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(20 ottobre 2006)
Oggi la presentazione alla libreria Massaro dell’ultimo libro del giornalista. «Niente manifestazioni clamorose ma faremo rispettare i nostri valori»
Partigiani pronti a contestare Pansa
Il presidente dell’Anpi, Mario Boni, attacca: «La grande bugia è la sua»
CASTELFRANCO. Partigiani contro Pansa: «La grande bugia è la sua, la nostra fu una guerra di liberazione contro fascisti e tedeschi». Il giornalista sarà oggi in città per presentare il suo discusso libro «La grande bugia», che contesta la memoria diffusa della guerra di Resistenza. Esclusi gesti eclatanti: «Gli diremo che sta scrivendo bugie», dichiara Mario Boni.
Provoca aspre polemiche a ogni tappa il giro di presentazioni che il giornalista de «L’Espresso», Giampaolo Pansa, sta conducendo per pubblicizzare l’uscita del suo ultimo libro «La grande bugia. Le sinistre italiane e il sangue dei vinti», edito da Sperling & Kupfer. E non poteva essere altrimenti, dato che si tratta dell’ennesimo capitolo, dopo «I figli dell’aquila», «Il sangue dei vinti» e «Sconosciuto 1945», della lotta di Pansa contro la visione della Resistenza comunemente diffusa dai libri di storia e dalla memoria popolare. «La grande bugia» riassume proprio il dibattito scatenato negli ultimi 3 anni da «Il sangue dei vinti», ribadendo l’accusa alla sinistra italiana di aver costruito sulla Resistenza un falso mito, nascondendo le vendette compiute dai partigiani sui fascisti dopo la Liberazione. Si tratta di tesi che attaccano frontalmente la storia del movimento partigiano e della guerra di liberazione e che hanno scatenato le reazioni di chi di quegli eventi è stato protagonista, da una parte e dall’altra. Contro Pansa ha preso posizione gran parte degli storici italiani, contestandogli di aver basato le sue ricerche principalmente su fonti fasciste, gonfiando i numeri a sostegno della sua tesi per motivi commerciali. Inevitabile che queste polemiche si riproponessero anche a Castelfranco, terra di tradizioni partigiane, in occasione della presentazione del libro oggi, alle 18, alla libreria Massaro. A intervenire in maniera decisa a difesa della propria storia e del movimento di liberazione è Mario Boni, partigiano nella Brigata Cesare Battisti guidata da Gino Sartor e ora presidente della sezione cittadina dell’Anpi (Associazione nazionale partigiani d’Italia). Attacca la tesi diffusa da alcuni storici e politici, secondo cui la Resistenza è stata una guerra civile tra due parti, da mettere sullo stesso piano, senza distinguere tra i fascisti alleati del nazismo e i partigiani. «Quella della guerra civile è una grossa balla – attacca Boni – C’era un regime da rovesciare, la nostra è stata una guerra di liberazione nei riguardi della dittatura fascista e degli invasori tedeschi, non una guerra civile. Non c’erano fazioni alla pari che si contrapponevano, bensì dei volontari partigiani contro un esercito». Il presidente dell’Anpi annuncia la sua presenza alla presentazione del libro, pur escludendo manifestazioni clamorose come quella avvenuta lunedì a Reggio Emilia. «Non faremo certo fesserie come quelle – spiega Boni – Ma gli diremo che quelle che sta scrivendo sono bugie. La grande bugia è la sua».
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