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pubblicato il 12.07.06
Processo 11 Marzo - Prima Udienza Rito Abbreviato (1)
·

prima udienza fiume. 10 ore, requisitoria del pm e risposta di mazzali. basilone chiede 5 anni e 6 mesi per tutti gli imputati (tranne per due per cui chiede sei anni). Mazzali risponde con una assoluzione perche’ non sussiste il fatto.

PROCESSO 11 MARZO – PRIMA UDIENZA RITO ABBREVIATO.

Benvenuti tutti al grande show che vede 29 ragazzi e ragazze imputati di devastazione e saccheggio per i fatti occorsi l’11 marzo in corso buenos aires a milano. Quel giorno di fronte all’autorizzazione di un corteo di fiamma tricolore popolato di fasci littori, canti fascisti e bracci tesi, circa duecento/trecento persone si recarono in porta venezia per presidiare la piazza ed evitare la sfilata nera. Di fronte si trovarono un ingente dispositivo di ps e cc, ne seguirono scontri che portarono nelle cariche all’arresto di 45 persone.

Dopo quattro mesi di carcerazione preventiva per 25 di queste 45 persone, il processo arriva al suo momento clou, il rito abbreviato per 27 dei 29 imputati.

L’udienza comincia bene con un’ora di ritardo nell’arrivo degli imputati e delle imputate dai carceri, mentre decine e decine di persone popolavano il presidio all’esterno e si preparavano ad entrare all’udienza. Braccio di ferro con il GUP Barbuto che voleva condurre il processo a porte chiuse, ma che poi cede all’ingresso di circa 100 persone che riescono a non cedere alle provocazioni e a far sentire la propria presenza agli imputati e imputate in aula, e speriamo anceh al GUP che forse non pensera’ piu’ che sono dei pazzi isolati.

Lo scotto pero’ e’ che si entra 3 per volta, con tre cc a identificarti e confermare l’identificazione, e confermare la conferma. Come buoi ghigno contro muso duro della consapevolezza della voglia di far salire la tensione.

Il calcio d’inizio spetta all’accusa, interpretata dal sardo pm Basilone.

Tutta la sua requisitoria si concentra sul problema del concorso, ovviamente colonna portante dello schema accusatorio che vede al centro il reato di devastazione e saccheggio. A noi non addetti ai lavori la sua tirata sul fatto che la presenza vicino a una barricata sia un contributo essenziale alla riuscita di un reato come devastazione e saccheggio, un contributo indispensabile come lo definisce basilone seguendo il codice, rimane un po’ indigesta e diciamo poco credibile. Poi Basilone si lancia sul concorso morale, affermando che la presenza anche solo travisati in quel contesto, era un atto tale da rafforzare tutti nell’azione. Non e’ una presenza neutra, secondo lui, ma un concorso non solo esecutivo, ma nell’intento e nella costruzione del reato stesso.
La tirata si conclude con un rimbrotto da padre padrone (anche Ledda era sardo, ci saranno coincidenze?): se avessero ammesso le cose o scelto il patteggiamento avrei anche potuto chiedere meno anni, cioe’ punirli un po’ meno, ma visto che non si rimettono a subire un ingiusta punizione, chiedero’ il massimo.

Ci concede, sua maesta’, le attenuanti pari alle aggravanti per gli incensurati (tutti tranne due imputati).

E la cosa eccellente viene con le posizioni individuali. Si sofferam prima di tutto sul gruppo di persone arrestate al civico 15 che descrive, secondo le testimonianze quasi identiche (che strano eh? e non e’ che le hanno fatte i ps o i cc dopo gli eventi? nooooo!) di quattro persone, come un gruppo compatto che si stacca dai manifestanti in fuga e si rifugia (maestri di strategia) in un portone non senza aver distrutto una porsche proprio li’ davanti (cosi’ non li trovano di sicuro). Nel portone provano a disfarsi di indumenti e armi ma non ci riescono. Non commenteremo sul quintale di fantasia che il pm ci mette nel figurarsi la scena, ma se ci aggiungiamo che secondo lui queste sono tra i “capi” di tutto l’ambaradan, veramente ci viene da ridere. Tra l’altro di diverse di queste persone non ha mezza foto, e cmq le foto che il pm usa hanno indizi di identificazione alquanto labili, e cmq nessuna foto di partecipazione diretta a danneggiamenti, lanci di razzi, o altri comportamenti che per il pm caratterizzerebbero tutto il fatto criminoso.

Durante l’esame dei singoli casi non si risparmia bugiarde omissioni (come la relazione che afferma che le foto usate dal pm NON ritraggono GM), ne’ suggestioni del tutto prive di alcun fondamento documentale (come il fatto che la barricata fosse secondo lui stata eretta dopo la prima carica e non prima come e’ avvenuto in realta’), basandosi sul prode lavoro del cc Fardin, Lavarino e del DIGOS Nicoletti che cmq non si risparmia in identificazioni e spirito canterino. I nostri complimenti per il riguardo, sua signoria….

Ma il top Basilone lo da quando cerca di spiegare come il fatto che LC, uno degli imputati, fosse li’ in bici e fosse appena andato a prendere da mangiare. Secondo lui la cosa non e’ ne’ rilevante, ne’ scagionerebbe LC, che ovviamente si diverte a fare il centauro, ma anzi ne confermerebbe il concorso morale (questo non ce lo ha spiegato ma ormai e’ una questione di fede in questo processo :)

Conclude chiedendo otto anni e mezzo per gli incensurati e nove per i pregiudicati. Ridotti a 5 anni e mezzo, e sei anni, rispettivamente per il rito abbreviato. Non ci sembra il caso di sottolineare che se ci si deve aspettare quasi dieci anni di galera per scontri di piazza (ammesso e non concesso che si sia responsabili penalmente) allora forse esistono reati un po’ piu’ alla mano e con maggiori proventi e minore prospettive di carcere. Forse la strategia di Basilone e’ tornare alle sane vecchie batterie… noi abbiamo un po’ di dubbi sull’utilita’ di questo modo di affrontare le lotte sociali e le questioni politiche, ma tant’e’... de gustibus….

Breve interludio per le parti civili in cui si distingue non tanto il Ministero dell’Interno e della Difesa, che accampa un danno morale e di immmagine (ma se ps e cc non sanno rigovernarsela il danno non dovrebbero chiederlo a loro?), quanto il Comune di Milano ch eha il coraggio di chiedere danni alla propria immagine di tutore della sicurezza cittadina…. supponiamo si riferisca alle periferie milanesi, ai costi delle case, alle manifestazioni a braccia tese, al caro vita di milano e ai continui episodi di abuso da parte dei vigili sceriffi in giro per quartieri e mercati. Se si riferisce ad altro proprio non sappiamo come consolare l’avvocato Cozzi, anche per la propria dominanza della lingua italiana, che tra gli avvocati di parte civile manca o almeno non e’ aiutata da alcun espediente di carisma.

Le difese partono dall’avvocato Mazzali che difende 24 dei 29 imputati (alcuni ovviamente insieme ad altri avvocati): Mazzali parte all’attacco definendo l’indagine un bluff giudiziario (e non a torto), perche’ si chiede come sia possibile un’istruttoria con quattro mesi di carcere preventivo e con una richeista di condanne pesantissima (155 anni di carcere da dividere in 27), a fronte di un’assenza totale di foto, video, immagini, testimonianze che attribuiscano una sola condotta di danneggiamento a uno qualsiasi degli imputati. Mistero della fede, o mistero della giustizia al servizio dell’accanimento politico e della costruzione di un certo tipo di status quo.

Mazzali fa un ex-cursus sul reato di devastazione, ricordando come sia stato introdotto nella legislazione italiana pensando a tumulti di popolo e insurrezioni e non certo a un evento che in tutto e’ durato meno di un’ora, almeno meta’ della quale passata a guardarsi in cagnesco piu’ che a fare alcunche’. Inoltre ricorda come devastazione e saccheggio siano tornate di moda con Canepa e Canciani, dopo il g8 di genova, e come sia difficile ora arrestare questa valanga culturale, che ha travolto gia’ milano, torino e la val di susa.

Mazzali spiega molto bene come per rilevare devastazione e saccheggio sia necessario che l’OP sia in obiettive condizioni di non controllo, mentre l’11 marzo mentre la barricata prendeva fuoco i passanti facevano foto e guardavano curiosi, e le ffoo in tre minuti di carica decisa mettono fine al tutto. Senza contare che le ffoo conoscevano perfettamente chi stava arrivando da dove avendo seguito i concentramenti sin dalla partenza. Allora ci si chiede come si possa pensare che l’OP fosse in crisi come durante Avellino-Napoli, in cui i tifosi avevano il controllo dello stadio, lanciando fisicamente i carabinieri giu’ nei tunnel degli spogliatoi (a futura gloria, ndr).

La stoccata piu’ netta e’ per Basilone: “forse si confonde gravita’ dei fatti con gravita’ dei reati”, ma quando si parla della vita delle persone non si puo’ confondersi cosi’ banalmente, e non si puo’ intestardirsi nel non ammettere di aver un filino esagerato…

Per confermare come la situazione non fosse cosi’ eccezionale come la si vorrebbe dipingere, Mazzali evoca sua madre e suo padre, raccontando le reazioni abbastanza contenute e curiose piu’ che scandalizzate di entrambi i suoi genitori di fronte al video dei fatti.

Poi passa al concorso.
Critica aspramente l’accento che basilone pone sul fatto che gli imputati abbiano saputo via internet della manifestazione, come se questo in se’ costituisca prova determinante di una devastazione. Se si considera poi che il documento prodotto e’ anonimo come tutti i post su indymedia, si capisce bene che l’uso di un documento anonimo come elemento chiave delle prove di una preordinazione e di una organizzazione del fatto criminoso sia alquanto azzardato. Tra l’altro, e qui c’e’ un leit motif dell’arringa, alcune delle posizioni archiviate avevano anche loro letto della manifestazione on line, ma non per questo sono imputate e sotto lo schiaffo di una condanna pesantissima.

Mazzali affonda: o mi contesta un concorso morale e mi da la sensaiozne di una imputazione generica e debole nell’attribuzione della condotta, oppure mi contesta il concorso materiale, che pero’ non puo’ dato che non ha uno straccio di prova documentale per nessun imputato. E anche nel caso del concorso morale, bisognera’ spiegarmi a quale condotta io avrei concorso seppur moralmente, o basta dire che in una situazione grave c’e’ concorso morale e basta che io sia li’ per prendere una condanna pesantissima. Mazzali accusa Basilone di spaccire per concorso morale cio’ che non c’e’, dato che per i minorenni il tribunale del riesame stesso ha smontato la tesi accusatoria secondo cui bastano l’intenzione di andare li’ e la condivisione dei motivi della manifestazione per concorrere al reato.

Se poi guardiamo i singoli capi di imputazione c’e’ solo da ridere: TZ e’ accusato di travisamento e non c’e’ manco mezza foto sua, ne’ con ne’ senza travisamento. Da dove discende questa accusa? Dall’illuminazione divina? Mazzali chiude in grande stile la parte generale dell’arringa chiedendo come attenuante l’aver compiuto atti criminosi con la volonta’ di un “grande valore morale e sociale”, identificando gli atti dell’11 marzo come la difesa di un valore costituzionale come quello della resistenza. Cinque minuti di pausa col botto, anceh se il freddo GUP Barbuto di simpatie non sinistre non ci sembra cogliere la verve e le battute pungenti dell’avvocato delal difesa.

L’analisi delle posizioni individuali da parte di Mazzali richiederebbe troppo tempo ma il leit motif e’ sempre il solito: non uno straccio di identificazione se non per particolari super generici (i jeans? un giubbotto scuro?), la non riconducibilita’ delle condotte a un concorso morale, la non attribuibilita’ delle condotte, l’aleatorieta’ dei verbali di arresto e delle prove, la non presenza in moltissimi casi di condotte specifiche, l’assoluta non differenza delle posizioni di molti imputati con le posizioni per cui il pm ha chiesto l’archiviazione. Mazzali smentisce ogni piccola bugia del pm e rilancia il guanto di sfida. Domani tocchera’ agli altri avvocati difensori prima delle repliche del pm.

Giornata lunga e difficile a la prochaine.

TRASCRIZIONE SOMMARIA – PRIMA UDIENZA RITO ABBREVIATO

[ requisitoria del PM Basilone ]

[....]

A: [Basilone] [...] per l’entita’ dei danni mi richiamo alla relazione del nucleo informativo, che parla di razzi nautici sparati ad altezza uomo, uno dei quali colpiva allo scudo un carabiniere che si salvava grazie a questo ferendo pero’ al volto il cc di fianco alui, trauma cranio facciale non commotivo con 15 giorni di malattia. Se non avesse avuto lo scudo le conseguenze sarebbero state diverse, perche’ la relazione del RIS dice che e’ certo che ci sarebbero conseguenze peggiori, parla di razzo che certamente se avesse attinto una zona vitale del corpo avrebbe cagionato la morte del militare. Ma teniamoci alla realta’
Veniamo al punto dolente, il concorso. Non mi soffermero’ a lungo perche’ e’ un istituto che tutti conosciamo ampiamente. Il problema che dobbiamo porci e’ che tipo di contributo ha dato ciascuno di loro, il nostro sistema ammette il contributo penalmente rilevante in cui nellafase ideativa, preparatoria o esecutiva da un contributo che sia indispensabile oppure agevolatorio. Allora dobbiamo porci il problema del contributo accertato in uno delle tre fasi e se si sia trattato di un contributo indispensabile ovvero un contributo agevolatore. In questo caso parlando di concorso morale si ha nel caso in cui il soggetto rafforzi il progetto criminoso, con un aiuto o con una condivisione dell’attivita’ che si sta svolgendo. Una qualsiasi forma di partecipazione si possa riconoscere come essenziale perche’ presa in considerazione. Quali sono i comportamenti: lancio di oggetto, l’accesione di fuochi, il lancio del razzo, danneggiamento di auto e cose. QUesto e’ evidente che e’ esecuzione materiale… QUindi e’ non solo una esecuzione materiale ma e’ una partecipazione diretta e suggestiva. Quindi rafforza o determina gli altri soggetti al compiere altri delitti. Il concorso alla formazione della barricata. Io direi che e’ un contributo necessario, dato che senza barricata non si sarebbe potuto accendere l’incendio, non si sarebbe creato quello scudo tra i facinorosi e le forze dell’ordine. Quindi io ritengo che la formazione della barricata e’ stata consentita perche’ e’ stata utilizzata come scudo. La presenza dietro la barricata non a parere del pm ma in ipotesi meno univoche e’ stata riconosciuta come forma di partecipazione. Anche il fare muro, il rimanere schierati … Preciso che la barricata e’ stata fatta dopo la prima carica, quindi rafforzando l’ipotesi del contributo indispensabile. Rimangono il travisamento, l’incitamento con grida, l’impugnamento di bastoni, e’ una partecipazione morale. Diciamo che il contributo alla formazione della determinazione delittuosa non c’e’, ma il portare bastoni o pugnali ha sicuramente rafforzato la determinazione nel compiere un atto delittuoso. Noi abbiamo una forma di realizzazione del delitto, che tratta di una ipotesi di complessita’ soggettiva. non si sarebbe potuto fare alcuni singoli uno o pochi imputati… e’ una realizzazione, la barricata, repentinita’ dell’esecuzione evoca una programmazione molto fitta, molto precisa, e quindi c’e’ appunto una partecipazione che deve essere fatta risalire nella fase esecutiva, ma io ritengo nella fase ideativa, perch’e trova riscontro nei messaggi diffusi via internet.
Il problema che riguarda la mera presenza sul luogo del reato e’ affrontato dalla giurisprudenza e possiamo affrontarlo. Non si tratta di mera presenze, di mera connivenza, usata per i reati di spaccio o reati di violenza carnale. Si tratta di una connivenza neutra nell’ipotesi in cui il soggetto sia veramente fermo, senza comunicare, senza fare alcunche’ rispetto all’esecutore materiale del delitto. Qualsiasi comportamente diverso, anche solo un’adesione emotiva e’ considerato come partecipazione. Non si tratta di concorso morale come la FM, ma si tratta di una presenza che almeno dai fotografia e dai filmati, hanno formato la barricata o vi sono dietro, impugnano qualcosa, o sono travisati… Non ottemperando all’ordinme di sgombero imposto dopo la prima carica… Questo fa trascerndere la presenza in una vera e propria partecipazione. E’ una partecipazione indispensabile per la commissione del reato. Una presenza dietro la barricata e’ una chiara intenzione di non rispettare gli ordini delle ffoo. Si tratta di una presenza documentata dalle foto che e’ successiva alla prima carica. Si tratta di giovani che hanno assistito alla prima carica, hanno visto persone che lanciano pietre, e faccio riferimento alle persone con prove piu’ blande, c’erano persone armate e travisate al fianco… e’ una presenza significativa, di adesione e partecipazione a cio’ che stava accadendo… Oltretutto cio’ impedisce di riconoscere qualsiasi attenuante, soprattutto il 116, ci ho pensato ma non e’ possibile riconoscere nulla… Perche’ rimanere in quel momento dietro la barricata, dopo i primi lanci, dopo l’ordine di sgombero, dopo che e’ stato appiccato il fuoco, mi riesce difficile pensare un atteggiamento di non conoscenza di cio’ che accadeva… anche perche’ teniamo presente che cio’ che e’ accaduto e’ accaduto anche perche’ queste persone erano li’... ma stava accadendo…
E soprattutto la mancanza di collaborazoine impedisce di articolare il peso e il contributo e riconoscere a taluni piu’ che ad altri le attenuanti. Io non riesco a riconoscere a taluni soltanto proprio per la particolarita’ del reato. Diverso sarebbe stato , perche’ nella vita si puo’ anche sbagliare, se si fosse descritta l’esecuzione della manifestazione e tutto. Ma cosi’ non e’ stato e quindi ritengo che non sia possibile riconoscere attenuanti… Bisogna riconoscere non solo la coscienza dell’evento ma anche la volonta’ e non in termini di accettazione del rischio ma di dolo diretto.

Fatte queste premesse vediamo le singole posizioni, con una premessa che riguarda il gruppo folto arrestato al civico 15 di Cso Buenos Aires. E’ una premessa che va fatta perche’ non si esaurisce li’ la prova, ma ad essa vanno aggiunti gli elementi raccolti successivamente, le foto, i video e i testi ALvaro, Caputo, ???, ???
Cioe’ venti manifestanti visti far parte del gruppo e attenzione siamo dopo la seconda carica alle ffoo, venti manifestanti, dichiarano i testimoni tutti travisati e armati, seguiti dalle ffoo, dal gruppo che faceva parte dell’assembramento, e si sono diretti al civico 15, uno di loro ha indicato agli altri la porta e sono confluiti. Si sono chiusi all’interno tant’e’ che le ffoo hanno dovuto forzare l’ingresso. E quando sono entrati, il gruppo del 15, si sono liberati di tutto cio’ che poi li’ all’interno e’ stato sequestrato dai cc e poi dalla digos. Circostanza che e’ cmq chiarita da alcune relazioni di servizio, perche’ e’ evidente che i cc che hanno deffettuato l’arresto hanno lasciato l’approfondimento alla PS. ricaviamo che facevano parte del gruppo, che fuggivano e che durante la fuga continuavano a danneggiare macchine, anche appena prima di entrare, tutti erano armati di bastoni e travisati, hanno cercato di impedire l’accesso, i militari hanno visto che lasciavano le armi nel civico. Io mi domando se qualcuno di loro era del tutto estraneo, perche’ fuggire del tutto compatti con gente armata ? Perche’ avrebbero dovuto fuggire con loro se veramente avevano paura di quello che stava succedendo? Io non sarei entrato al numero 15 con tutte le persone di cui avrei dovuto aver paura. TUtti hanno partecipato alle azioni che sono riscontrate dalle foto. Diciamo che per quanto riguarda gli arresti del civico 15 direi che valgono complessivamente e per tutti questi indizi che abbiamo citato.

IM: e’ ripreso in alcuni fotogrammi con il volto travisato con il cappuccio nero; impugna un’asta che riferisce lui stesso di aver brandito al GIP ed e’ in prima fila. Nell’interrogatorio ha negato di aver partecipato, ha ammesso di aver indossato gli indumenti che lo individuano e ha ammesso di essere arrivato in gruppo da reggio emilia, e ha saputo della manifestazione tramite internet. Ha ammesso di aver portato il cappuccio tirato ma dice senza nessuna logica, e mentre al GIP aveva detto di non aver impugnato nessun arma al riesame ha precisato di fronte alle foto che si trattava di un’asta di una bandiera. Sono molto importanti per il riconoscimento la nota informativa del 15 marzo del cc fardin, che analizza i fotogrammi dell’agenzia MV, riconoscendolo nelle foto 814 e 815. Il riconoscimento risulta oltretutto dalla comparazione di elementi fisici e somatici della nota RIS, per il giubbotto chiaro, i jeans. Metterei in risalto il travisamento, l’impugnare una bandiera e la convocazione via internet. Le indagini difensive non riguardano il quadro indiziario ma riferiscono della psicologia.

GM: e’ riconosciuta in alcuni fotogrammi con gli stessi vestiti con cui e’ stata fermata. E’ ritratta che porta una bottiglia d’acqua ai manifestanti cosa che non puo’ essere considerata una neutra presenza sul luogo del delitto. Per il resto perche’ non offrire una bottiglia d’acqua alle ffoo. Ha ammaesso di frequentare centri sociali, e ha ammesso di essere arrivata in piazza per occupare la piazza e impedire la manifestazione fascista. E’ evidente che e’ una partecpazione coerente con i messaggi via internet.

MC: anche lei arrestata al civico 15 e’ riconosciuta senz’altro durante gli scontri. Presidia la barricata. Sul riconoscimento univoco richiamo la relazione tecnica del RIS del trenta marzo, dove si fanno risaltare i pantaloni blu, il giubotto, il foulard e i caratteri del viso. Le foto la ritraggono travisata dietro la barricata in parte incendiata.

IC: anche lei di Reggio Emilia, condivide le ragioni della partecipazione a questa manifestazione riferite da alcuni componenti del medesimo gruppo al tribunale del riesame. Oltretutto riferisce espressamente che avevano conosciuto la convocazione tramite internet. Si e’ raccolta insieme agli altri al 15 quindi valgono gli elemtni gia’ citati. Anche per quanto riguarda lei si tratta di una partecipaziopne che si ricava da altre posizioni.

FM: i fotogrammi lo ritraggono travisato. Ha negato l’addebito, ha ammesso gli indumenti, ha ammesso la partecipazione al gruppo. C’e’ una nota del carabiniere Fardin che analizza foto MV dove viene prodotto con passamontagna, foto 817, 873, 878, con bastone e bottiglia.

TZ: anche lui civico 15, non ripeto le solite cose, ammette di essere venuto da brescia, l’intento era quello di sgomberare la piazza dai fascisti. Lui dice di aver indossato il casco e dice “era girata la voce difendiamo la piazza”. E’ evidente che la partecipazione sua era una partecipazione che durante la fase esecutiva e’ un concorso morale.

DP: i fotogrammi lo riproducono nei pressi della barricata con il volto travisato e una borsa a tracolla. ALtri fotogrammi con un bastone o addirittura con due. Tra le dichiarazioni che ha reso, importante e’ soprattutto questa: voleva partecipare alla manifestazione e la manifestazione voleva occupare la piazza ed evitare la manifestazione fascista. Oltrettutto ha appreso la convocazione tramite internet. Importante la nota informativa del cc Fardin: viene ricon osciuto nella foto
839 (con bastone), 840 (travisato), 842 (con i guanti). Nella nota del RIS e’ tra i soggetti che attraverso la comparazione con caratteri fisici viene risonosciuto come lo stesso che e’ stato arrestato, proprio grazie allo zaino, il giubbotto, il cappuccio e i pantaloni

SP: gruppo di reggio emilia. dichiara di essere venuta in gruppo e sa del corteo e partecipa alla manifestazione convocata tramite internet, e ha confermato di essersi travisata.

VB: parte dal centro pergola insieme agli altri giovani che sono tutti travisati e armati. Lei stessa e’ travisata ed e’ li’ per impedire la manifestazione dei fascisti. FUgge solo dopo la seconda carica. Il riconoscimento della VB si parla di alcuni fotogrammi in cui e’ riprodotta con altre persone travisate in prossimita della barricata, in altri fotogrammi mentre si allontana. Indossa un casco. Ai fotogrammi del riesame, la nota del maresciallo lavarino e del cc fardin, che analizza le foto tam tam, in foto 1 con il casco, e in altra nota del 15 marzo di fardin, dell’agenzia emmevi nella foto 853 con il casco di fianco a FM con un bastone, e anche nella foto 852. La VB che e’ riconosciuta nella relazione tecnica del ris del 30 marzo.
FL: [...]

VF: ci sono i fotogrammi che lo riproducono nei pressi della barricata che impugna uno scudo di natura artigianale. Nega l’addebito ma ha ammesso di indossare gli indumenti dell’adebito. E’ venuto da reggio e ha saputo della convocazione via internet. Le relazioni di Fardin e LAvarino, nella foto 3 di tam tam (kefia al colllo); foto scontro1 (con scudo), foto scontro2 (idem); poi il brigadiere trilico del 17 marzo analizza i filmati di mediaset all’interno del quale viene documentata la partecipazione davanti alla barricata. Foto emmevi, foto 817 vicino al negozio tana con a sx uno scudo e un drappo nero difianco a FM. Nella foto 824 ha lo scudo. Ci sarebbe l’agenzia fotogramma alla foto 162

PC: gruppo di reggio. viene riprodotto competamente incappucciato, nel gruppo fronteggiato dalle forze dell’ordine. Nega l’addebito, ma ammette di aver indossato gli indumenti che consentono la sua identificazione. E’ riconosciuto nella relazione tecnica del ris del 30 marzo 2006 e nella nota del nucleo informativo del 15 maggio. Giubbotto, scarpe, travisamento
RS: fotogrammi lo riproducono davanti alla barricata insieme a persone travisate e armate. Anche lui travisato con il cappuccio. Ha il ruolo essenziale di presidiare la barricata. Ha ammesso di essersi travisato e di aver appreso via internet la convocazione.

IT: riguarda il gruppo di reggio. apprende via internet del tutto e ha ammesso di aver partecipato insieme a reggio emilia. [...]

AB: abbiamo le dichiarazioni che sono molto importanti. Richiamo quanto detto all’arresto all’interno del civico 15. E’ venuto da novara per partecipare alla manifestazione in opposizione al corteo dei fascisti. Dice di essere arrivato in piazzale loreto e di aver visto la gente scappare. E quindi di essere scappato anche lui. Richiamo quanto detto circa gli elementi per il gruppo arrestato, un gruppo compatto, travisato, che durante la fuga non ha smesso di danneggiare, un gruppo che aveva gia’ danneggiato delle vetture, che si era gia’ reso responsabile di un lancio di oggetti. E la fuga del gruppo avviene dopo la seconda carica.

DG: ha ammesso di aver portato il coltello, e ha ammesso di aver il viso coperto perche’ ce l’avevano tutti. Dice che la barricata e’ spuntata dal nulla. Si e’ rifugiato nel civico perche’ le cose stavano degenerando. Non ha aggiunto niente altro. A parte il contesto dell’arresto, sono significative le sue dichiarazioni.

AP: e questo vale anche per lui. Lo riproducono con un casco con scritto BF e un bastone. si trova sul lugoo degli scontri e cerca di spostare un cestino. Dichiara di aver saputo della convocazione via internet. dice di aver bloccato un’ambulanza e di aver spostato una fioriera e dice “non pensavo che la cosa andasse oltre questo”. CI sono dei video, telelombardia, analizzati dal cc Fardin, che ha scitto la relazoine il 15 marzo, dove lo individua con felpa nera e guanto bianco. Fardin poi analizza alcune foto, dell’agenzia emmevi, foto 816, 817, 858, 869.

[...]

Veniamo alla DIGOS.

AD: e’ il fidanzato di KA, serve questo aspetto perche’ sono stati fermati insieme, e non dico che ci sono indizi che valgono per entrambi, ha tentato di disfarsi di una mazza di 60 cm quando viene arrestato. Aveva uno zaino con oggetti particolarmente significativi: un segnalatore nautico, una bomboletta spray, un moschettone d’acciaio, e degli occhialini. Materiale identico o quasi sequestrato al civico 15. Oltre alla mazza di legno gli occhialini servivano alla protezione dal fumo. Il segnalatore serviva a comunicare durante la manifestazione.
KA: stessi indizi. posizione associata. Tenete presente che il possesso di AD ed essendo KA a disfarsi degli oggetti mi induce a pensare in una codetenzione
almeno teorcia degli oggetti.
VV: le prove sono numerosissime. appare nelle immagini tra manifestanti tutti travisati. Lui anche travisato a ridosso della barricata. Sulla sua sinistra ci sono due complici armati di scudo e alla destra c’e’ una persona con tanica con liquido infiammabile. Nella 65-66-67-70 riproducono il VV sempre vicino alla barricata con sasso. Nel video che e’ stato acquisito e’ ripreso mentre lancia dei sassi insieme ad altri.

LC: la situazione e’ un po’ particolare perche’ c’e’ stata una particolare attivazione in suo favore come indagini difensive. Per lui non valgono le individuazioni fotografiche, ma le constatazioni della digos riprodotte nella relazione d’arresto. Lo stesso pm ha approfondito. La ps ha dichiarato di averlo bloccato dopo gli scontri mentre tentava di allontanarsi, associato al PD. PD ha elementi di prova diversi molto piu’ consistenti e univoci. Ma direi che le circostanze del verbale di arresto sono assoutamente univoche. Nell’attivita’ difensiva viene indicata l’importanza del possesso da parte del LC di una bici con la quale sarebbe giunto sul posto e oltretutto il fatto che aveva un attimo prima acquistato dei panini in coincidenza con lo sviluppo e il dispiegarsi della contromanifestazione. Ha indicato e sono stati sentiti una teste, che ha riferito di circostanze che francamente mi paiono poco attendibili. LC avrebbe conversato con un agente piu’ buono il quale durante l’arresto e dopo che LC ha resistito con violenza, che gli avrebbe promesso di rendere la bici. La seconda e’ neutra, l’acquisto di questi panini prossimo al luogo in cui si e’ dispiegata la manifestazione. Il pm ha sentito il sovr. nest e il sovr. xxxx, i quali hanno confermato la circostanza della bicicletta, quindi corroborando la relazione, ma hanno confermato che LC ha resistito all’arresto, e il fatto che era parzialmente travisato. Tanto che e’ difficilmente conciliabile con la estraneita’ del LC. E oltrettutto non si spiega il parziale travisamento. Oltretutto lui stesso ha connotato le ragioni della partecipazione perche’ sapeva della conferenza stampa e delle ragioni della manifestazione. Il discorso dell’acquisto e’ neutro. Primo perche’ e’ stato sentito il teste del bar all’interno del quale il LC avrebbe comprato panini e uno l’avrebbe consumato. Il teste ha riferito di non essere in grado di riconoscere il LC, ma la circostanza risolutiva e’ che l’acquisto dei panini non e’ compatibile con la partecipazione alla manifestazione.

PD: riproduzioni fotografiche. e’ sempre in prima linea, travisato dietro la barricata. foto 52-53-54-55-56-57 ma ci sono anche i video. Nelle immagini video e’ riprodotto nel fronte avanzato dei manifestanti, concorre a formare la barricata e lancia sassi. Circa la responsabilita’ nella resistenza all’arresto, richiamo il verbale di arresto.

LC: anche lui riconosciuto in fotografie, sempre circondato da altri giovani a ridosso della barricata eretta. Circondato da giovani con scudi e travisati. ER’ presente dietro la barricata. Nel video che e’ stato acquisito e’ ripreso che impugna al bastone e mentre concorre alla formazione della barricata, nonche’ al
lancio di sassi.
[...]
Pertanto la richiesta per gli incensurati (tutti tranne BM e FW) sono disposto ad ammettere l’equivalenza delle attenuanti con le aggravanti, quindi partendo da una pena di anni otto piu’ sei mesi per la continuazione, arriviamo a una condanna di cinque anni e sei mesi per il rito abbreviato. Per BM e FW la pena totale e’ di nove anni ridotta a sei anni per il rito abbreviato

[ PARTI CIVILI ]
[ Ministero della Difesa e Ministero degli interni ]

Dati per pacifici gli atti e i danni, nonche’ il coinvolgimento delle persone imputate, la richiesta dei Ministeri e’ di due ordini. Dal punto di vista patrimoniale i Ministeri chiedono di liquidarli in separata sede, includendo stipendi, emolumenti e risarcimenti per i militari, nonche’ i danni arrecati ai materiali di proprieta’ dei ministeri. Dal punto di vista non patrimoniale, il Ministero degli Interni essendo il titolare dell’interesse di Ordine Pubblico, riteniamo che i fatti gravi costituiscano un danno di immagine ma sopratutto un vero e proprio danno morale, quantificabile in euro 10 mila per ciascun ministero cumulativo e condiviso da
tutti gli imputati.

[ Comune di Milano ]

Mi associo alle richieste di responsabilita’ penale del pm e chiedo il risarcimento dei danni materiali subiti quantificabili in euro 17.555,81 (di cui 10 mila e rotti per i cestini, la pulizia speciale dell’amsa e altri materiali urbani) nonche’ del danno di immagine, in quanto il Comune di Milano ha visto la sua immagine di tutore della sicurezza cittadina lesa dagli eventi, quantificabile in 10 mila euro per ciascun imputato.

[ CC De GEnnaro ]

Il CC De Gennaro e’ un giovane di 24 anni con un sogno, quello di fare il carabiniere, sara’ un mestiere anche discutibile ma e’ un mestiere come gli altri. In servizio con il IV Battaglione Veneto l’11 marzo e’ andato a portare rinforzi al nucleo operativo in azione sul luogo. E’ ferito da una bomba carta lanciata dal gruppo di persone dietro la barricata, fabbricata e appositamente portata per quello scopo dal cui deduciamo un chiaro dolo. Per quanto riguarda il concorso morale dobbiamo ammettere che pur essendo una sorta di invenzione giuridica rende merito della difficolta’ di spiegare come l’azione di diverse persone insieme concorra a cagionare il danno e il reato di cui e’ vittima il mio cliente. Quantifichiamo il danno in euro 5 mila piu’ 262 euro di spese mediche.

[ DIFESE ]

[ arringa dell’avvocato Mirko Mazzali, difensore di 24 posizioni sulle 29 presenti nel processo ]

io sto aspettando anche di chiarire una promessa al pm. perche’ io ritengo questa indagine un bluff giudiziario,vorrei spiegarlo. dal punto di vista giudiziario, e’ la prima ovlta chemi capita di sentire un pm che chiede condanne cosi’ pesanti per devastazione senza avere un indizio, una foto, un filmato, una testimonianza, del fatto ceh un singolo imputato abbia fatto un singolo danneggiamento. un fatto storico non ha nessuna prova del danneggiamento dell’incendio all’AN point, al motorino, all’edicola. Non ha una prova di un singolo evetno, ma parte da questa situazione probatoria come essere sotto 4 a 0 dopo cinque minuti, ma nonsolo, ha il coraggio di chiedere la condanna per devastazione, cioe’ di piu’ reati di danneggiamento. non sa in molti casi che cosa hanno fatto gli imputati. di molti imputati non ha una foto, una testimonianza, sono quelli che io chiamo i fantasmi del processo. non sa cosa hanno fatto. iniziamo dall’inizio…
non credo di essere troppo temerario, non lo sono,per dire che secondo me il giorno dell’11marzo non si e’ verificato il caos. partiamo seppur brevemente… cos’e’ il reato di devastazione, non diamo per scontato niente, diamogli un contesto storico. se io alla televisione vedo gli israeliani che guerreggiano a gaza quella e’ devastazione, se vedo gli americani che bombardano una citta’ e’ devastazione, ma qui abbiamo una situazione ben diversa, sia dal punto di vista giuridico sia dal punto di vista di quello che e’ accaduto. perche’ ho visto i filmati, se vi venissi a dire che non e’ successo nulla chiamereste la neuro e io finirei qui la mia arringa, ma non e’ neanche quello che abbiamo visto ad avellino napoli che e’ una cosa diversa. quando si parla di devastazione, e’ ‘mettere a soqquadro ovvero distruggere e metterne a repentaglio l’esistenza’ tutta la requisitoria del pm si basa sul fatto che c’e’ stato un fattomolto grave, confondendo gravita’ dei fatti con gravita’ dei reati, ma questo non basta. occorre anche una messa in discussione dell’OP. qui nessuno mi ha spiegatofino a oggi, se quello che e’ avvenuto li’ fosse una situazione in cui fortunatamente l’op era sotto controllo o il contrario. va spiegato. il pm ha citato la sentenza recente, perche’ sentenze su devastazione e saccheggio ce ne sono poche, perche’ e’ tornato in voga dopo il g8, ma prima per 22 anni non se n’era sentito parlare. un po’ come i pantaloni alla zuava che tornano ogni tanto di moda. la sentenza che riguarda i fatti di avellino-napoli e’ una sentenza della cassazione che annulla l’appello di napoli che avevaderubricato devastazione e saccheggio… se uno va a leggere le motivazioni della sentenza e di quello che era successo, me la ricordo questa scena… era morto un tifoso del napoli, i tifosi entrano in campo e hanno distrutto tutto, cioe’ prendevano i cc e li lanciavano negli spogliatoi, cioe’ una situazione in cui i tifosi avevano il controllo dello stadio… non mi si venga a dire che le persone dell’11 marzo avessero il controllo del quartiere o della via, perche’ e’ bastato che le ffoo facessero un attimo sul serio e ci hanno messo 3 minuti a riportare tutto sotto controllo e arrestare 54 persone. quello di napoli si’ e’ un momento in cui l’OP e’ stato messo nelle mani dei tifosi… perche’ in realta’ le sentenze precedenti, dicono che il reato di ‘devastazione costituisce un reato contro l’OP e deve essere una concreta minaccia della vita collettiva’.Chi ha visto le scene avra’ visto che c’erano passanti che cmq guardavano la scena. Era un momento particolare dello shopping per alcuni. Dei cretini, ma tant’e’ Va inquadrato il reato. NOn e’ possibile a fronte di un reato puntito cosi’ gravemente non guardare il reato. Quando e’ stato inserito prevedeva una roba ben diversa… non e’ che dico tipo attila e gli unni, pero’ tenete conto che l’ipotesi aggravata allora prevedeva la pena di morte. Evidentemente quando e’ stato inserito questo reato non si pensava a degli scontri di piazza, si pensava a tumulti popolari, a insurrezioni popolari… Non per tediare ulteriormente, ma per dare ulteriori elementi. Qui abbiamo riprese di tutto cio’ che e’ avvenuto. Abbiamo tutti potuto vedere quello che e’ successo. Io ho fatto un esperimento molto semplice. Siccome la visione da parte mia del filmato era inutile, perche’ chiaramente gli occhi del difensore sono obnubilati dal fatto che sei il difensore… Siccome qualsiasi sentenza dovra’ spiegare che cio’ che e’ avvenuto comprensibilmente alle persone. Siccome non potevo interpellare il popolo italiano, l’ho fatto vedere a mia madre e mio padre, perche’ mi potessero dare una visione esterna che io le trasmetto. Mia madre che e’ di sinistra ha detto: ‘ma pero’ mi sembra una situazione tranquilla,anche conle barricate ci sono persone che guardano….’ infatti nel momento in cui la barricata inizia ci sono persone che guardano, e c’e’ addirittura umberto gay che sta li’ e non se ne va. addirittura c’e’ un episodio in cui dopo che viene dato fuoco a un certo punto gli stessi manifestanti aiutano una smartgialla ad allontanarsi dal luogo dei fatti. i tram corrono dietro, per molto tempo. E allora cerchiamo di capirci, ci puo’ essere una messa in pericolo dell’OP quando c’e’ una situazione tranquilla perche’ in realta’ quanta gente c’era li’... anche dopo c’era della gente, anche con i lacrimogeni… io non capisco perche’ la gente vuole provare l’ebbrezza dei lacrimogeni. L’ho fatto vedere a mio padre, un commerciante, percui come dire, sulle vetrine rotte ha una posizione… mi ha chiesto ‘ma quali ffoo erano state attivate? ma perche’ non sono intervenuti subito?’ Capiamoci non e’ una valutazione che io faccio per criticare l’operato delle ffoo, ma mi interessa per capire il problema della devastazione e saccheggio… quando poi gli ho detto che sapevano benissimo che quelle uscite dal centro sociale pergola erano gia’ travisate e la ps sapeva benissimo cosa avevano dietro e li hanno seguiti? Ma secondo voi, qualcuno puo’ credereche le ffoo avessero perso il controllo della situazione? cioe’ le ffoo non avevano il controllo delal situazione? se fosse cosi’ mi preoccuperei: 180 uomini, blindati, defender, in un rapporto di uno a uno e mezzo non avevano il controllo della piazza? non hanno voluto. hanno voluto controllare cosa avveniva. se fosse diversamente sarei preoccupato. Peraltro e finisco subito, se uno guarda il filmato cio’ che avviene e’ una cosa semplice. Alle 12.32 arrivano i manifestanti, per 13 minuti non succede nulla, vabbe’ che quel giorno li’ vigeva un criterio diverso, pero’ per 13 minuti c’e’ una sospensione voluta in cui le persone ammassano arredi, scudi e altro. Alle 12.45 inizia a prendere fuoco un po’ di quel materiale. Secondo un meccanismo che mi ha lasciato perplesso, alle 12.45 la smart viene fatto passare. alle 12.48 c’e’ la prima carica…. deve essere stato un lapsus dell’accusa. prima la barricata e poi la carica, non viceversa. Io non ho mai visto una carica cosi’... non sono unesperto, a un certo punto si sono aperti in due, caricando di sbieco… a me ha dato l’idea di una carichetta cosi’ tanto per… cmq sicuramente erano sotto il controllo, se invece che indietreggiare avanzano come faranno poi hanno gia’ chiuso la partita… si sicuramente parte qualche sasso, qualche petardo, ma io non credo che le nostre ffoo con quattro sassi e un petardo indietreggino. Anche li’ avevano la situazione sotto controllo. Poi per altri 15 minuti nulla, tutto fermo, qualche lancio di sasso, qualche bestemmi a e sasso che torna indietro. Alle 13.10 parte la seconda carica. Il tutto e’ durato 38 minuti, in cui i momenti di quiete sono oltre la meta’. Io non ci credo che qualcuno voglia credere che le nostre ffoo non abbiano avuto il controllo della situazione. non posso credere che anche la percezione dei passanti fosse quella di essere in pericolo… c’erano decise e decine di spettatori. Dovendo necessariamente inquadrare e discutere questo reato, credo che non ci siano i margini per reputarlo credibile. Proviamo ad affrontare il problema, quello su cui da tempoin sede di riesame abbiamo parlato, quello del concorso. non e’ un problema di poco conto. il problema e’ chi ha commesso cosa. non e’ un problema da poco. La base del nostro ordinamento e’ chela responsabilita’ penale e’ personale. So che siamo in abbreviato, ma penso che dovremmo riportare dei criteri di legittimita’ rispetto al quadro probatorio. tutto puo’ essere ma usare atti anonimi per provare la colpevolezza, mi pare fuori di senno. gli atti di indymedia sono anonimi. Se io quel giorno scrivevo su indy: ‘andiamo a uccidere i fascisti’ e la firmavo antifascista milanese valeva. cioe’ chiunque puo’ fare un post su indy. Usare atti anonimi mi pare che sia un criterio un po’ cosi’ dato che gli atti anonimi non sono utilizzabili neanche in abbreviato. Ma li abbiamo letti ? Tutti gli atti dimostrano non la preordinazione della devastazione e saccheggio, ma la preordinazione di voler impedire una manifestazione fascista e al massimo la volonta’ di fare resistenza a pubblico ufficiale. Ma da qui ad arrivare a una preordinazione del reato di devastazione e saccheggio. Non c’e’ mai scritto: ‘andiamo a distruggere la sede di AN’. Ma anche ci fosse scritto, se io leggo una lettera anonima allora vuol dire che io poi vado con preordinazione? tutti quelli che nhanno letto ? tutti? mi pare che tra l’altro 3 o 4 di quelli per cui il pm ha chiesto l’archiviazione hanno detto che lo hanno letto su indy… se non vale per loro, non vale neanche per gli altri. perche’ quando il pm, qualsiasi, mi mette il capo di imputazione ho due ipotesi. o mi contestail concorso morale che mi da una sensazione di debolezza della tesi accusatoria, ovvero una genericita’ della attribuzione della condotta. abbiamo visto che non puo’ dimostrare la partecipazione in concorso materiale in devastazione per nessuno dei miei assistiti, ma anche degli altri. Perche’ non ha, ma e’ quattro mesi che lo volevo dire, la prova di un atto di danneggiamento. Allora il concorso materiale poteva levarlo, ma ce l’ha lasciato. Passiamo al concorso morale. A volte quando preparavo l’arringa ho pensato che dicevo cose cosi’ banali che avrei potuto dire… a volte quando uno pensa dellecose non ha neanche il coraggio di dirle. Per attribuire un concorso morale bisogna individuare o no la condotta? bisogna avere o no la prova della condotta del concorrente morale? Di quelli che non ha neanche una foto, non sa dove sono, sembra difficile che possa attribuirgli una condotta se non sa dove sono.
[...]
In un processo normale, io non so se questo lo sia o no…. potrebbe mai lei scrivere una sentenza in cui dice c’e’ un concorso morale di una persona a cui non puo’ attribuire nessuna condotta? cioe’ e’ fantascienza. Non puo’ scrivere TZ concorre moralmente a devastazione e saccheggio? dov’era TZ? Non si puo’ dare 5 anni e 8 mesi a uno perche’ era nel portone? due calci si possono pure dare, ma chiedere 5 anni non si puo’ fare, e’ impossibile! Perche’ poi c’e’ un ulteriore problema, che l’accusa deve essere qualificata. Non basta che io sia presente li, come un povero demente, occorre chela mia condotta sia qualificata. Cioe’ io partecipo a una manifestazione e guardo uno che e’ la’... e non ha neanche questa prova, perche’ le prove che ha di chi era sulla barricata non ha prove durante un momento di danneggiamento. Perche’ se io ho un comportamento aggressivo in un contesto, e il danneggiamento avviene a 200 metri, come faccio ad avere un concorso morale? cos’e’ un concorso morale trasmissivo tipo uri geller? [...] Perche’ senno’ siamo alla mera presenza come imputazione. Tra l’altro per fortuna questo problema del concorso morale e della rilevanza indiziaria rispetto al reato del 419, ed e’ data dal riesame dei minorenni. Il tribunaledel riesame prende posizione e dice ‘anche ritenendo accertata da un lato la presenza in corso buenos aires, presenza qualificata dalla partecipazione alla manifestazione, non sono sufficienti a formare un grave quadro indiziario per giustificare la reclusione’. Per le mie posizioni sono commmenti di rilevanza assoluta. Anche avendo accertato la presenza in contesti di lanci di oggetti e a una manifestaizone non basta a provare la colpevolezza. [...] Non possiamo spacciare per concorso morale qualcosa che non lo e’. [...] Se mi viene a motivare il concorso morale senza la prova del concorso materiale, non e’ possibile… oppure mi si dice che siccome erano li’ allora sono responsabili di devastazione e saccheggio. noi ne prendiamo atto faremo appello qui e la… pero’ che devo dire… cioe’ ma il concorso nel trasporto di bottiglie molotov. Adesso io pretendo che se mi condanni per porto devi dimostrare che qualcuno le aveva… non ha provatoneanche questo. non ha provato il porto di nulladi quello che attribuisce, allora deveprovare quanto meno che fossero a conoscenza che lepersone che le avevano le avevano. Ma deve essere dimostrato. Non basta dire che siccome c’e’ un corteo di 300 persone tutti sono a conoscenza che uno ha una bottiglia molotov. Allroa tutti rispondono di tutto. Il porto andra’ dimostrato in qualche modo…. Anche sul travisamento. Se non ha una mia fotografia… TZ perche’ ha travisamento se non c’e’ una foto? Cioe’ non e’ che puo’ chiedere la condanna per travisamento anche di chi non hai mezza foto, perche’ aveva una sciarpa. Devo scendere in subordinate, lo faccio a malincuore, ma per scrupolo difensivo devo farlo, con 25 persone dentro… Affrontare il problema della sussistenza o meno del 116. Vi dico che a me non piace. Anche qua devo cercare di uscire dalla trappola. Lei non ha nessuna prova, perche’ non c’e’ nessuno che lo dica… al di la’ ditutto i volantini anonimi non valgono in aula. Io non ho compreso tante cose. Pero’ il pm articola il capo di imputazione in maniera incomprensibile: ‘devasta anche al fine di commettere il reato di violenza’, poi al capo 2 ‘mediante le condotte di devastazione, incendio, danneggiamento avrebbe commesso il reato di violenza’. Quindi la devastazione e’ l’atto al fine di commettere violenza. Il problema e’ che questa ipotesi e’ smentita dalle stesse relazioni della digos, che dicono che nella fase preparatoria si aspettavano episodi di resistenza. perche’ sarebbe ancora piu’ grave se la digos pensasse che volevano devastare e li hanno lasciati andare. In realta’ perche’ siccome siamo di fronte a un processo a carico di piu’ imputati, dobbiamo sentire la stessa sentenza. Le persone erano li’ ognuno per i suoimotivi, chi per partecipare a una conferenza stampa, chi avedere che succedeva. Mascherarla con un unico intento collettivo non e’ possibile. Stiamo parlando di subordinate, e quello che sostiene questa difesa e’ ribadire l’assenza di prove di concorso morale o materiale in devastazione… potremmo cedere dicendo che qualcuno ha commesso atti di resistenza. [...] Ma cmq non si esce da sta situazione. Ancora in termini subordinati a malincuore perche’ voglio vivere tranquillo, dico cose a cui non credo, pero’ la dico, se proprio vogliamo ritenere che ci sia una prevedibilita’ dell’evento, ma anche qui dovremmo motivarlo, ci puo’ essere qualche 116 c.p. [...] Faccio due considerazionisulle attenuanti e poi chiedo 5 min di pausa. Per le attenuanti sono tentato di chiedere … parliamo di diritto, pero’ parliamo anche di altro. Mi direte che ho preso un colpo di sole ma non e’ vero. io chiedo l’attenuante art 62 nr 1 per cose commesse per alto valore morale e sociale. io chiedo una attenuante cosi’ forte e rischio di perdere credibilita’, mavoglio sgombrare il campo da un equivoco che pero’ ho letto in qualche atto. Un tentativo di demonizzare gli imputati che mi e’ sembrato sinceramente ingeneroso. Potranno essere quello che vogliamo ma non sono dei teppisti, se non altro perche’ se fossero dei teppisti non avrebbe indagato la DIGOS. E’ chiaro che c’era una finalita’ politica, non sono persone che sono andate li’ e hanno devastato tutto come sefossero tifosi a caso… avevano uno scopo. Poi possiamo discutere dello scopo. A scanso di equivoci nella valutaizone della sussistenza di questa attenuante non puo’ entrare la valutazione della gravita’ del reato. Non si puo’ dire che il reato e’ grave e quindi l’attenuante non si puo’ dare. Perche’ viene data anceh in caso di omicidio come per esempio nell’eutanasia. Gli imputati sono scesi in piazza per evitare la commissione di un reato. E chi lo dice questo? Lo dice la magistratura, perche’ c’e’ un’indagine per la manifestazione del pomeriggio per dei reati. Vediamo un attimo la giurisprudenza. Sono motivi di particolare valore sociale e morale sono motivi che un popolo in un certo contesto storico valutano corrispondenti ai valori principi della comunita. [...] Per capire di cosa stiamo parlando, stiamo parlando di questa manifestazione [mostra foto del corteo] dove ci sono bracci tesi, canti fascisti, e via dicendo. Ed e’ qualcosa che va contro la costituaiozne, che e’ qualcosa di condiviso da tutti, e quindi rientriamo in quello cheprevede la giurisprudenza. Nel pomeriggio era in atto una manifestazione che andava contro la costituzione italiana. [...] Quindi io credo che pacificamente ci sia questa attenuante. Insisto ulteriormente e chiedo una sospensione prima di vedere le singole posizioni

[sospensione]

segue

repressione
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