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pubblicato il 14.04.05
04/18 Ravenna: assemblea
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APPELLO PER UN’ASSEMBLEA ANTIFASCISTA REGIONALE A RAVENNA

In occasione del 60° anniversario della liberazione la Raf di Ravenna organizza per la giornata di lunedì 18 aprile alle ore 21 un’assemblea aperta a tutte le realtà antifasciste e democratiche della regione.

Se lo Stato e questo governo alimentano l’apologia del fascismo e lo difendono con la forza, per noi, avversari irriducibili dei servi dell’ordine dei padroni, diventa sempre più necessario, ora, fermare i fascisti.
Centri sociali incendiati, accoltellamenti, atti intimidatori a sedi sindacali, monumenti ai partigiani oltraggiati, dalle curve vere e proprie manifestazioni con lugubri simboli e cori nazifascisti ostentati e protetti dalle forze dell’ordine, com’ è successo con Lazio-Livorno ma in tante curve si respira lo stesso clima.
E gli squadristi in divisa rivolgono la loro forza repressiva a senso unico, come il G8 di Genova, come il S. Paolo di Milano dopo l’uccisione di DAX, sequestrano, caricano, picchiano selvaggiamente, arrestano i giovani di sinistra.
Tutti questi episodi si risolvono con l’ impunità per gli squadristi protetti dai loro padrini politici, così tutta l’attenzione si concentra sui fascisti “piccoli” lasciando mano libere ai fascisti “grandi” nella loro marcia verso un nuovo regime.
Dopo gli arresti di compagni per antifascismo militante, dagli anarchici di Rovereto, al compagno dell’orso di Milano, agli 11 arrestati e 246 denunciati delle BAL livornesi, ora si vuole colpire anche gli antifascisti della RAF di Ravenna con un processo per una denuncia per diffamazione aggravata e minacce da parte del neonazista Fiore di FN che ha la faccia tosta di pretendere dagli antifascisti dai 5 ai 10 mila euro!
La città di Ravenna (è un pallido ricordo la “medaglia d’oro alla resistenza”!) ha visto la presenza di scritte xenofobe e offensive contro i mussulmani e il corano ed una consigliera di Rifondazione ha subito minacce ed intimidazioni, per non parlare che ogni anno Ravenna ospita la commemorazione del fascista Ettore Muti, presenziata, guarda caso, 2 anni fa da un futuro candidato sindaco per le liste di FN. Per il centro sinistra al governo cittadino i morti sono tutti uguali, dedica una piazza ai cosiddetti “martiri delle foibe”, a Faenza RC va anche a messa coi neonazisti di FN nel “giorno della memoria” anticomunista (è il risultato dell’impegno di Bertinotti contro la violenza, quindi anche contro la resistenza), in un clima di pacificazione nazionale che legittima così la destra ad alzare la voce per cancellare il 25 aprile.
Forza Nuova si presenta alle elezioni e prende la ribalta degli schermi e della stampa facendo addirittura la parte della “vittima” di un sistema sbagliato, lo stesso sistema che li protegge, li finanzia e gli fa anche la propaganda elettorale. Questo mentre la sinistra istituzionale appoggia le candidature di Alternativa Sociale, di cui FN fa parte, come difesa di un diritto costituzionale. E sappiamo quanto hanno a cuore la Costituzione nata dalla Resistenza gli eredi di Salò!
Come antifascisti non ci stiamo, la presenza di FN ha prodotto un clima di crescente odio razziale utile a questo governo, i volantini contro gli immigrati invitano gli italiani ad appoggiare “un umano rimpatrio” (fondamentalmente cacciarli via), il crescente richiamo al valore di dio-patria-famiglia viene usato come cavallo di battaglia contro omosessuali, contro il diritto di emancipazione delle donne e contro il diritto all’aborto. Ma non mancano veri e propri attacchi squadristi a danno di compagni, spesso compiuti da persone che non sono la base politica del movimento ma che comunque ne condividono la linea politica, improntata sulla violenza contro il comunista, l’immigrato, il centro sociale.
Se questi fascisti rialzano la testa è per il clima nazionale creato da questo governo la cui politica ha alimentato precarietà sempre più diffusa, carovita, salari e stipendi che non ci fanno arrivare alla fine del mese, è il governo della guerra imperialista che scatena il peggior odio xenofobo verso gli immigrati, è il governo dello stato di polizia, ma è anche il governo del revisionismo storico che vuole l’assoluzione del fascismo e la criminalizzazione della Resistenza. Per far nascere un regime a misura degli interessi dei padroni di sempre.
Tappa di questo processo non è solo il tentativo di cancellare il 25 aprile o definire i partigiani “assassini”, con campagne massmediatiche di menzogne e livore anticomunista, coi partigiani messi sullo stesso piano dei vili di Salò, con le celebrazioni (“gemellaggio d’armi”) di ex repubblichini ed ex ss contro la Resistenza come a Condone (Torino), ma anche con la repressione verso gli antifascisti di oggi, con persecuzioni, criminalizzazioni e arresti!
Adesso basta!
Come antifascisti crediamo che sia ora di dimostrare alle masse popolari, ai giovani e alle donne ribelli, che è tempo di riprendere una nuova Resistenza, di riprendere quel filo che dal ‘43 ad oggi non si e mai spezzato nella lotta contro il sistema dei padroni ed alzare la bandiera rossa dell’opposizione sociale contro questo governo e i suoi lacchè.
Per questo invitiamo tutte le realtà antifasciste a partecipare all’assemblea di lunedì 18 aprile alle ore 21 in via Punta Stilo 15 a Ravenna, per costruire una nuova offensiva proletaria e antifascista, democratica e popolare, per la difesa dei compagni colpiti dalla repressione, rilanciando la necessità della chiusura delle sedi di FN come la centralità della lotta contro questo governo, “mostro a tre teste”, che vuole un moderno fascismo e lo facciamo proprio alla vigilia della data-simbolo della vittoria della Resistenza Antifascista.

Contro la vecchia e nuova destra ora e sempre RESISTENZA!
No al fascismo, NO allo stato di polizia!
Solidarietà ai compagni colpiti dalla repressione fascista!
W il 60° della Resistenza Antifascista!

RAF (rete antifascista Ravenna) Per info: rafravenna@interfree.it tel 3482432898

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