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Sezione: reati terrorismo – Pagina: 025
(13 dicembre, 2006) Corriere della Sera
Tra gli intervistati quasi la metà pensa che siano stati i terroristi rossi. Ieri l’ anniversario con Bertinotti: «Prosegua l’ impegno per la verità»
«Piazza Fontana, sono state le Br. O la mafia»
Sondaggio nelle scuole di Milano. Il 18% non sa della strage, nel 2000 era il 3%
MILANO – La memoria si sveglia di prima mattina. È l’ anniversario della strage di piazza Fontana e duemila studenti saltano le lezioni in nome «dell’ antifascismo e della democrazia». Il corteo si scioglie davanti alla due lapidi intitolate a Giuseppe Pinelli, il marmo anarchico e l’ istituzionale. E qui la liceale del Parini si sfoga: «A scuola non si parla mai della storia degli anni Settanta!». Sarà che i fiori coprono giusto la data: 15 dicembre 1969. Ma sarà solo questo? «I giovani sono disorientati», dice per numeri una ricerca dell’ Istituto Piepoli e della Fondazione Isec. Mille e passa interviste a studenti milanesi tra i 17 e i 19 anni per scoprire, ad esempio, che ci sarebbe «la mano delle Br o della mafia» dietro la bomba alla Banca dell’ Agricoltura, che la conoscenza delle stragi crolla dal 75 al 60 per cento in sei anni, che si dimezza la capacità di collocare nel tempo i fatti di piazza Fontana, piazza della Loggia, stazione di Bologna. Che, in sintesi, «la memoria degli studenti è sempre più vaga e sfuocata». Il 12 dicembre di Milano è una storia che torna da 37 anni. Così, anche ieri: cerimonia solenne alle 16.32, ora dello scoppio che fece diciassette vittime, e poi il corteo con le istituzioni, l’ associazione dei familiari delle vittime e i partigiani, da piazza della Scala a piazza Fontana. Il presidente della Camera, Fausto Bertinotti, ha accettato l’ invito dell’ Anpi ed è a Milano perché «molti punti oscuri sono rimasti nella storia del nostro Paese, ma non abbiamo dimenticato». Ma il passaggio più carico è dedicato alle «nuove generazioni». Dice: gli enti pubblici hanno «il dovere di aiutare i giovani». E lo dice «in primo luogo alla scuola, che deve divenire un territorio liberato dalla violenza, dalla stupidità, e dall’ oppressione». Messaggio ristretto e diretto anche alla televisione pubblica: «Alla Rai chiedo di aiutare i giovani a diventare cittadini sgombrando il terreno da una comunicazione degradante. Diventi, invece, luogo di inchiesta e verità». La verità dell’ ultima indagine è che «i giovani sono impreparati». Titolo della ricerca promossa dalla Provincia di Milano: «La memoria giovanile tra stragismo impunito e nuovo terrorismo internazionale». Risultato: più passa il tempo, più cresce il numero di studenti che dicono «no, mai sentito parlare della strage di piazza Fontana». Era il 3 per cento nel 2000, è il 18 oggi. Non bastasse, solo un ragazzo su dieci riesce a collocare la strage nel 1969. Mentre le colpe dei «fascisti» (22 per cento) si mescolano a quelle dei «comunisti» (15), e le responsabilità dei «democristiani» (6) s’ intrecciano a quelle di «Kgb» e «Cia» (5 e 4 per cento). Quanto ad attentati e autobomba, «le risposte confermano la costruzione di uno stereotipo del musulmano come potenziale terrorista e la sensazione di uno scontro di civiltà», osserva Daniela Benelli, assessore alla Cultura della Provincia di Milano. Il rischio è che «il passato diventi materia da museo». Quando le Brigate rosse valgono la mafia, «il vero problema diventa trasmettere ai ragazzi un atteggiamento analitico», sottolineano i curatori dell’ indagine. A partire dalla scuola, che nel catalogo «fonti» dei ragazzi sale dal 16 al 23 per cento in sei anni: otto studenti su dieci chiedono «di più» dai loro insegnanti. C’ è anche spazio per la polemica, nel 12 dicembre della memoria. Mentre Fausto Bertinotti parla dal palco, i centri sociali milanesi srotolano uno striscione contro Delfo Zorzi, già imputato per la strage di piazza Fontana. Un altro gruppo organizza un presidio davanti al negozio Oxus, in Galleria Vittorio Emanuele, ritenuto «collegato» all’ ex esponente di Ordine Nuovo. I titolari della boutique smentiscono: «Affermazioni prive di fondamento».
Il 18% non sa della strage. Nel 2000, nella fascia d’ età 17-19 anni, era solo il 3%
Per il 22% la responsabilità della strage è dei fascisti, dei comunisti per il 15
Il 43% degli intervistati ritiene le Br responsabili della strage di Piazza Fontana
Passato e presente
L’ ANNIVERSARIO
Si sono svolte ieri a Milano le celebrazioni per il 37esimo anniversario della strage di Piazza Fontana (12 dicembre 1969). Presente il presidente della Camera Fausto Bertinotti
IL SONDAGGIO
Per l’ occasione, la Provincia di Milano ha commissionato all’ Istituto Piepoli un sondaggio, condotto su un campione di 1.024 studenti milanesi di età compresa tra i 17 e i 19 anni, teso a «misurare il ricordo che gli studenti hanno della strage». Una ricerca analoga era già stata fatta nel 2000
Stella Armando
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