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Da TusciaWeb
Viterbo – Circonvallazione Almirante – Interviene il Coordinamento antifascista della Tuscia
“I dirigenti della sinistra campioni nel calar le braghe”
31 agosto 2006
Scriviamo non per adeguarci all’insana e smodata passione che anima i tifosi del centrodestra viterbese, ma per fornire qualche indicazione storica.
Il nazismo è il male assoluto (anche sulla base delle formulazioni di papa Giovanni Paolo II), e gli alleati dei nazisti, quindi i fascisti, hanno tenuto per venti anni il nostro paese sotto una dittatura, hanno oppresso le masse, perseguitato e imprigionato gli oppositori.
Non solo: il fascismo e Mussolini hanno fatto precipitare l’Italia in una guerra rovinosa cha ha lasciato dolori, distruzioni e milioni di morti. La Repubblica Italiana è nata dalla lotta di Liberazione contro i nazisti invasori e i loro alleati fascisti.
Giorgio Almirante, redattore per anni del “Tevere” e della rivista “La difesa della razza”, ha supportato e propagandato in Italia gli aberranti principi razzisti e antisemiti di Hitler, da noi concretizzatisi con le leggi razziali del ’38. Successivamente ha aderito alla RSI ed è stato capo di gabinetto del ministro Mezzasoma, firmando di proprio pugno, in val d’Ossola e nel Grossetano, manifesti in cui si annunciava la fucilazione alla schiena dei partigiani.
Quindi G. Almirante è stato dalla parte sbagliata. Infatti, se lui e i suoi amici avessero vinto, non ci sarebbe stata alcuna forma di libertà, democrazia e rispetto dei diritti umani.
Le attività in cui si è distinto Almirante non hanno nulla a che vedere con i principi di umanità e di progresso civile e sociale: a meno che non si intenda per progresso civile l’assalto all’Università La Sapienza di Roma, assieme ad altri camerati picchiatori, nel pieno della contestazione studentesca.
Riteniamo sia una vergogna che l’amministrazione della nostra città continui ad alimentare il revisionismo-negazionismo storico, intitolando strade a sfacciati cultori della dittatura fascista e mettendo sullo stesso piano i nemici della democrazia e dei diritti umani con chi ha combattuto per la libertà.
Se non si trattasse del più buio e tragico periodo del 900 italiano, avremmo voglia di seppellire con una risata chi ha avuto il coraggio di dettare, nel comunicato stampa del Comune che annunciava il varo della circonvallazione Almirante, le seguenti testuali parole: “G. Almirante ha contribuito alla pacificazione degli italiani dedicando la vita al superamento degli steccati ideologici e della demonizzazione degli avversari[…] conservando per tutti gli italiani i valori del tricolore e l’amor di patria”.
Per quanto riguarda le affermazioni della signora Virtuoso (Meglio Almirante che Togliatti, www.tusciaweb.it, 22/8/’06), “responsabile settore cultura” per Forza Italia, invece, ci chiediamo perché ella tiri in ballo Palmiro Togliatti, visto che questi non è mai stato proposto da nessuno per l’intitolazione di una via a Viterbo.
Ci teniamo comunque a ricordare che Togliatti non ha mai avuto in mente alcuna insurrezione: difatti con la “svolta di Salerno” (1944) spinse il Pci alla massima collaborazione con le altre forze politiche socialiste, cattoliche, liberali e, addirittura, monarchiche, in nome della comune lotta contro l’invasore tedesco.
Per cui il Pci, finita la guerra, accettò nella sostanza la spartizione in blocchi d’influenza decisa a Yalta. Ne è esempio l’appello alla calma da Togliatti lanciato dal letto dell’ospedale, dopo l’attentato del giovane fascista Pallante, mentre la base premeva da più parti per una soluzione insurrezionale.
Riguardo alla polemica sugli alpini fatti morire da Togliatti in Russia, vorremmo ricordare alla Virtuoso che si tratta di una polemica nata nel 1992, in occasione delle elezioni politiche, e lì finita poiché basata su documenti falsi!
Ben altre sono semmai le colpe di Togliatti: tipo l’amnistia da lui firmata, come ministro della giustizia, nel 1946, con la quale sono stati rimessi in libertà fascisti che avevano pur commesso gravi delitti durante il ventennio e l’occupazione nazista; oppure l’accoglimento del concordato fascista, tra stato italiano e Vaticano, nella costituzione repubblicana, per citare due esempi.
Pertanto, non osiamo immaginare il livello culturale del resto dei militanti di quel partito, se è vero che Forza Italia ha assegnato alla signora Virtuoso Maria Rosetta la responsabilità per la cultura!
Da parte nostra – in conclusione – notiamo come le critiche siano giunte da singoli cittadini, indignati per la triste intestazione.
Questi interventi sono da noi certo apprezzati, ma rimaniamo ugualmente interdetti per il silenzio dei dirigenti della sinistra viterbese, campioni nella specialità “calata delle braghe” per la quale mai cedono la medaglia d’oro, che in tutta la questione non hanno emesso un comunicato o uno straccio di nota, inconsci che la destra con queste operazioni stia demolendo, più o meno silenziosamente, anche la loro storia.
Coordinamento antifascista della Tuscia (Cat)
Nella foto Assunta Almirante con Gabbianelli all’inaugurazione della circonvallazione
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