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Da CremaOnLine
Volantino choc distribuito insieme al programma della “Destra” ieri a Crema dalla “Gioventù italiana”: inno al Duce e apologia del fascismo
di Marco Viviani
(m.viviani@cremaonline.it)
Crema – Erano sulle sedie in sala dei Ricevimenti giovedì pomeriggio, dopo l’incontro con il candidato al Senato Alberto Arrighi. Bastava aprire il programma elettorale e lo si trovava all’interno. Il testo, i simboli, inequivocabili.
Il senatore, già parlamentare di An, è stato invitato dalla “Gioventù italiana”, sezione giovanile di destra legata alla formazione politica fondata da Storace che candida premier Daniela Santanché. La sezione cremasca del partito, coordinato da Giorgio Zucchi, ha invitato il candidato nell’ambito degli incontri di campagna elettorale. Di fianco a lui, Francesco Bozzi, Zucchi e Simone Defendi.
Un incontro incentrato sui temi della campagna: economia, istruzione, immigrati. E che ha visto anche l’elezione di Alessandro Vailati come capogruppo della sezione giovanile.
Ma quando se ne sono andati, hanno dimenticato in sala alcuni volantini. Il foglio è un semplice A4 reca in calce “Destra di Crema” ma con un simbolo completamente diverso, nero, a forma di croce celtica mancante di una sola piccola parte sostituita dal nome della città; il testo – firmato Fulgenzio Spina – ha un incipit che mette subito i brividi: «Il Fascismo è volontà di potenza». Di seguito, una sfilza di disamine sulla cosiddetta terza via tra marxismo e capitalismo, e una logica conclusione: dato che fu sconfitto dalle plutocrazie, il compito delle giovani forze è quello di combattere, riaffermando «il credo appassionato in Lui (Mussolini, ndr)».
IL SEGRETARIO ZUCCHI: «MI DISSOCIO»
Forse non tutti sanno che esiste una legge in Italia, la legge Mancino, che considera reato l’apologia del fascismo e di tutte le ideologie, i partiti e i movimenti che incarnano o rappresentano obiettivi improntati al razzismo.
Che risposta danno quelli della Destra di via Cesare Battisti?
«Lo sapevo, ho visto quel volantino», racconta il segretario della sezione cremasca, Giorgio Zucchi, «ma mi dissocio completamente dal suo contenuto». Si tratta di una piccola quantità di volantini «distribuiti autonomamente da Fulgenzio Spina ai giovani presenti in sala. Tengo a ribadire che Spina è sì iscritto alla nostra sezione, ma risponde alla Gioventù Italiana, che è un movimento con sede a Milano». In qualità di segretario, però, Zucchi rassicura: «Non accadranno più fatti simili. Come segretario eviterò che succeda ancora. Noi siamo un partito moderato e non ci stiamo a farci strumentalizzare, da nessuno». Tanto meno dalla Sinistra Arcobaleno, che ha scoperto i volantini e ha gridato allo scandalo. «Noi rispettiamo la patria ed i suoi valori, ricordo che alcune settimana fa è proprio la sinistra estrema ad aver lasciato scritte su un patrimonio storico come la sala di Porta Ripalta imbrattandola durante la notte; altro atto ignobile il ritrovamento davanti la sezione di sterco e la rappresaglia fatta alla bandiera d’italia e della Destra fuori dalla nostra sede. Ora ditemi chi sono i veri “cattivi” nella storia?».
(nella foto in alto, da sinistra: Francesco Bozzi, Alberto Arrighi, Giorgio Zucchi e Simone Defendi)
IL COMUNICATO DELLA SINISTRA ARCOBALENO
Succede che due ore dopo il convegno della Destra, infatti, arrivano sempre nella stessa sala quelli della Sinistra Arcobaleno per un incontro sulle tematiche ambientali. E vedono alcuni di questi volantini, scordati sulle sedie. Ne restano allibiti. «Contenuti agghiaccianti», commentano in un comunicato spedito a tutti i giornali. «Un vero e proprio inno al Fascismo e al suo capo Mussolini, una rinnegazione generalizzata e grave delle responsabilità storiche del Fascismo in Italia e nel mondo, con frasi chiaramente inneggianti al Duce e alla sua politica efferata. All’incredulità nostra è susseguito subito un sentimento di rabbia e di sconcerto: una forza politica come La Destra che si accinge a misurarsi nelle urne rispetto alle imminenti elezioni politiche propaganda materiale chiaramente inneggiante al Fascismo e alle sue efferatezze, invocando una intollerabile revisione storica nonché la necessità di un nuovo ordine fondato sulle parole d’ordine di Mussolini che la storia ha seccamente battuto».
E poi una richiesta all’amministrazione. «Valuti l’opportunità di vietare l’utilizzo di sale e spazi pubblici da parte di questi soggetti che con le loro parole hanno duramente ferito la città e il profondo senso democratico che essa incarna. Auspichiamo che chi di dovere intervenga per risolvere, secondo la Costituzione Repubblicana, questa incresciosa e grave vicenda».
VENERDÌ 4 APRILE 2008, 17.47
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