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30 giugno 1960 – 30 Giugno 2007
ANCORA FISCHIA IL VENTO
per l’antifascismo e la lotta di classe
Venerdì 22 giugno ore 21
Assemblea Cittadina
al Teatro Degli Zingari
via Mura Degli Zingari 12 r (vicino ex bowling di Negro)
Sabato 30 Giugno
Manifestazione
Concentramento alle 17 in Piazza de Ferrari (Genova)
Da sempre il fascismo salvaguarda gli interessi del capitale e reprime ogni forma di dissenso, di rivendicazione e di lotta sociale.
Se durante il ventennio gestiva direttamente gli affari dei padroni di casa nostra, dal dopoguerra in poi svolge un ruolo di sostegno ai partiti “democratici” in tutte le fasi in cui da soli non riescono a contenere la lotta di classe.
Chi oggi ci governa sia di destra o di pseudo – sinistra, non differisce sostanzialmente dalle politiche reazionarie di allora.
Guerra, sfruttamento, precarietà, razzismo e un sistema mass-mediatico totalmente asservito alle logiche del potere, sono pilastri delle nostre democrazie.
Chi si ribellava ieri era un bandito, chi si ribella oggi un terrorista.
Occorre continuare la lotta.
L’assemblea antifascista permanente si pone come punto di riferimento per tutti coloro che si riconoscono nell’antifascismo come lotta di classe e li invita in piazza.
Il 30 giugno 1960 la classe operaia genovese scende in piazza per contrastare le istituzioni di allora, apertamente schierate nel sostenere il capitalismo, l’autoritarismo e il rinascente fascismo. Il governo Tambroni è sostenuto anche dai fascisti, costituitisi nel MSI, la celere reparto di polizia creato da Mario Scelba nel 1949 è dislocata nelle città industriali e nelle zone calde del conflitto sociale e i padroni richiedono con forza la pacificazione.
La popolazione di Genova insorge di fronte alla provocazione dei fascisti che vorrebbero tenere a Genova, città medaglia d’oro della resistenza, il loro congresso nazionale e ne designano come presidente onorario il “boia” Basile, prefetto di Genova durante l’occupazione nazista, responsabile della deportazione di 1600 operai dell’Ansaldo, tenace collaborazionista dei tedeschi al tempo delle torture alla casa dello studente e dei massacri della Benedicta, del Turchino, di Barbagelata, di Torriglia, della Val Trebbia e di Cichero.
Una marea umana impedisce lo svolgimento del convegno che dovrebbe tenersi al teatro Margherita, scontrandosi duramente con la polizia e scavalcando le stesse indicazioni dei dirigenti della sinistra ufficiale che volevano riportare la lotta in un ambito di compatibilità legale e di fatto inoffensiva.
Il tentativo di soffocare con la forza le migliaia di lavoratori, antifascisti e studenti, la mobilitazione in altre città e la scia di sangue, provocata dalla repressione governativa, che nei giorni successivi percorrerà la nostra penisola da nord a sud, i dieci operai uccisi a Reggio Emilia, Licata e Palermo avranno come conseguenza la caduta del governo Tambroni.
ASSEMBLEA PERMANENTE ANTIFASCISTA – Genova
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