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Calcio, arrestati per violenza gli ultras del “Bulldog Lucca 1998”
LUCCA (18 settembre) – Esponenti del gruppo ultras di estrema destra “Bulldog Lucca 1998” della squadra di calcio della Lucchese sono stati arrestati stamani nell’ambito di un’operazione coordinata dalla Direzione Centrale Polizia di Prevenzione-UCIGOS di Lucca. Sequestrato anche il sito. L’accusa è di associazione a delinquere, percosse, lesioni personali gravi, violenza privata, minacce aggravate, porto ingiustificato di strumenti atti ad offendere e danneggiamento; anche il sito Internet del gruppo è stato sottoposto a sequestro preventivo.
Numerose sono ancora le perquisizioni in corso da parte degli agenti della Polizia. L’operazione è scattata al termine di lunghe ed articolate indagini, nate nello scorso campionato di calcio, che hanno preso le mosse dal violento allontanamento da parte del gruppo “Bulldog” degli altri sodalizi di tifosi organizzati dal settore dello stadio Porta Elisa riservato ai sostenitori della squadra di casa.
L’attività degli investigatori della Polizia ha permesso di far luce su tutta una serie di azioni intimidatorie nei confronti dei tifosi appartenenti ai gruppi “Fedayn” e “Tori Flesciati”, politicamente orientati verso l’estrema sinistra e su altri episodi delittuosi verificatisi all’esterno dello stadio, consistenti in minacce e violenze commesse in danno di giovani appartenenti all’area della sinistra antagonista e culminati nell’aggressione di un militante del centro sociale “Cantiere Resistente”, violentemente percosso il 24 febbraio 2007.
messaggero
(AGI) – Lucca, 18 set. – In tutto sono venti le persone implicate nella maxi-operazione della questura di Lucca contro un gruppo della tifoseria lucchese, fortemente connotato politicamente nell’area di estrema destra, il gruppo Bulldog, che si e’ conclusa questa mattina, con l’esecuzione delle misure cautelari richieste dalla Procura che ha coordinato queste indagini.
Di queste venti persone, 10 sono state arrestate per associazione a delinquere, percosse, lesioni personali gravi, violenza privata, minacce aggravate, porto ingiustificato di strumenti atti ad offendere e danneggiamento e sono: Andrea Palmeri, di 28 anni, leader incontrastato del Bulldog, tuttora colpito da Daspo (divieto di assistere a manifestazioni sportive) e gia’ arrestato per l’aggressione di un ragazzo di estrema sinistra; Andrea Di Vecchio, 19 anni, lucchese, coordinatore dei Bulldog all’interno dello stadio di Lucca; Davide Giovannetti, di 22 anni, residente a Lucca, Daniel Fratello di 28 anni, esponente di spicco dei Bulldog, Stefano Vannucci, di 21 anni, lucchese, Adam Alexander Mossa, di 19 anni, capannorese e colpito da provvedimento amministrativo del Daspo; Lorenzo Pucci, di 19 anni, anche lui di Capannori; Luigi Marotta, colpito da Daspo e gia’ indagato per dei disegni e scritte che ha fatto e che sono chiaramente riconducibili al concetto di speriorita’ razziale, commessi a danno della libreria “Baroni”, nel centro storico di Lucca nell’agosto 2003 e Francesco Venturini di 21 anni, di Capannori, anche lui sottoposto a Daspo. (AGI) Cli/Sep (Segue)
(AGI) – Lucca, 18 set. – Sono, invece, stati disposti gli arresti domiciliari per Andrea Vanni di 36 anni, elemento di rilievo dei Bulldog, mentre hanno l’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria il venerdi’. Il sabato e la domenica dalle 16 alle 17, a causa del ruolo secondario che e’ stato verificato che avevano all’interno del gruppo e poiche’ si e’ riscontrato che non avevano partecipato alle azioni piu’ violente compiute dai Bulldog: Gabriele Bianchi, di 19 anni, Julio Valerio Cantini di 22 anni, addetto alla vendita dei gadget dei Bulldog, Matteo Frangioni di 21 anni, che era stato condannato per le scritte alla libreria “Baroni”, Alberto Del Bianco di 19 anni e Federico Mecca, di 19 anni, fatto segno di daspo. Sono indagati, in quanto responsabili degli stessi reati, ma non sottoposti a misure cautelari poiche’ i primi tre erano gia’ stati fatti segno di arresto a seguito dell’aggressione del 24 febbraio, ai danni di un ragazzo della sinistra lucchese e, quindi, si trovano ancora agli arresti domiciliari: Giacomo Baroni di 20 anni, Francesco Prezuso, di 22 anni, Alessandro Frediani di 21 anni e Alessandro Bartone, di 19 anni, il solo ad aver patteggiato la condanna ad un anno di reclusione per l’aggressione a Emanuele Pardini. “Non si tratta di un’operazione contro il tifo organizzato – spiega il procuratore capo di Lucca, Giuseppe Quattrocchi -, ma nei confronti di un gruppo che era mosso da un’altra passione rispetto a quella sportiva e, cioe’, quella politica ed ideologica di estrema destra”. Nelle indagini, iniziate nel 2004, infatti e’ emersa chiara la vicinanza, quando non addirittura l’appartenenza di queste persone a Forza Nuova e al Movimento Fiamma Tricolore. (AGI)
NAZI-ULTRà E PICCHIATORI A LUCCA, 11 ARRESTI
Aggredivano gli omosessuali
mercoledì 19 settembre 2007 , di Il Manifesto
Nel mirino il gruppo dei Bulldog, protagonista di scontri in curva e di pestaggi nei confronti di militanti di sinistra. Sequestrate bandiere con svastiche e il sito con il fascio littorio
di Riccardo Chiari
Lucca Se gli ultras neonazisti di Varese marciavano con il passo dell’oca in direzione degli stadi avversari, i loro camerati di Lucca conosciuti come Bulldog non si limitavano alle coreografie. Pestaggi, violenze e aggressioni quasi non si contavano più, quando nel febbraio scorso il tentato omicidio del giovane Emanuele Pardini segnò un punto di non ritorno. Mesi di indagini. Poi l’arresto dei responsabili materiali dell’aggressione a Pardini. Infine ieri mattina sono arrivati dieci ordini di custodia cautelare in carcere, uno agli arresti domiciliari, e altri cinque indagati con obbligo di firma. Tutti dovranno difendersi in tribunale dalle accuse di associazione a delinquere, percosse, lesioni personali gravi, violenza privata, minacce aggravate, porto ingiustificato di strumenti atti a offendere, e danneggiamento.
L’operazione della Digos di Lucca, coordinata dal procuratore capo Giuseppe Quattrocchi, ha portato anche a numerose altre perquisizioni, oltre al sequestro di una bandiera con la svastica e un’altra con la croce celtica, coltelli, pugni di ferro e mazze di legno. Inoltre è stato finalmente sequestrato e ridotto al silenzio anche il sito dei Bulldog (www.bulldoglucca.it), che per gli investigatori della Digos – e del resto bastava darci un occhiata per farsi un’idea – era il principale mezzo di propaganda delle idee, delle azioni e della mentalità del gruppo che aveva fatto tabula rasa del tifo lucchese in curva ovest. Chiamiamola «incompatibilità», visto il fascio littorio stilizzato logo dei Bulldog, perfettamente in linea con le reiterate azioni squadristiche che nelle ultime tre stagioni avevano portato all’espulsione dalla curva degli altri gruppi di tifosi rossoneri.
Nel sito si poteva trovare di tutto. Compresi link verso altri siti di chiara matrice fascista. Richiami a biografie di gerarchi del ventennio. Consigli su come comportarsi in caso di fermo di polizia. Offerta di oggettistica da stadio (cappellini, sciarpe, ecc) con la chicca di felpe con su scritto «L’amico è fidato se tace il tuo reato», oppure «Tifoso anticomunista squadrista». Tutta farina del sacco di Andrea Palmeri, 28 anni, leader dei Bulldog chiamato dai fedeli camerati «il generalissmo». Poi i lucchesi Andrea Di Vecchio, Mirco Santucci, Davide Giovannetti, Daniel Fratello e Stefano Vannucci, tutti dai 19 ai 28 anni, e Lorenzo Pucci, Adam Alexander Mossa, Luigi Marotta e Francesco Venturini, residenti nella vicina Capannori e anche loro poco più che maggiorenni. Il più anziano del gruppo, Andrea Vanni, 36 anni, è quello finito agli arresti domiciliari.
Dietro i Bulldog naturalmente, anche se sull’argomento i prudenti investigatori lucchesi preferiscono restare nel vago, si staglia l’ombra dei neofascisti di Forza Nuova, particolarmente attivi nella provincia lucchese. Quelli di Forza Nuova respingono altrettanto naturalmente ogni ipotesi di coinvolgimento diretto nelle iniziative dei Bulldog. Anche se non hanno mai mancato di solidarizzare apertamente con chi veniva di volta in volta indagato o arrestato. Dopo aggressioni assortite (omosessuali, studenti, perfino il tentato incendio della libreria Baroni) che hanno segnato la vita cittadina degli ultimi anni, solo il tentato omicidio di Emanuele Pardini nel febbraio scorso – il ragazzo del Cantiere Resistente è rimasto vivo per miracolo – ha segnato una svolta forse definitiva. Sancita anche dai tremila scesi in piazza pochi giorni dopo per una manifestazione indetta da un comitato genitori-insegnanti. Stufi di vedere i loro figli e i loro allievi vivere quotidianamente nell’angoscia.
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