestati dai carabinieri di Civita Castellana e Bracciano dopo il raid compiuto domenica mattina allo stadio di Magliano Romano. Con lui c’erano Ervin Di Maulo, 32 anni, e Roberto Spolverini, 28 anni, due ''autorità'' in materia di aggressioni neofasciste. Di Maulo era già finito in manette nel novembre 2011 per aver picchiato a sangue, con la complicità di tre minorenni, due ragazzi nel centro storico di Viterbo. Dal marzo scorso, inoltre, Di Maulo, insieme con altre 5 persone, era stato sottoposto a Daspo (divieto di accedere alle manifestazioni sportive) per tre anni. Il provvedimento era stato emesso dal questore di Viterbo dopo l’aggressione subita da alcuni giocatori durante la partita Viterbese – Montefiascone. Quindi, oltre che di lesioni personali gravi, dovrà rispondere anche della violazione del Daspo.

Gli altri sei giovani finiti ai domiciliari sono: Giovanni Lupidi, 18 anni, residenti a Vitorchiano; Edoardo Fanti, 24 anni, residente a Soriano; Iacopo Magnani, 26, Leonardo Ercolani, 24, Federico Miralli, 22, Alessio Reinkardt, 27, tutti residenti a Viterbo.

Le loro abitazioni, ieri pomeriggio, sono state passate al setaccio dai carabinieri. Secondo quanto si è appreso però, non sarebbero state trovate armi, ma solo materiale propagandistico e vessilli vari d’estrema destra.

Erano le 11,15 di domenica, un quarto d’ora dopo il fischio d’inizio della partita di terza categoria Magliano-Ardita, quando, in una via adiacente al campo si sono fermate una decina di auto con le targhe camuffate. Sono scese una ventina di persone, a volto coperto con i passamontagna e armate di spranghe e bastoni, hanno raggiunto gli spalti e sono piambate sulla tribuna dei supporters della squadra ospite. Sette i feriti dell’Ardita, la squadra del quartiere romano di San Paolo. Soccorsi dal personale del 118, sono stati trasportati all’ospedale di Monterotondo e ricoverati. Hanno fratture, escoriazioni ed ecchimosi e sono stati giudicati guaribili dai medici con prognosi che vanno dai 10 ai 40 giorni. Uno di loro ha anche un trauma cranico. Sei sono stati dimessi il mattino seguente, il sesto è invece stato trasferito al Policlinico Umberto I di Roma, dove verrà sottoposto a un intervento chirurgico per una frattura scomposta a un braccio.

Il pestaggio allo stadio di Magliano Romano, secondo gli investigatori, potrebbe essere il ''seguito'' di uno scontro avvenuto a giugno scorso all’esterno di un pub a Roma, nel quartiere Garbatella. A darsele di santa ragione, anche in quell’occasione, furono gli ultra del Magliano Romano, notoriamente di estrema destra, e quelli dell’Ardita San Paolo, a dispetto del nome, di estrema sinistra, tanto che la squadra è sostenuta anche economicamente da un centro sociale.

I carabinieri di Civita Castellana e Bracciano, attraverso le testimonianze raccolte nell’imminenza dell’aggressione, hanno accertato che i ''picchiatori'' a volto coperto erano una ventina e che le auto con cui sono fuggiti dopo il raid erano almeno quattro. Quindi, all’appello mancano una decina di persone, ma i militari sarebbero sulle loro tracce. Non è escluso che tra loro ci siano altri elementi dell’estrema destra viterbese.

Entro oggi, il pubblico ministero Chiara Capezzuto, dovrà chiedere al gip del tribunale di Viterbo la convalida dell’arresto dei nove ''squadristi''.

http://www.viterbonews24.it/news/arrestato-diego-gaglini,-candidato-sindaco-di-viterbo-per-casapound_46128.htm

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