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pubblicato il 26.01.16
Trieste, carica della polizia contro manifestanti anti Salvini
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Irruzione dei centri sociali in piazza: "Siamo tutti clandestini". In mattinata, il leader leghista nei boschi di confine: "Questa non è accoglienza. Se l'Europa non esiste, i confini vanno rimessi


TRIESTE – Scontri tra Polizia e centri sociali a Trieste durante il comizio di Matteo Salvini. I giovani della Casa delle culture hanno fatto irruzione nel momento esatto in cui il leader della Lega ha iniziato a parlare davanti a centinaia di persone. “Fascista, fascista, siamo tutti clandestini”, si sentiva urlare dal corteo. La situazione, fino a quel momento tenuta sotto controllo dagli agenti in tenuta anti-sommossa, è sfuggita improvvisamente di mano quando un poliziotto in borghese ha tentato di strappare un fumogeno a un ragazzo. Tre manifestanti si sono avventati contro l'agente. Una miccia che ha innescato una bolgia a colpi di manganello e bastoni in pieno centro, davanti a negozi e bar, con lancio di sede e tavolini. Tre i poliziotti contusi. Non è chiaro se anche tra giovani, che si sono subito dileguati dopo la carica, ci siano feriti. “Più che antifascisti mi sembrate tutti rimbambiti”, la provocazione di Salvini pochi attimi prima del tafferuglio.

Il leghista è arrivato nel capoluogo in mattinata per un sopralluogo al confine di Basovizza e nel bosco di Padriciano, sul Carso triestino, uno dei punti attraversati giorno e notte dai profughi della rotta balcanica. Sul terreno, tra fango ed erba, sono visibili indumenti, scarpe e altro materiale abbandonato dai migranti quando raggiungono la città. “Il fattore immigrazione non è eliminabile, noi non siamo per l’immigrazione zero. Ma è controllabile. L’Europa – ha detto Salvini – è ormai un centro commerciale, dobbiamo rimettere i confini”. Perché “l’accoglienza per chi scappa dalle bombe è sacra, ma questa non è accoglienza. Questa non è integrazione possibile, è mancanza di controlli, mancanza di regole, mancanza di rispetto. Sono d’accordo con gli esponenti politici stranieri secondo cui i punti di identificazione vanno portati sull’altra sponda del Mediterraneo per selezionare davvero chi scappa dalla guerra e tener lontano invece chi no”.

Salvini, accompagnato dal capogruppo alla Camera Massimiliano Fedriga e da altri esponenti locali del Carroccio, si è detto convinto della necessità di seguire la linea dei Paesi che hanno chiesto la sospensione di Schengen. “L’Europa non esiste – ha affermato – se tutti gli altri difendono i propri cittadini, non vedo perché noi dobbiamo continuare a far entrare e uscire di tutto e di più”. Duro, infine, il commento alla proposta del ministro dell’Interno Angelino Alfano, avanzata al vertice Ue di Amsterdam, di aprire nuovi centri di accoglienza nel Nord-Est. “Dovranno passare sui nostri corpi – ha dichiarato il leader leghista – perché problemi di sicurezza nel Nord-Est e in Friuli ce ne sono anche troppi. Ripeto, anche nel nome dei profughi veri, dobbiamo distinguere chi scappa dalla guerra da chi non scappa da niente, che sono la maggior parte. Diamo accoglienza per chi fugge dalle bombe, ma attiviamo controlli ed espulsioni per chi viene qua, si cambia, entra indisturbato e poi gira per le nostre città senza averne alcun diritto. Anche nell’interesse dei profughi, quelli veri – ha insistito – bisogna distinguere chi profugo è da chi profugo non è. Dobbiamo controllare con uomini, come fanno Austria, Slovenia, Germania, Francia, Danimarca e Svezia. Ognuno deve badare alla sicurezza dei suoi cittadini – ha concluso – se l’Europa non esiste i confini vanno rimessi”

http://www.repubblica.it/cronaca/2016/01/26/news/trieste_scontri_al_comizio_di_salvini-132097721/

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