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Davide, Fabio e Marco, agli arresti domiciliari dal 14 giugno perché autonomi e antifascisti, sono stati scarcerati stamane, 2 luglio. La decisione presa dal Tribunale del Riesame, convocato in seguito a ricorso contro la misura detentiva presentato dal difensore degli arrestati, avv. Roberto La Macchia, è stata quella di tramutare la misura cautelare nell’obbligo settimanale di presentazione alla polizia giudiziaria.
Sfuma così la prospettiva, per il PM Tatangelo, di confinare in casa per tutta l’estate i tre antifascisti, arrestati perché accusati di resistenza a pubblico ufficiale, lesioni aggravate e minacce per quanto accaduto a palazzo nuovo il 14 maggio, quando gli studenti ottennero la cacciata dei fascisti del FUAN dall’università di Torino solo a prezzo di scontri e barricate contro la polizia nell’atrio della sede delle facoltà umanistiche.
Il presidente della corte del Riesame ha motivato la sentenza accreditando il punto di vista del difensore, secondo cui le dichiarazioni degli agenti di ps e della digos sono foriere di dubbi e da approfondire in sede di eventuale dibattimento, mentre ciò che mantiene qualità di prova oggettiva sono i due video filmati dalla polizia, nei quali però non compaiono gli indagati, se non in momenti in cui non commettono alcun gesto qualificabile come “reato”.
Senz’altro di grande aiuto sono stati i comunicati e gli attestati di solidarietà giunti da tutta Italia, dalla Germania e dalla Gran Bretagna e da altri paesi, unitamente agli appelli di docenti e altre figure del mondo accademico, come studenti e precari della ricerca, che hanno messo in dubbio la versione della polizia e del PM, e hanno mostrato il reale radicamento del collettivo universitario autonomo all’università. Un grazie caloroso e militante a tutte e tutti coloro che hanno preso posizione in queste settimane.
Resta, secondo il giudice, la pericolosità sociale dei tre indagati, che per questo devono subire nonostante tutto la misura dell’obbligo di firma una volta alla settimana.
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