Il Progetto | |
magliette |
Il 7 aprile del 1976, 32 anni fa, lo studente antifascista Mario Salvi veniva ucciso a Roma da un colpo di pistola alla nuca sparato dalla guardia carceraria Domenico Velluto. Mario aveva 21 anni, apparteva alla sinistra extraparlamentare vicina al movimento dell’Autonomia operaia, attiva nella borgata romana di Primavalle.
Nel momento in cui veniva uccisso, Mario stava manifestando contro il Ministero di Grazia e Giustizia e contro la decisione del tribunale di Salerno di condannare a 9 anni di reclusione Giovanni Marini, l’anarchico accusato di aver reagito ad un’aggressione fascista, disarmando il missino Carlo Falvella ed uccidendolo con il suo stesso coltello.
In solidarietà a Marini, Mario si trovava lì quel giorno insieme a migliaia di altri manifestanti. Le dinamiche di quei momenti vogliono che il colpo mortale alla nuca raggiungesse Mario Salvi quando si trovava di spalle. In seguito al lancio di alcune molotov contro il “Palazzaccio” da parte di alcuni ragazzi della sinistra extraparlamentare dell’Atuonomia operaia, tra cui Salvi, l’agente di custodia in borghese Velluto incominciava ad inseguirli. Sembrerebbe, però, che il colpo mortale abbia raggiunto Mario Salvi una volta terminata la fuga, vale a dire mentre stava camminando in via degli Specchi, ormai lontano dal luogo del lancio delle bottiglie.
Il 15 aprile, Velluto veniva arrestato per omicidio preterintenzionale, reato per il quale è prevista una pena che va di 10 ai 18 anni di reclusione. A fare scattare l’arresto è il sostituto procuratore Gianfranco Viglietta, che conduceva le indagini. La decisione stupisce perché mai era capitato che un agente venisse arrestato per aver sparato a morte nel corso di una manifestazione, evento non raro in quegli annni. Ed infatti, ad agosto, l’agente veniva scarcerato per motivi di salute e per aver manifestato “sincero pentimento”. Nel luglio del ‘77, la Corte d’Assise lo assolveva definitivamente “per aver fatto uso legittimo delle armi”. Giovanni Marini, invece, è rimasto in carcere per tutti i 9 anni ed è morto per infarto nel dicembre del 2001, all’età di 59 anni.
7 aprile 2008
Oggi pomeriggio, alle ore 17, in piazza Mario Salvi, proprio a Primavalle, si terrà una commemorazione per ricordare quella vicenda. L’obiettivo è quello di non dimenticare ieri per creare una società migliore oggi. Una riflessione necessaria alla luce delle tendenze di questi ultimi anni in cui si sta pericolosamente assistendo alla progressiva legittimazione di movimenti di estrema destra, antidemocratici e razzisti, come Forza Nuova e la Destra di Storace che, anche grazie alla tanto decantata logica dell’equidistanza, adesso si trovano a poter condurre una campagna elettrole alla luce del sole e senza che alcuno più si scandalizzi.