Razzismo targato Expo 2015

 

 

Nei giorni scorsi è trapelata la notizia dell’ennesimo esproprio targato Expo 2015.

Il campo rom di via Monte Bisbino tra Baranzate e Milano dovrà essere sgomberato per fare spazio allo svincolo dell’A8 Milano-Laghi verso l’area Expo 2015.
L’esposizione universale ha già portato alla chiusura dei campi rom di via Triboniano e via Barzaghi per fare spazio, anche in questo caso, alla viabilità di accesso al sito Expo.  Stessa sorte toccherà al campo autorizzato di via Novara – in questo caso per realizzare uno dei parcheggi remoti di Expo 2015. Il grande evento che dovrà affrontare il tema della fame nel mondo, affama a sue volta persone di etnia rom violandone i diritti e buttandole in mezzo alla strada.

Via via che ci avviciniamo al 1° maggio 2015 scopriamo la vera anima di questo mega evento: intollerante e razzista, nato solo per giustificare una speculazione edilizia di più di un milione di metri quadrati; mobilitare capitali pubblici per realizzare grandi infrastrutture stradali nocive per il territorio e la qualità della vita; alimentare un sistema costituito da rapporti tra politica, ‘ndrangheta, funzionari pubblici e imprese colluse.

A riprova del fatto che Expo 2015 è anche un modo per dare una “ripulita” da tutti quei soggetti (tra cui i rom) considerati “sgraditi”, è utile ricordare che quando nel 2009 l’allora sindaco di Rho, Roberto Zucchetti,  presidente del “Patto del territorio nord ovest Milano in vista di Expo 2015” incontrò l’allora sindaco di Milano Letizia Moratti in qualità di commissario straordinario per l’Expo, chiese che in vista del grande evento vi fosse un “raccordo operativo sulle azioni nei confronti dei campi nomadi” tra i comuni del Patto e
quello di Milano.

Se all’epoca poteva apparire quantomeno singolare come richiesta, ora invece appare chiarissima.

Centro sociale Sos Fornace
www.sosfornace.org
sosfornace@inventati.org

 

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