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Eurochocolate: cioccolato amaro |
14/10/2002 |
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Il sapore amaro dello sfruttamento
Dal 19 al 27 ottobre si tiene a Perugia Eurochocolate: la kermesse delle
multinazionali
del cioccolato.
Eurochocolate è una forte campagna di marketing a sostegno delle
grandi industrie e dei commercianti di Perugia che trasforma il centro storico in un grande mercato.
La citta' verrà presa d’assalto da circa 800.000 persone disposte a tutto pur di poter comprare a caro prezzo(nulla in omaggio se non qualche gadget degli sponsor)un qualsiasi prodotto dell'industria dolciaria facilmente recuperabile in qualsiasi supermercato sotto casa. La grande massa di gente provocherà anche quest'anno notevoli disagi agli abitanti della città.
Tra i maggiori sponsor della manifestazione c'e' la Nestle'
la cui politica industriale è attuata operando secondo strategie di sfruttamento comuni a tutte le multinazionali.
E' ormai è sempre più spessa quella corda di sfruttamento e precarietà
che lega il bambino nelle piantagioni di cacao in Ghana, il lavoratore dell'industria alimentare in Colombia e il giovane
operaio flessibilizzato a Perugia. Proprio in questi giorni la Perugina Nestlé chiederà la mobilità per 50 impiegati del settore servizi generali.
Per mettere in evidenza i danni che la globalizzazione e le multinazionali provocano e per le rilanciare le ragioni del commercio equo, a Perugia, un vasto cartello di gruppi, associazioni e partiti sta organizzando,in concomitanza con Eurochocolate, dal 23 al
27 ottobre Equochocolate
.
Il programma e' vario e articolato: ci sara' un mercato del cacao equo e solidale, dibattiti, mostre, spettacoli teatrali, concerti, banchetti
informativi e varie azioni comunicative nella citta'.
Scarica e diffondi il print su Eurochocolate!
22/10/2002: bloccato volantinaggio contro la Nestle'
23/10/2002: foto Equochocolate
26/10/2002: azione diretta contro campo sperimentale -foto-video-
26/10/2002: comunicato stampa Foro contadino
continua
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Diritto allo studio |
18/11/2002 |
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Mensa universitaria centrale a rischio di privatizzazione
Da molti mesi si protrae una gestione precaria della mensa universitaria centrale di Perugia, l' unica rimasta a gestione diretta da parte dell' ADISU.
L'attuale fase è l'esito di anni di totale assenza di politiche di diritto allo studio: a fronte di un notevole aumento degli studenti non c'è stato nessun incremento del servizio, e dietro la negligenza dei dirigenti regionali si cela il reale intento che vorrebbe ogni servizio pubblico in competizione sul mercato e quindi la tendenza alla definitiva monetizzazione del diritto allo studio.
Diversi lavoratori della mensa (dipendenti della Regione)addetti sia alla cucina sia alle linee di distribuzione sono andati in pensione, ed alcuni lavoratori a tempo determinato non sono stati ancora contattati per il rinnovo del contratto. La conseguenza immediata della riduzione del personale è stata l'aumento delle file e lo scadimento parziale della qualità del cibo.
La Regione ha intimato nel contempo all'ADISU di aggiustare il bilancio con qualche taglio. Il rischio è che questa sorta di boicotaggio attuato dalla Regione abbia come ultima conseguenza l'esternalizzazione del servizio da parte dell'ADISU, assegnandolo ad un'impresa privata oppure ad una cooperativa che - per mantenerlo - avrà due possibilità: tagli sulla qualità oppure sul costo del lavoro.
Inoltre l'ADISU - poichè dovrà garantire comunque l'esenzione totale o parziale agli studenti aventi diritto - si vedrà costretta ad acquistare il cibo dal gestore indiretto e quindi ad un prezzo maggiore.
Ad aggravare la situazione c'è ora la Finanziaria che imporrà agli Enti Locali il blocco delle assunzioni, fornendo così alla Regione un comodo alibi per rimanere in silenzio ed attendere una decisione da parte dell'ADISU.
E l'ADISU potrebbe trovarsi costretta a privatizzare il servizio mensa, togliendo alla cittadinanza un bene che non è stato ancora accapparrato dalle speculazioni dei privati.
Martedi 26 novembre 2002:
presidio presso la mensa centrale.
Aggiornamenti: LA MENSA PRIVATIZZATA
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Fuori Tutti |
21/11/2002 |
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Delitto politico e Nemico interno
La guerra globale iniziata dagli Stati Uniti d'America prosegue ormai da mesi, e produce i suoi effetti devastanti non soltanto sul piano della violenza dispiegata dai militari, ma anche sul piano del rimodellamento degli ordinamenti interni degli Stati occidentali.
Dopo l'11 settembre la guerra è oramai contro un fantasma, rincorre delle ombre, inventa nuovi confini in un territorio che non ha più frontiere e che dunque è sempre e comunque interno. Pacificazione forzata e repressione dei renitenti, dei disertori e degli insubordinati.
Un nuovo arsenale giuridico è stato messo in piedi proprio per questo.
Anche l'Italia in ossequio ai dettami dell'impero penale globale made in USA inventa il suo "nemico interno", tratta il dissenso sociale e politico come questione di ordine pubblico, di eversione,di cospirazione, di delitti contro la personalita' dello Stato
Gli scenari virtuali delineati dalla magistratura Cosentina che hanno portato all'arresto di compagni/e del movimento sono cosi' infondati che sembrano la continuazione sul piano giudiziario e penale della guerra psicologica condotta dai mass-media contro ogni forma di conflitto sociale.
L'attivismo locale che diventa una forma vera di azione diretta di base, che si tratti di dare un tetto a qualcuno o fermare un'espulsione, dare acqua o elettricità o terra o reddito o solidarieta' a tutti i ribelli rinchiusi nelle carceri , e'diventato il vero obiettivo della repressione in atto.
In relazione agli arresti degli ultimi giorni,è nato a Perugia dall'iniziativa dei cosentini residenti in altre regioni d'Italia e da tutti coloro che non possono tollerare la violenza e l'aberrazione dell'operato di suddetta Magistratura e delle Forze dell'ordine, il COMITATO FUORI TUTTI,per la scarcerazione immediata dei compagni arrestati.
Venerdi 22 novembre 2002:
Presidio a Perugia.
Martedi 26 novembre 2002: Assemblea cittadina a Perugia.
Giovedi 28 novembre 2002: Cena a sostegno degli arrestati.
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ANTIFASCISMO |
24/04/2003 |
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25 aprile in Umbria
Il 25 aprile segna la fine del nazi-fascismo in Italia.
Una lotta antifascista che ha visto protagonista un movimento di liberazione
popolare, radicato e radicale anche in Umbria.
Il 25 aprile non e' una mera ricorrenza, e' una data per ribadire che l'uguaglianza, la liberta', la partecipazione, la solidarieta' sono valori per i quali vale la pena lottare
ancora oggi.
In Umbria sono previste diverse manifestazioni:
Perugia | Todi | Marsciano
Il 28 aprile si sono tenuti a Perugia e Terni due presidi antifascisti contro le messe in suffragio di Mussolini organizzate da esponenti fascisti.
Ecco due report : Perugia | Terni
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