pubblicato il 16.11.08
Bologna: L'arcipelago della destra violenta ora accusata anche di atti terroristici ·
L'arcipelago della destra violenta ora accusata anche di atti terroristici
Da Casa Pound a Forza Nuova fino agli ultras ex Mods. Una scia di aggressioni razziste, raid punitivi e pestaggi
di Paola Cascella
La grisaglia non si addice a Forza nuova. Nonostante gli sforzi dell´organizzazione di Roberto Fiore di accreditarsi come partito delle regole, sempre più spesso la cronaca testimonia il contrario. Dice che i gruppi della destra estrema (in città un centinaio di persone in tutto) rappresentano una realtà per molti versi osmotica, con svariati tratti comuni, come i momenti di aggregazione, i concerti di area, le manifestazioni musicali. Vincenzo Gerardi per esempio è il perfetto "border line": viaggia tra Fn, di cui è un attivista convinto, e skin heads, una quarantina di "fuoriusciti" dal partito (alcuni cacciati) considerato troppo moderato.
E infatti non è un caso se lo troviamo nel processo 2007 dei pm Morena Plazzi e Paolo Giovagnoli contro una trentina di naziskin accusati di aggressioni a sfondo razzista. Nel 2003 Gerardi è protagonista di uno degli episodi più gravi: con Tommaso Paternoster, il fratello Michele e ad Andrea Sgallari, gli ultimi due all´epoca minorenni, organizza una spedizione punitiva contro un ragazzino marocchino che si era ribellato ai soliti insulti razzisti che Michele gli aveva rivolto. Una vendetta: lo straniero finisce con i denti rotti.
Anche Luigi Guerzoni, responsabile provinciale per i giovani di Forza nuova, figurava in quel processo per il pestaggio nel 2005 di un altro straniero a Corticella, dopo che una ragazza era stata violentata a pochi metri dalla fermata del bus. E anche in altre inchieste dei primi anni 2000, ma è sempre stato assolto o addirittura prosciolto all´udienza preliminare. «Gli skin oggi sono demodè», dice l´avvocato Gabriele Bordoni. «Sul finire degli anni ´90 questo movimento che aveva un grosso bacino, ha subito un dimagrimento. In parte fisiologico, perché l´ideologia non passa, ma le mode sì. In parte per effetto dei procedimenti giudiziari nei quali tanti sono inciampati».
Nel processo Plazzi, Bordoni difende tra gli altri Alessandro Vigliani, passato dai redskin antifascisti, gli Sharp, ai naziskin e da qualche mese ai vertici di Casa Pound che propone meno violenza e più iniziative politiche. Ipertatuati, iperriconoscibili, si incontrano al bar, in gelateria, a casa dell´uno o dell´altro, come facevano anche i giovani del processo naziskin. Molti dei quali sono confluiti nella nuova formazione importata da Roma. Si dicono impegnati nel sociale, la casa per esempio, ovviamente in una prospettazione di destra: diritti agli italiani, non agli immigrati.
Un capitolo a parte gli ultras del calcio, gli ex Mods. Le tifoserie di destra non hanno alcun interesse per la politica e per i partiti. Al di là del pallone non c´è niente o quasi.
Un duro colpo Forza nuova l´ha subito pochi giorni fa dalla Corte di Cassazione. I supremi giudici hanno dato ragione alla pm della Dda bolognese Elisabetta Melotti: il tentativo di un anno fa di dare alle fiamme un centro sociale occupato dalla sinistra antagonista a Rimini «fu un atto di eversione dell´ordine democratico». Giusto perciò contestare ai nove imputati di Forza nuova l´aggravante terroristica.
(16 novembre 2008)
http://bologna.repubblica.it/dettaglio/Larcipelago-della-destra-violenta-ora-accusata-anche-di-atti-terroristici/1546776
precedenti:
agosto 2007
Razzismo, Forza Nuova difende i naziskin
Dalla formazione di estrema destra dicono: "Li candidiamo alle elezioni". Uno degli arrestati già in lista con la Mussolini. Erano pronti a colpire rischiando anche la vita. Negli sms che si scambiavano il riferimento ad azioni criminose Il pm Giovagnoli tre anni fa chiese (inutilmente) un intervento
di Paola Cascella
Una manifestazione di Forza Nuova
«La morte è un rischio che sono disposto a correre». Alessandro Carapezzi, risponde con questo sms ad Alessandro Limido che meno di un´ora prima gli ha scritto «Rasoio, artiglio e pungiglione». E´ il 15 giugno dell´anno scorso. «E´ chiaro il riferimento alla voglia di porre in essere altre azioni criminose violente», chiosa la gip Gabriella Castore nel provvedimento di 51 pagine con il quale tre giorni fa dà il via all´arresto dei due (altri cinque ai domiciliari, 27 gli indagati), l´operaio 34enne di Sasso Marconi e il montatore di piscine varesotto di 29, considerati capi e promotori dell´organizzazione naziskin e delle violenze e insulti contro neri, ebrei, punk, tifoserie avverse, simpatizzanti di sinistra e omosessuali. Attorno a Carapezzi e Limido che rivendicano la necessità di essere «bad in the gang» cioè (cattivi nella banda di strada), «come unica soluzione per sopravvivere in questi tempi selvaggi», gravitano decine di nomi. Tre sono legati al partito di estrema destra Forza nuova.
Lo conferma il vicesegretario Gianni Correggiari: «Sì, Luigi Guerzoni e Chiara Melchionda sono vicini alla nostra formazione. In passato c´era anche Laura Marchini. Se sono indagati dalla Procura, che ha collezionato soltanto brutte figure, è sicuro che sono innocenti. Perciò preannuncio fin d´ora che li candideremo alle prossime elezioni» (Melchionda lo è già stata alle scorse amministrative in Alternativa sociale, il partito di Alessandra Mussolini).
Molti degli indagati dell´inchiesta odierna sono vecchie conoscenze. E anche qualcosa di più. Prima delle richieste di cattura firmate nel maggio 2007 dalla pm Morena Plazzi c´erano state (una decina) quelle del pm Paolo Giovagnoli nel 2004. La stessa gip Castore le rigettò perché riguardavano episodi del 2003: troppo il tempo trascorso, non potevano essere considerate attuali. Ora il fascicolo di Giovagnoli è confluito in quello di Plazzi. Ci hanno pensato gli indagati ad attualizzarle, dandosi da fare con pestaggi, furti e intolleranza, fino al 2006. E la gip scrive: «E´ necessario evitare che l´attività dell´associazione prosegua. …gli interventi dell´autorità giudiziaria nei confronti di Fabio Carlini, Carapezzi e Paternoster non hanno rallentato il funzionamento del gruppo, ma solo reso più guardinghi e prudenti gli aderenti».
Dunque oggi come ieri, Vincenzo Gerardi e Tommaso Paternoster insieme al fratello Michele e ad Andrea Sgallari, gli ultimi due minorenni all´epoca dei fatti, figurano nell´ordinanza per la spedizione punitiva dell´aprile 2003 ad Argelato contro un ragazzo marocchino che sei mesi prima aveva reagito a uno dei soliti insulti razzisti che Michele gli aveva rivolto. Michele, scrive la gip, «cercava sempre lo scontro che infine arrivò», ma ebbe la peggio: prese le botte. Per questo ad aprile la vendetta. Otto camerati con le teste rasate, vestiti da naziskin, aggredirono lo straniero e lo mandarono all´ospedale coi denti rotti. A suo tempo Giovagnoli gli contestò anche di aver dato l´assalto alla manifestazione di solidarietà al marocchino, organizzata dagli abitanti di Argelato, (sempre travestiti da naziskin). Sotto la protezione dell´anonimato, invece, scrissero anche una lettera di minacce al sindaco per avvertirlo: «Qui comandiamo noi».
Carapezzi invece ha una storia ancora più "antica", che risale alla fine degli anni ´90 quando viene smantellata la sezione Bonaccorsi formata da elementi del disciolto Fronte della gioventù. Carapezzi ne è il leader e dalla Bonaccorsi dove la Polizia sequestra molto materiale razzista nasce la nuova formazione naziskin. Il nome? Curiosamente non ce l´ha. Ma dalle intercettazioni si capisce, scrive la gip, che la toppa col simbolo e la scritta della vecchia sezione (conferita ai "migliori") «è ancora segno distintivo di appartenenza al sodalizio, così come molti dei vecchi sodali ora appartengono al nuovo gruppo». Nel giugno del 2003 Carapezzi è già "in carriera". Con Guerzoni e altri attualmente indagati se la prende con un ragazzo punk al Parco nord e poi con altri due giovani che hanno il torto di difenderlo. Di recente è condannato a due anni e due mesi per l´aggressione a due persone vicino ad un banchetto di Forza nuova in via Indipendenza, nel gennaio 2006. Ma, mentre è ai domiciliari «viene costantemente interpellato per ogni decisione da assumere».
(05 agosto 2007)
http://bologna.repubblica.it/dettaglio/Razzismo-Forza-Nuova-difende-i-naziskin/1350345
documentazione
r_emiliaromagna
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