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La città non si vende né si compra... si vive!

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SOGNAR VIA L’INCUBO TAV

“NO AI POTERI POLITICI, ECONOMICI E MILITARI CHE VOGLIONO IMPORRE UN MODELLO DI VITA CHE ACCORCIA LE DISTANZE MATERIALI MA AUMENTA LE DISTANZE SOCIALI”

 

“All'Italia, secondo le stime del 2006, l'opera costerebbe per alcuni tratti 235 milioni di euro a chilometro. Nel complesso, fatti due conti, si scopre che: 4 cm di TAV = 1 anno di pensione; 3 metri di TAV = una scuola materna con quattro sezioni; 500 metri di TAV = un ospedale da 1200 posti o 226 ambulatori o 36 sale operatorie; 1 km di TAV = 55 treni pendolari nuovi”

 

“I tagli della finanziaria ai servizi sociali (40 miliardi sottratti a scuola, sanità, pensioni, ecc.) sarebbero coperti rinunciando all'inutile TAV, che costa 5000 euro per ogni centimetro. La sola manutenzione dei tunnel TAV costerà circa 65 milioni di euro l'anno”.

 

“I costi dell'Alta Velocità finora costruita in Italia hanno incrementato il debito dello Stato e quello delle Ferrovie italiane, le quali tagliano servizi, treni pendolari, innovazione dei mezzi circolanti e... aumentano il prezzo dei biglietti”.

 

“Tra il 2000 e il 2009 il traffico merci dei tunnel autostradali del Frejus e del Monte Bianco è crollato del 31%. Nello stesso periodo si è dimezzato il traffico merci sulla ferrovia del Frejus; ora è molto al di sotto del livello di 50 anni fa. Nell'ultimo anno il flusso delle merci è sceso del 9%”.

 

“Non servirà ai passeggeri, il guadagno di tempo sarebbe di soli 60 minuti: oltre 22 miliardi di euro per risparmiare un'ora di viaggio a pochissimi utenti. Tra il 1990 e il 2000 il traffico passeggeri Italia-Francia è sceso del 15%”.

 

“Il traffico passeggeri nel 1993, alla presentazione del progetto TAV, era di 1,5 milioni di persone l'anno, nel 2002 era sceso a 750.000. In Germania i 70 miliardi spesi per l'Alta Velocità non hanno impedito un calo dei passeggeri del 18% negli ultimi 16 anni”.

 

“L'attuale linea ferroviaria internazionale del Frejus è stata ammodernata con numerosi lavori tra il 2002 e il 2010. E' ai massimi livelli di efficienza e funzionalità, ma viene utilizzata per meno di un quarto della sua capacità. L'insieme delle infrastrutture transalpine del Nord-Ovest è utilizzato al 30%”.

 

“I collegamenti con l'Europa attraverso la Valle di Susa già ci sono: due strade statali, un'autostrada, una linea ferroviaria passeggeri e merci a doppio binario, l'autostrada ferroviaria (trasporto Tir su treni-navetta)”.

“Ma come va il TAV in Italia? Malissimo. Sulla Torino-Milano viaggiano solo 15 treni passeggeri sui 70 previsti. In tutta Italia i carri merci non circolano sull'Alta Velocità ma sulle linee ordinarie”.

 

“Macchinisti e passeggeri viaggerebbero negli 80 km di tunnel a 220 km/h sapendo di avere davanti a sé treni merci, molto più lenti, che devono scartarsi e reimmettersi con margini di tempo da brivido (2 o 3 minuti)”.

 

“A causa delle enormi infrastrutture e della potenza dei treni un TAV emette il 26% di CO2 in più rispetto a un treno classico. Il sistema di refrigerazione e ventilazione dei tunnel richiederà 190 kWh annui di consumo energetico”.

 

“Il progetto prevede un milione di mq di espropri e 700.000 mq di occupazioni temporanee (comunque ultra decennali) nella Valle di Susa; altri 2 milioni di mq riguarderanno zone periferiche di Torino. In totale verranno persi oltre 4 milioni mq (2,5 milioni in via definitiva) di terreni agricoli e aree con insediamenti produttivi e abitativi”.

 

“La città storica di Susa (7.000 abitanti) ospiterebbe a un km dal centro il più grande cantiere mai collocato in area alpina: oltre 500.000 mq, pari a 100 campi da calcio, che con i suoi traffici e inquinanti ne costituirà per oltre 20 anni l'accesso turistico. Altri cantieri di centinaia di migliaia di mq interesseranno altre zone della Valle fino alla zona urbana di Torino”.

 

“Le gallerie di servizio dei tunnel principali significheranno altrettanti cantieri a ridosso di centri abitati”.

 

“Per oltre 20 anni circoleranno giorno e notte 500 camion per il trasporto del materiale di scavo ai siti di stoccaggio. In compenso si stima che l'1% dell'attuale traffico su gomma si trasferirà sul TAV”.

 

“L'incremento di polveri sottili e sottilissime a causa dei lavori (PM 10, PM 5 e PM 2,5) porteranno a un aumento del 10% delle patologie cardiocircolatorie e respiratorie. In base alle statistiche questo aumento provocherà, a seconda delle zone, dai 3 ai 20 morti in più all'anno”.

 

“La polvere di cemento contiene piombo che contaminerà l'aria e i prodotti agricoli, in particolare il vino. Gli sversamenti degli idrocarburi e degli additivi liquidi del cemento inquineranno i corsi d'acqua uccidendo la fauna ittica. E' già accaduto per la costruzione dell'autostrada nella Valle; è già avvenuto con il TAV del Mugello”.

 

“Rocce amiantifere sono ammesse dalle stesse Valutazioni d'Impatto Ambientale. Lo smaltimento di tali materiali richiede procedure complesse e costose che farebbero lievitare a dismisura le cifre previste. Saranno messe in atto dalle imprese? Chi sosterrà gli sforamenti finanziari? Se la quantità di amianto si rivelasse troppo elevata i problemi tecnici sarebbero addirittura irrisolvibili”.

 

“La presenza di minerali uraniferi è certa in base a dati rilevati nel 1959, nel 1977 e nel 1980. Il radon, elemento radioattivo in forma gassosa, è ammesso dalle stesse aziende incaricate dei lavori che, però, negano la presenza di uranio. Ma il radon è uno dei figli dell'uranio”.

 

“Il TAV nel Mugello ha prosciugato 73 sorgenti, 45 pozzi e un fiume. Cinque acquedotti devono oggi essere riforniti con costosi sistemi di ripompaggio”.

 

“In Val Susa, a causa del fronte di drenaggio dei tunnel previsti, si rischia il tracollo idrico. Non è esclusa la scomparsa della Clarea e del Cenischia”.

 

“Il totale complessivo di rocce estratte per i tunnel sarebbe di circa 42,5 milioni di metri cubi, pari a 17 piramidi di Cheope. Tutto per guadagnare 60 minuti sulla tratta Torino-Lione”.

 

“Dal 1997 al 2010 Italia, Francia e Unione Europea hanno speso 780 milioni di euro. I cantieri devono ancora iniziare, per ora esiste solo un fortino non-cantiere alla Maddalena. D'ora in poi il TAV potrebbe cominciare a costare veramente”. P.S. Notare Black Bloc travisati sul ponte.

 

“Il costo stimato, circa 22 miliardi di euro, è a carico della collettività: denaro pubblico affidato a privati con l'invenzione del General Contractor. A garantire è lo Stato italiano”.

 

“Negli anni a venire, per decenni, il bilancio di esercizio sarà passivo: il ripianamento avverrà mediante la spesa pubblica”.

 

“Le sole truppe di occupazione per il fortino del non-cantiere, privo anche della concessione edilizia, costano 90.000 euro al giorno”.

 

“Uno elicottero in volo costa 150 euro al minuto. Per la manifestazione del 23 ottobre due elicotteri hanno volato dalle 8.00 alle 19.00".

 

“Per la manifestazione del 23 ottobre sono stati impiegati 1700 uomini, 2 elicotteri, 17 Lince, un Bandvagn 206 (cingolato per trasporto truppe utilizzato negli scenari di guerra). Spesa complessiva: 2 milioni di euro”.

 

“Dal 1996 manifestiamo contro il TAV, ma gli amministratori regionali e i vertici politici italiani hanno sempre ribadito la loro assoluta chiusura ad un dibattito aperto”.

 

“Non è una battaglia localistica: NO TAV, né qui né altrove! E' un movimento nell'interesse comune per difendersi dagli inganni, dagli sperperi e dalle devastazioni delle opere inutili”.

 

Le considerazioni e i dati nelle didascalie sono tratti e liberamente sintetizzati da 150ragioninotav2011 e altro materiale prodotto e diffuso dal Movimento NO TAV.
Per approfondimenti e aggiornamenti Lucca Libera! consiglia www.notav.info

Un altro report dalla Val di Susa realizzato da Lucca Libera! in agosto è visibile qui.