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Da OggiTreviso
BANDITEN”: SCRITTA NAZISTA CONTRO LO STORICO CESCHIN
La minaccia imbratta un muro lungo la tangenziale sud di Pieve
Pieve di Soligo. Una minaccia o solo la mancanza di coraggio di affrontare il “nemico” a viso aperto? Dopo gli scandalosi manifesti nazi affissi in occasione del 25 aprile un altro episodio inquietante. “D. Ceschin Banditen”: lungo la tangenziale di Pieve campeggia una scritta contro lo storico e consigliere comunale pievigino Daniele Ceschin, corredata di croci celtiche. E’ lì da giorni ma nessuno ha ancora provveduto a rimuoverla.
“Passando per la tangenziale di Pieve – commenta l’interessato – è possibile ammirare da qualche giorno una scritta nazista, con tanto di croce celtica, a me dedicata. La scritta si commenta da sola. Mi amareggia come cittadino, come consigliere comunale di Pieve e come storico. Ho provveduto a sporgere denuncia ai carabinieri di Pieve di Soligo. Mi auguro che l’amministrazione comunale si adoperi per rimuoverla quanto prima”. Ad amareggiare Ceschin anche la scarsa vicinanza delle istituzioni: “Ringrazio le persone (poche) che mi hanno espresso la loro solidarietà personale e politica: a Pieve soltanto il consigliere comunale Roberto Menegon e il gruppo Vivere Pieve”.
“Apprendo con profondo sdegno e anche con una certa amara tristezza il livello di ignoranza di alcuni nostri concittadini”, commenta il presidente provinciale del PD, Enrico Quarello, che invia la sua solidarietà personale, politica e culturale a Ceschin.
Piena solidarietà e stima nei confronti di Ceschin sono state espresse anche dal suo concittadino Marco Zabotti, consigliere regionale della Rete Civica Veneta: “Esprimo la mia più ferma condanna dell’ignobile gesto e insieme la mia più profonda solidarietà umana e politica per questa vergognosa aggressione, che riesuma parole e toni per sempre consegnati a un passato di odio e violenza, di matrice totalitaria nazista e fascista, che non deve più tornare”.
“Confido che la scritta possa essere cancellata al più presto, a testimoniare la ferma riprovazione e la sincera solidarietà delle Istituzioni – ha aggiunto Zabotti in un messaggio personale inviato a Daniele Ceschin – e ti confermo sincera stima, amicizia e gratitudine per la tua preziosa opera di studioso e di storico, fedele cultore dei valori della Costituzione Repubblicana”.
COMUNICATO FGCI VENETO 15/05/08
Minacce sui muri a Pieve di Soligo contro il professor Ceschin. Le autorità facciano il loro mestiere.
Dopo i noti fatti di Verona, gli atti di violenza in tutta italia targati con svastiche, fasci littori e croci celtiche, la minacciosa scritta fatta a Pieve di Soligo contro il professor Ceschin è un fatto grave, da non sottovalutare e ridurre al semplice vandalismo.
Da troppo infatti pratiche in puro stile fascista, legate alla minaccia personale e politica, vengono affrontate con lassismo dalle autorità. L’esito lo abbiamo di fronte agli occhi noi tutti soprattutto in questo ultimo periodo: la violenza omicida a Verona, le aggressioni sempre più frequenti, la cultura della violenza legata a fascismo e nazismo negli atti sempre più delinquenziali di gruppi di giovani.
Così non può andare avanti.
Nell’esprimere la nostra piena solidarietà al professor Ceschin chiediamo anche responsabilità e fermezza alle autorità con la piena applicazione della legge Mancino e la chiusura una volta per tutte delle organizzazioni di stampo neofascista che di questo clima tetro e violento sono esecutrici materiali. Su tutte Forza Nuova e Fiamma Tricolore.
Saremo sabato 17 maggio a Verona a manifestare anche per questo: con la nostra raccolta firme per la piena applicazione della legge Mancino che in questi mesi sta raccogliendo sempre più adesioni e con la proposto del nostro Ordine del Giorno per i consigli comunali che vieta l’assegnazione degli spazi pubblici alle organizzazioni neofasciste.
Alessandro Squizzato
Federazione Giovanile Comunisti Italiani – Veneto
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alessandro.squizzato@alice.it
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