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pubblicato il 11.09.15
Raduno CasaPound, c'è il no del Prefetto. Occupata la struttura
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Raduno CasaPound, c'è il no del Prefetto. Occupata la struttura: "Sgombero? Si va in Duomo"

Dopo le minacce al sindaco, 350 militanti al lavoro nella tensostruttura di Castano Milanese, decisi ad andare avanti nonostante la revoca dell'autorizzazione. "Aspettiamo 3mila persone, è una vergogna"

Neanche il no del Prefetto li ferma. Mentre i militanti tirano dritto e mettono a punto gli ultimi preparativi per la festa, arriva la decisione di Francesco Paolo Tronca di revocare a CasaPound il permesso di svolgere il raduno nazionale da oggi a domenica a Castano Primo, nel Milanese. Il sindaco, Giuseppe Pignatiello, aveva chiesto sostegno per impedire lo svolgimento della manifestazione, spacciata ai suoi uffici come evento sportivo. La tensione è alta. I militanti non hanno intenzione di sgomberare.


L'OCCUPAZIONE - Circa 350 militanti, da questa mattina, occupano la tensostruttura di via Mantegna. Il Comune non ha dato la luce, e loro hanno portato generatori e bagni chimici, decisi a non fermarsi. "Comunque la festa si fa - insiste Gianluca Iannone, presidente nazionale di CasaPound - è pronta per iniziare. I divieti? Aspettiamo 2-3mila persone e abbiamo ottenuto l'autorizzazione tre mesi fa. Non posso revocarla il giorno prima. E' una vergogna ed è lo specchio di un Paese pieno di gente che non sa fare il proprio mestiere". E se decidono per lo sgombero? "In quel caso ce ne andiamo". Dove? "A Milano, in piazza Duomo. Ci mettiamo lì e discutiamo di politica".
Milano, Casapound: "Se ci sgomberano, andremo in Piazza Duomo e saremo fuori controllo"

IL NO DELLA PREFETTURA - Sulle decisioni assunte la Prefettura ha diffuso una nota: "Questa mattina - si legge - si è riunito nuovamente il Comitato provinciale per l'ordine e la sicurezza. Il Comitato ha preso atto del provvedimento di revoca dell'autorizzazione precedentemente concessa dal sindaco relativa all'utilizzo di una tensostruttura nel territorio municipale (chiesta da una società sportiva, ndr). Le violazioni del provvedimento costituiranno oggetto di un'immediata informativa da parte del Comune di Castano Primo all'autorità giudiziaria, con la quale verranno condivisi gli interventi più opportuni".

LE MINACCE AL SINDACO E LE REAZIONI - Al primo cittadino la revoca dell'autorizzazione è costata nelle ultime ore minacce e avvertimenti: "Ti bruciamo il paese, mafioso di m...". Nella cittadina di 11mila abitanti dovrebbero arrivare 500 uomini delle forze dell'ordine in tenuta antisommossa, una trentina quelli a metà pomeriggio. A lui va la solidarietà del sindaco di Milano, Giuliano PIsapia: "Non parli di rispetto della democrazia chi, come i leader e i militanti di CasaPound, si definisce un 'fascista del terzo millennio'. Non parli di democrazia chi minaccia e insulta un sindaco per aver chiesto rispetto della legalità e dei principi democratici. Il sindaco di Castano Primo ha tutta la mia vicinanza e solidarietà. Milano, la Città Metropolitana e il Paese sono, e non possono che essere, antifascisti". Sulla questione interviene anche Matteo Salvini, contrario ai divieti: "E' un errore vietare il raduno. Non vedo perché debbano andare in giro a sfasciare città i centri sociali e non possano manifestare associazioni e movimenti democraticamente riconosciuti. Possono piacere o no le loro idee, alcune della quali le condivido per altro, ma devono poter manifestare come chiunque altro".

LA BUFERA SUL RADUNO - Sono giorni che va avanti il braccio di ferro tra istituzioni e 'fascisti del terzo millennio'. La cittadina a 50 km da Milano è stata scelta dal movimento di estrema destra come sede della festa nazionale preferendo non insistere troppo su Milano, la sede annunciata inizialmente. Il passo indietro è arrivato dopo la valanga di no che ha accerchiato il movimento, a detta del quale il Comune di Milano ha avuto un "atteggiamento talebano".

"TUTTA PUBBLICITA'" - "La festa nazionale di CasaPound Italia si svolgerà regolarmente", Iannone lo ripete da due giorni. "Chi ne ha dubitato o chi ha cercato di impedirlo con intimidazioni e metodi mafiosi non ha capito nulla del movimento e del nostro modo di fare politica", aveva detto in mattinata, spiegando anche che l'associazione sportiva La Focosa "ha deciso di annullare qualsiasi iniziativa in segno di protesta dopo gli ostacoli posti dall'amministrazione comunale, verso la quale si riserva azioni legali". "Un ringraziamento - aveva sottolineato il leader - va a chi, pur essendo ostile al confronto aperto, ha contribuito a darci visibilità. Fra tutti, voglio ricordare il sindaco di Castano Primo e alcuni illuminati esponenti del Pd, che si sono rivelati i nostri migliori alleati dal punto di vista mediatico".

ANCHE FORZA ITALIA, LEGA E SCELTA CIVICA - "Italia, Europa, quale sovranità?", con il vicepresidente di Cpi Simone Di Stefano e il senatore della Lega Nord Raffaele Volpi è il primo appuntamento in programma. Alla manifestazione avevano aderito esponenti di Forza Italia, Lege e Scelta civica. In serata, "uno spettacolo di burlesque, un concerto di musica acustica e un dj set".

I PRESIDI ANTIFASCISTI - Sul fronte opposto parte la controffensiva. Con un un presidio a Milano, davanti alla Loggia, simbolo della Resistenza milanese, dalle 17 alle 19.30. Le sezioni Anpi della provincia di Milano, invece, domani mattina a Castano Primo saranno in strada, in viale Mazzini, per dire no all'iniziativa "che offende i principi di democrazia per i quali il popolo italiano subì soprusi, deportazioni e morte".

http://milano.repubblica.it/cronaca/2015/09/11/news/casapound-122652065/

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