Archivi mensili: luglio 2011

Spezzare il tempo

A dieci anni da Genova tifiamo rivolta. La pros­sima. Quanto sono dif­fi­cili i ricordi! E le com­me­mo­ra­zioni, poi?! Gigi, il nostro Di Lembo, mi diceva che gli faceva sem­pre una gran fatica met­ter giù un qual­che arti­colo in occa­sione di anni­ver­sari par­ti­co­lari. Credo che fosse per­ché scri­vere dei nostri anni­ver­sari voleva dire guar­darsi indie­tro, ricor­dare

Come se fosse ieri

Una sta­gione di lotte stu­den­te­sche In que­sto periodo, alla fine di un’intensa sta­gione di lotte che hanno coin­volto stu­denti e stu­den­tesse in tutta Europa, pos­siamo per­met­terci di guar­dare indie­tro e fare alcune con­si­de­ra­zioni. E’ impor­tante farlo, per­ché i carat­teri di que­sto movi­mento hanno rap­pre­sen­tato, rela­ti­va­mente a Bolo­gna, un’esperienza inno­va­tiva rispetto agli ultimi anni. Innan­zi­tutto la

Mein Gefängnis

In que­sti mesi tante/i compagne/i sono stati col­piti da denunce, per­qui­si­zioni, misure cau­te­lari, arre­sti, e sono stati accu­sati di Asso­cia­zione pe Delin­quere. Compagne/i attivi nlle lotte stu­den­te­sche, anit­fa­sci­ste, per i beni comuni, impe­gnati nella lotta per un mondo senza oppres­sioni. è un chiaro intento ven­di­ca­tivo della amgi­stra­tura che vuole inti­mo­rire gli atti­vi­sti bol­lan­doli come delin­quenti.

Faenza: trova il fascista

A Faenza si è costi­tuito da otto­bre scorso un sedi­cente apar­ti­tico Comi­tato Faven­tia, dal nome romano della città, “la favo­rita degli Dei”. Que­sti “difen­sori della città” sono, in gran parte, noti per­so­naggi ricon­du­ci­bili a Forza Nuova e Lega Nord. In un comu­ni­cato, I pro­mo­tori di Faven­tia riven­di­cano aper­ta­mente la loro appar­te­nenza: “In que­sti mesi abbiamo

Sicilia libertaria: origini e impatto di un giornale non solo “locale”

Sici­lia liber­ta­ria nac­que uffi­cial­mente nel gen­naio 1977, quando uscì il primo numero stam­pato al ciclo­stile; già da alcuni mesi nel movi­mento anar­chico sici­liano si dibat­te­vano le que­stioni legate alla rela­zione tra anar­chi­smo e lotta di libe­ra­zione nazio­nale, que­stioni che all’estero ave­vano già avuto suf­fi­ciente appro­fon­di­mento (nei paesi baschi con “Aska­ta­suna”, nell’Occitania fran­cese con “Occi­ta­nia liber­ta­ria”),

Qualche brandello di muro

Di quante cose non è rima­sto che qual­che bran­dello di muro? Quanta memo­ria col­let­tiva è andata per­duta negli anni del silen­zio e in quelli del troppo rumore? Gli armadi della ver­go­gna prima e il deli­rio con­su­mi­stico e tele­vi­sivo poi hanno con­fi­nato pen­sieri e ricordi in isole cir­con­date dalla neb­bia, dove i più non vogliono andare.

Editoriale

Tagli a sti­pendi, sus­sidi sociali, pen­sioni e borse di stu­dio; i con­tratti sca­duti non sono rin­no­vati, la disoc­cu­pa­zione dilaga. Con il pre­te­sto della crisi i governi euro­pei stanno pro­ce­dendo a una macel­le­ria sociale senza pre­ce­denti. In Gre­cia, come in Spa­gna, come in Por­to­gallo, come in Ita­lia que­sto è lo sce­na­rio pre­sente e pros­simo ven­turo. La

Fra repressioni e solidarietà

Se l’Onda ha smesso di infran­gersi con­tro le sco­gliere del sistema, sono oggi i resti dalla risacca lasciati sulla spiag­gia a ferire, a far male e a dimo­strarsi più peri­co­losi della stessa marea. A fronte dello sce­mare delle mobi­li­ta­zioni e, soprat­tutto, dello scom­porsi di quei legami di soli­da­rietà e di vici­nanza stret­tisi durante cor­tei e

Piazza Verdi: specchi per le allodole

Piazza Verdi cam­bia. Riflet­tia­moci”. Così si legge sulle pareti del can­tiere che ha seque­strato Piazza Verdi e che si è coperto di spec­chi. Un gioco di parole che esprime la spe­ranza delle buro­cra­zie che ammi­ni­strano la città. Per­ché Piazza Verdi è, volenti o nolenti, un sim­bolo della rivolta alla nor­ma­liz­za­zione auto­ri­ta­ria e alla social­de­mo­cra­zia repres­siva.

Radar di guerra a Poggio Renatico

La puzza dei cada­veri libici si sente da Fer­rara Pog­gio Rena­tico è un pic­colo comune in pro­vin­cia di Fer­rara. Appa­ren­te­mente una cit­ta­dina come tante se non che ospita  la base NATO che gesti­sce la cam­pa­gna aerea sulla Libia. Infatti nella base fer­ra­rese è ubi­cato il Caoc5 (Com­bi­ned Air Ope­ra­tions Cen­ter Five) dipen­dente dal Comando delle