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Oggi, venerdì 27 luglio 2007 alle ore 13, è morto Giovanni Pesce, leggendario comandante partigiano. Da una decina di giorni era ricoverato per una caduta.
Giovanni Pesce (Visone, 22 febbraio 1918 – 27 Luglio 2007) è stato un comandante partigiano italiano.
Da bambino emigrò con la famiglia nella regione mineraria delle Cévennes, in Francia. Nel 1935 aderì al Partito Comunista d’Italia e dopo aver ascoltato un discorso di Dolores Ibarruri decise di partire volontario per combattere nella guerra civile di Spagna arruolandosi nella Brigata Garibaldi. Dopo aver combattutto diverse battaglie ed essere stato ferito tre volte, rientrò in Italia ma fu subito arrestato e incarcerato sull’isola di Ventotene. Liberato nell’agosto del 1943, si unì alle prime formazioni partigiane e fu tra i fondatori del GAP di Torino; nel maggio 1944 si spostò a Milano dove riorganizzò la formazione locale, il 3° GAP “Rubini”, prendendone il comando col nome di battaglia di “Visone”.
Dopo la seconda guerra mondiale è stato consigliere comunale a Milano nelle file del Partito Comunista Italiano, dal 1951 al 1964, e consigliere nazionale dell’ANPI fin dalla fondazione. Nel 1991 entrò nel Partito della Rifondazione Comunista.
Per le sue attività nella Resistenza italiana è stato insignito della medaglia d’oro al valor militare.
Giovanni Pesce narrò le sue esperienze nei libri “Soldati senza uniforme” (1950), Un garibaldino in Spagna (1955) e Senza tregua. La guerra dei GAP (1967).
Da Wikipedia
Lunedì 30 luglio alle 15 a palazzo Marino (Milano) si terranno i funerali del comandante partigiano Giovanni Pesce.
La morte di questo compagno rende ancora più cupo questo momento storico che vede gli esiti orrendi di oltre due decenni di revisionismo storico e di sdoganamento del neofascismo/neonazismo: assassini, stupri, violenze, aggressioni per mano fascista si susseguono da anni nel quasi totale silenzio, nella logica connivente dell’equidistanza istituzionale e sociale. Dopo l’azione squadrista di Villa Ada, non ultima di una serie di azioni paramilitari in Italia e all’estero (1 morto nel campeggio anarchico in Siberia), Forza Nuova annuncia per fine settembre il suo ‘Campo d’azione’ a Roma, intanto a Verona la giunta guidata dal razzista e omofobo Tosi cerca di smantellare il lavoro dell’Istituto storico della Resistenza e a Catania i forzanovisti aggrediscono un compagno antifascista accusandolo, fra l’altro, di aver partecipato al catania Pride 2007. Lunedì saremo in tante/i ai funerali del partigiano G. Pesce, consapevoli che la Resistenza non può essere soltanto il modo per definire una precisa epoca storica di lotta antifascista ma una pratica che deve attraversare, oggi più che mai, la nostra quotidianità. Un pensiero affettuoso per Nori Brambilla, compagna di vita e di lotta di Giovanni Pesce. Ora e sempre resistenza!
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