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Mambro e Fioravanti, alla kermesse del premier
di red
Bella festa sta organizzando Maurizio Scelli per l’arrivo di Berlusconi a Firenze. Sul palco ha chiamato anche due terroristi, Giusva Fioravanti e Francesca Mambro. Terroristi di estrema destra, ovviamente, perché la storia per il premier ha sempre due pesi e due misure. Saranno loro mercoledì a parlare di valori ai giovani reclutati dal commissario della Croce rossa per rafforzare la militanza filo berlusconiana.
Mambro e Fioravanti, oggi sposati e genitori di una bambina, parleranno della loro vita: di quella bomba piazza alla stazione di Bologna, della condanna definitiva per quegli 82 morti, degli altri omicidi per i quali sono stati riconosciuti colpevoli. Condannati a dodici ergastoli. E di come ora, in libertà condizionata, stiano lavorando nel volontariato per l’associazione Nessuno tocchi Caino. Qualche imbarazzo per il premier? No, nessuno.
Questa, commenta Piero Fassino, «è una delle tante manifestazioni di scarsa sensibilità democratica da parte del presidente del Consiglio Silvio Berlusconi».Perché la storia non si cancella e non si riscrive. E invece, afferma ancora il segretario dei Ds, «il presidente del Consiglio non tiene conto che Mambro e Fioravanti sono accusati di una gravissima strage per la quale hanno già subito delle condanne. Inoltre non tiene conto delle famiglie che in Italia chiedono ancora di sapere qual è la verità sulle stragi degli ‘70 perpetrate dalle stesse organizzazioni cui Mambro e Fioravanti facevano parte».
Quanto a Scelli, avrebbe di fronte a sé una sola scelta dignitosa: «Dimettersi dalla sua funzione di dirigente nella Croce Rossa prima di questo evento, visto che, come è già stato annunciato da Silvio Berlusconi, si dedicherà a tempo pieno a coordinare l’attività politica di Forza Italia».
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