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pubblicato il 28.10.07
Livorno: tensioni alla commemorazione di el alamein
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Come preventivato ci sono stati momenti di tensione durante la commemorazione della battaglia di El Alamein a Livorno alla Rotonda di Ardenza.

All’arrivo del corteo di un centinaio di manifestanti contro la commemorazione che cantavano “Bella Ciao” dietro lo striscione “Figli di Dario” (il riferimento al capo partigiano Ilio Dario Barontini), un gruppo di Parà ha risposto con il saluto romano. Da quel momento ci sono stati momenti di tensione con i manifestanti che presidiavano il gazebo di Largo Christian Bartoli e qualche decina di Parà dietro un cordone di polizia. La tensione si stava per trasformare in qualcosa di più quando un gruppetto di Parà è passato in modo provocatorio in mezzo al presidio dei manifestanti dando adito ad una reazione.

Da quel momento la zone Tre Ponti è stata blindata e la polizia schierata a dividere la Rotonda dal parcheggio dei Tre Ponti.

Con il passare dei minuti si è sparsa la voce in città e le fila dei manifestanti sono cresciute fino ad arrivare intorno alle 200 unità. E’ stato esposto uno striscione “El Alamein, niente da commemorare” e dopo l’ennesima “Bella Ciao” i manifestanti se ne sono andati, dopo due ore di presidio.

Abbiamo intervistato alcuni manifestanti per capire meglio i motivi della protesta. “Non è possibile – dice uno dei promotori del presidio – che in città passi sotto silenzio una parata militare che esalta le gesta di un corpo come la Folgore in prima fila in tutte le guerre di aggressione degli ultimi 10 anni. Siamo di fronte ad uno sfacciato sfoggio di armi e mezzi che in Iraq, in una guerra illegittima e inventata per motivi petroliferi, hanno ucciso più di 100.000 civili e causato una guerra civile che ha già abbondantemente superato il milione di morti. Ma nessuno oggi ne parla perché l’unico obiettivo è tirare su un baraccone come questo, pagato con i soldi pubblici, dove un corpo militare si autoelogia”.

Un altro ragazzo invece punta il dito sulla subcultura fascista che sempre ha contraddistinto la Folgore: “Siamo qui per smascherarli, per dire a tutti che questa commemorazione ogni anno fa calare in città decine di personaggi apertamente fascisti. Basta vedere i siti di molte associazioni o singoli paracadutisti che contengono forum in cui i partigiani sono ritenuti vigliacchi e imboscati o sono collegati a siti del Duce o della Repubblica Sociale. Ogni anno a fine commemorazione vanno in Piazza XX a comprare le magliette della Decima Mas e due anni fa ci fu una rissa con un gruppetto di parà di Verona, a dire il vero sembravano più naziskin che parà”.

Un terzo intervistato vuole sottolineare il significato storico di questa commemorazione: “Siamo di fronte a due fatti storici incontestabili, da una parte il riconoscimento delle armi che gli inglesi dettero alla Folgore a El Alamein, dall’altra che quella battaglia fu combattuta, e fortunatamente persa, a fianco dei nazisti in una guerra di aggressione al Nord Africa. Molti paracadutisti commemorano questa battaglia convinti di condividere anche i valori di quel tempo. Patria e Onore nel ‘42 significava sposare appieno i valori per cui il regime fascista li aveva mandati in Nord Africa. La cosa vergognosa di tutte queste feste, pagate da tutti noi, è che manca sempre un minimo di autocritica. Ma quella non la faranno mai anche perché il generale Torre in occasione del 60° anniversario della battaglia contestò il Ministro della Difesa Martino che aveva detto che a El Alamein i soldati italiani furono valorosi ma combattevano dalla parte sbagliata. Il Generale disse al Ministro di vergognarsi perché la Folgore combatteva solo per la Patria e l’Onore e non per una parte. Ecco, con questa frase si capisce come sposassero in pieno i valori fascisti”.

Infine, un manifestante più anziano, capello bianco ma tanta grinta, punta il dito contro l’atteggiamento dell’ANPI: “Come fanno a stare lì in mezzo a quelli che li ritengono vigliacchi e traditori? L’ANPI ha riconosciuto che in passato si sono trovati in mezzo a stand con celtiche e simboli del ventennio e se ne sono anche lamentati, però ogni anno sono lì in mezzo alla Folgore e non capisco perchè”.

Anche quest’anno la commemorazione è passata ma per una volta ci sarà un dibattito acceso sul significato di un evento che per troppi anni è stato dato per scontato. (red.)

27 ottobre 2007

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