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Testimonianza da Coordinamento Antifascista Lucca
Sono stata minacciata da 7 ragazzi di estrema destra
Oggi mentre stavo tornando a casa sono stata pesantemente minacciata da 7 ragazzi e non è stata per niente una bella esperienza. Stamani a scuola c’è stata l’Assemblea di Istituto, durante la quale abbiamo parlato delle violenze fasciste. A un certo punto è arrivata la notizia che 7 ragazzi di estrema destra si erano appostati davanti al Cinema Moderno per aspettare un ragazzo che è stato ripetutamente minacciato. Questo si è fatto venire a prendere dai genitori e sembrava che la cosa fosse finita lì.
Mentre stavo tornando a casa, passata la porta di S.Anna, dopo il semaforo (esattamente dove c’è un parcheggio) mi sono voltata e ho visto 7 ragazzi incappucciati, vestiti con il bomber, gli anfibi, sciarpa della lucchese.
Stavano parlando e ho pensato/sperato che non mi stessero seguendo ma che stessero tornando a casa anche loro.
A un certo punto mi è cascata la borsa e mi sono abbassata per prenderla e mi sono vista arrivare davanti due ragazzi a volto coperto (avevano la sciarpa fino agli occhi e il cappuccio perchè pioveva, si vedevano solo gli occhi).
Mentre gli altri 5 si erano appostati alle mie spalle.
Praticamente mi hanno accerchiata. Uno dei 2 che avevo davanti mi fa: “Ci ha rotto le palle bimbina, stai attenta perchè ora tocca anche a te”.
E l’altro dopo un secondo di silenzio mi dice:”Spero tu abbia già il buco della topa aperto, altrimenti ci pensiamo noi”. Si sono messi a ridere tutti e 7 e poi se ne sono andati in direzione della città.
Io ero paralizzata, mi si è bloccata la bocca, che fra l’altro anche ora non è del tutto apposto, e sono andata a casa di corsa.
Fra poco,appena arriva mia cugina, vado in Questura a fare la denuncia, perchè anche se è contro ignoti (non ho visto nessuno in faccia in quanto avevano il viso coperto, però posso dire che sono di estrema destra visto l’abbigliamento chiaramente riconoscibile e viste le minacce) è importante che non ci sia omertà. Stasera vi mando un’altra e-mail e vi aggiorno.Lucca:
Saluti a tutti.
22 Mar 2007
Fonte Il Tirreno, dal sito del Coordinamento Antifascista Lucca
Minacce a una studentessa: «Mi hanno annunciato violenze, anche sessuali»
LUCCA. L’hanno circondata in sette, hanno minacciato di farle del male e anche di sottoporla ad abusi sessuali. Un’altra aggressione ai danni di un’iscritta all’Isi Machiavelli. È accaduto pochi minuti dopo la conclusione dell’iniziativa sulla violenza in città organizzata dagli studenti al Moderno. Dopo il diciassettenne picchiato in via San Paolino da estremisti di destra, stavolta a essere presa di mira, sempre per ragioni politiche, è stata una ragazza che non ha mai nascosto le sue idee di sinistra. Era appena era uscita dal cinema di via Vittorio Emanuele, dove il suo compagno di studi aveva da poco denunciato d’essere stato minacciato di morte e di essere costretto a vivere sotto scorta per timore di nuovi pestaggi. Aveva aggiunto: «Ci sono dei fascisti che mi aspettano fuori». Gli stessi che se la sono presa con la studentessa? «Era l’una e quarto e sono arrivata a porta S. Maria con due amiche. Avevano un impegno a scuola, mi hanno salutata e sono tornate verso il centro della città – racconta la ragazza, 18 anni -. A piedi mi sono diretta verso il parcheggio della Bipop Carire, per poi tirare a diritto e andare a casa. A un tratto mi sono resa conto che a qualche metro di distanza c’erano alcuni ragazzi. Ma non ci ho fatto granché caso e ho continuato a camminare, finché mi sono caduti di mano un sacchetto e la borsa. Mi sono fermata e mi sono chinata per raccogliere gli oggetti».
In quel momento, racconta, le sono andati incontro in sette. «Erano vestiti allo stesso modo: bomber nero, sciarpa della Lucchese e cappuccio che travisavano i loro volti, anfibi neri, jeans. Due si sono messi davanti a me, gli altri cinque dietro e ai miei fianchi. Il più basso, e penso anche il più giovane, mi ha parlato subito: “Stai attenta bimbina, hai rotto le palle, ce n’è anche per te”. Si sono messi tutti a sghignazzare, poi ci sono stati alcuni secondi di silenzio. Il più alto, che aveva un timbro di voce da adulto, mi ha guardato e poi mi ha rivolto esplicite e pesanti minacce di abusi sessuali. Il gruppo è scoppiato a ridere e si è allontanato. Io sono rimasta di sasso».
Sotto la pioggia e in lacrime si è messa a correre ed è arrivata a casa. Era sotto choc. Ha telefonato subito alla mamma, che era in ufficio: «Poverina, le ho fatto prendere uno spavento perché piangevo, ero tesissima e parlavo a fatica. Le ho raccontato cosa era accaduto e lei è venuta subito da me. Ho ricevuto, e ne sono davvero contenta, la solidarietà dei compagni di scuola. Sono preoccupati e hanno detto che mi proteggeranno, che non mi lasceranno mai sola. È anche quanto mi hanno suggerito in questura dove sono andata a presentare una denuncia-querela per minacce. Ma non è così facile. È una scelta che non vorrei fare quella di uscire sempre accompagnata. Mi piace andare nei posti da sola, fare la mia vita indipendente. Non vorrei dare una soddisfazione a quella gente. Che mi conosce, sa come la penso in politica. Io, del resto, non mi sono mai nascosta. Anzi, mi sono esposta dopo il pestaggio a Emanuele Pardini affiggendo a scuola un volantino antifascista. Io ho il coraggio delle mie idee, altri credono solo nella violenza».
Sull’episodio sono ora in corso le indagini della polizia.