Benetton prepara un nuovo sgombero in Patagonia
Nella Patagonia argentina, il furto delle terre e la repressione del popolo Mapuche, gli abitanti nativi di questa regione, non sono mai finiti. A piu' di un secolo dall' inizio della conquista da parte dello stato argentino, la Patagonia è sempre stata una torta succulenta che i capitali stranieri, in collaborazione con la classe dirtigente nazionale, non hanno mai smesso di dividersi. Tra i nuovi latifondisti della regione, imprenditori stanieri e personaggi dello spettacolo attratti dalla moda liberista e dalle privatizzazioni degli anni '90, spicca il nome di due italiani: Carlo e Luciano Benetton. Forse più famosi nel mondo per le campagne pubblicitarie a favore di "cause nobili" che per i metodi disumani e coloniali con i quali gestiscono i loro affari, i fratelli Benetton sono oggi il più grande proprietario terriero in Argentina con 900.000 ettari (un area equivalente a 900.000 campi da calcio) della ricca e fertile Patagonia. Con il 9% delle terre piu' produttive della regione, i loro possedimenti sono 40 volte la dimensione della capitale argentina, Buenos Aires, che è la seconda città più grande in America Latina.
La storia di questa fortuna non si discosta dalla tradizione di repressione e negazione del diritto all'esistenza che i popoli Mapuche hanno subito negli ultimi due secoli. Gli ultimi a finire nel mirino degli interessi del gruppo Benetton sono un gruppo di 8 famigle che hanno l'unica sfortuna di abitare un ettaro di terra che i Benetton vorrebbero aggiungere alle centinaia di migliaia che già possiedono in Patagonia. Dopo la storia della famiglia Curiñancos, questa volta 50 persone e una scuola frequentata da 18 bambini rischiano di essere sgomberati, senza che gli venga fornita una valida alternativa abitativa, per lasciare posto ad un attività turistica che i Benetton, con la collaborazione del governo della regione, vorrebbero impiantare approfittando del progetto di ristrutturazione della linea ferroviaria.
L'ultimo evento che ha mobilitato i Mapauche si è svolto proprio in Italia, a Roma. Una delegazione si è recata al summit dei premi Nobel per la pace, tenutosi l'11 novembre nella capitale per incontrare Luciano Benetton in presenza del premio argentino Adolfo Perez Esquivel.
L'evento risale alla brillante mossa del suddetto espropriatore, che ha generosamente ceduto 2500 ettari della Wallmapuche (Terra Ancetsrale dei Mapuche) dei 970 mila che possie. Questa regione, il predio Santa Rosa, nel 2002 era stata oggetto di litigio tra le famiglie Mapuche e Benetton. Quest'ultimo decise di offrirla a Perez Esquivel, invece che direttamente ai legittmi proprietari, qualificandolo come "Garante di riconosciuta integrita'", chiedendogli che la "unità produttiva" fosse destinata all' uso che lui ritenesse più opportuno a favore della popolazione indigena.
La delegazione 11 Ottobre, recatasi in Italia, ha posto come condizione che nell'incontro si parli in termini di restituzione e non di cessione
Approfondimenti:
- "Specchietti colorati", la risposta a
Federico Sartor, direttore stampa del gruppo Benetton
- Benetton e il metodo per diventare latifondista [parte II]
Risorse:
- Mappa della provincia di Chubut
- Mappa dell'Argentina
- Indymedia Argentina
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