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pubblicato il 19.11.08
Canzoni naziste su you tube.
·
Il loro nome si richiama a quello dei 99 Posse, uno storico gruppo che si è sciolto nel 2005, legato ai centri sociali. Con loro, però, non hanno niente a che vedere: la musica dei 99 Fosse è di chiaro stampo antisemita, auspica la morte degli ebrei e deride la Shoah e i campi di sterminio. Le loro canzoni sono apparse recentemente su Youtube, ma possono anche contare su un sito dedicato nella community di Netlog, con tanto di fan riconoscibili dai nick e dalle foto di ispirazione fascista: da Forza Nuova Macerata (che è stato rimosso nel pomeriggio) a PrincipeNeroFN, passando per Sasha Sieg Heil.

Ad esaltarli e lodarli ci pensano anche quanti si riuniscono nella sezione italiana del forum neonazista "Storm Front": sito registrato in America, che espone in homepage una croce celtica e la scritta, in inglese, "orgoglio bianco mondiale". Il suo fondatore, Don Black, è un ex leader del Ku Klux Klan.

A caricare le canzoni antisemite dei 99 Fosse su Youtube è stato un utente italiano che si firma come "Karl Gebhardt": era il nome del medico personale di Heinrich Himmler, ministro dell'Interno del Reich, noto per condurre esperimenti nel campo di concentramento femminile di Ravensbrück, utilizzando come cavie le prigioniere polacche e russe.

L'album dei 99 Fosse, mai pubblicato e circolato clandestinamente nei circuiti della destra estrema e degli skinhead a partire dalla fine degli anni Novanta, si intitola "Zyclon B", proprio come il veleno usato dai nazisti per sterminare gli ebrei nelle camere a gas. Le canzoni hanno una forte connotazione antisemita, e utilizzano melodie di brani noti. Uno di questi è "Anna non c'è", riscrittura di "Laura non c'è" di Nek. Parlando di Anna Frank, la canzone recita: "Anna non c'è, è andata via. L'hanno trovata a casa sua, nella soffitta di Amsterdam, ora è sul treno per Buchenwald".

Altri titoli sono: Himmler (basato su "Gianna" di Rino Gaetano), Nati sotto la stella di David (da "Nata sotto il segno dei pesci" di Venditti), ma anche "Azzurro" e "Alba Chiara". Tutte le canzoni sono liberamente consultabili, da sabato scorso, su Youtube. Già nei mesi passati, comunque, alcuni di questi brani erano stati rimossi, dopo le proteste degli internauti (ogni video può essere segnalato agli amministratori della piattaforma, se viola le regole della community).

Ma sul forum Storm Front non mancano i numerosi commenti di chi esalta i testi di questo gruppo, definito "fra i più divertenti dell'area alternativa italiana". C'è chi sostiene la necessità di far parlare i revisionisti ("Se solo gli venisse aperta la bocca e non venissero repressi da istituzioni, università ecc.., a quest'ora l'olocausto sarebbe già diventato un mito per tutta l'umanità"); chi sostiene che il diario di Anna Frank fosse un falso ("Probabilmente è stato scritto per sensibilizzare la gente sui 'bravi ebrei'); c'è poi qualcuno che avanza delle perplessità: "Carine queste canzoni. Anche se sembrano un po' deridere certi avvenimenti: hanno sicuramente ragione a dire quel che dicono, ma così facendo rendono poco credibili coloro che cercano, in modo serio, di smontare alcuni luoghi comuni duri a morire, come l'Olocausto".

Naturalmente le tesi revisionistiche sono quelle che vanno per la maggiore: "La storiella della camere a gas serve solo ad alimentare il mito antirazzista e le fantasie sadiche di qualche pervertito", si legge sul forum. Per quanto riguarda l'identità dei 99 Fosse, un commentatore racconta che il cantante è stato visto "in un concerto skin, a Roma". "Ovviamente - dice - può cantare solo in posti sicuri, fra gente intima".

La comunità ebraica condanna duramente i video e i loro autori. A cominciare da Leone Paserman, presidente della Fondazione museo della Shoah, che si dice "sconvolto": "Siamo davanti ad una palese apologia del nazismo, all'irrisione dei milioni di vittime morte nei campi di concentramento. Non riesco a capire come la gente possa tollerare frasi del genere". Per il portavoce della comunità ebraica di Milano, Yasha Reibman, "ci sono delle leggi che andrebbero applicate, come quella di apologia del fascismo: siamo in un Paese dove questo non sempre avviene, e non solo per questa materia". La vicenda, spiega Reibman, sarà discussa dalla comunità ebraica milanese, che valuterà se procedere con una denuncia.

Fonte: Repubblica




Canzoni naziste online, Veltroni: "Scompaiano"
Alla Camera la condanna con distinguo

ROMA - Le canzoni naziste e antisemite su YouTube segnalate da Repubblica.it hanno provocato immediate reazioni di rabbia e condanna. Nel giro di poche ore la polemica è approdata anche alla Camera dove la discussione ha però suscitato divergenze tra i deputati. Intanto alle comunità ebraiche italiane arrivano segnali di solidarietà da parte di esponenti politici che non esitano a chiedere di perseguire i responsabili oltre alla rimozione dei video da internet.

"Fanno orrore i video neonazisti che si trovano sulla rete" ha commentato il segretario del Pd, Walter Veltroni, "sono uno spettacolo terribile e avvilente quelle canzoni antisemite, l'uso derisorio di parole terribili che dovrebbero invece provocare una immediata ripulsa in chiunque le ascolti. Purtroppo nello spazio libero della rete si infiltrano anche quanti vogliono usare questi strumenti per le loro campagne di odio particolarmente pericolose perché rivolte a un pubblico di ragazzi".

"Condivido pienamente l'iniziativa di denuncia e l'offensiva perché questa vergogna scompaia subito da youtube come da altri siti" ha aggiunto Veltroni. "Leggo che in alcuni di questi si mescolano estremisti neofascisti italiani come razzisti e antisemiti del Ku Klux Klan e questo è ancora più allarmante. Spero che nessuno abbia voglia, davanti a questi fatti, di minimizzare, di parlare di ragazzate, di sottovalutare i germi pericolosi che l'antisemitismo, il fascismo e il nazismo sono ancora in grado di diffondere. Al tempo stesso mi sembra importante che proprio sulla rete sia partita anche la campagna di denuncia e di allarme mostrando che nella grande comunità che usa e frequenta internet ci sono gli anticorpi per distinguere tra la libertà di espressione e i tentativi di imporre ideologie violente, disumane e pericolose".

"Di fronte a questi testi sono senza parole" è la reazione di Leone Paserman, presidente della Fondazione museo della Shoah, che non esita a definirsi "sconvolto". "Stiamo scendendo al fondo. Siamo davanti a una palese apologia del nazismo, all'irrisione dei milioni di vittime morte nei campi di concentramento. Non riesco a capire come la gente possa tollerare frasi del genere". Paserman auspica anche un intervento della polizia postale: "Mi documenterò su questo gruppo, perché sono pronto a presentare una denuncia".

Per il portavoce della comunità ebraica di Milano, Yasha Reibman, "ci sono delle leggi che andrebbero applicate, come quella di apologia del fascismo: siamo in un Paese dove questo non sempre avviene, e non solo per questa materia". Per Reibman, internet, che "ha il potere di superare qualsiasi tipo di controllo", può anche "trasformarsi in una cloaca": un luogo "dove si può trovare il peggio dell'umanità".

"L'antisemitismo - ha aggiunto l'esponente della comunità - è la patologia umana che impedisce alle persone di incontrare gli altri, tra cui gli ebrei. Certi pregiudizi esistono ancora, e non sono per nulla sorpreso: barzellette o temi del genere circolano ancora oggi in determinati ambienti". La vicenda, spiega Reibman, sarà discussa dalla comunità ebraica milanese, che valuterà se procedere con una denuncia.

"Esprimiamo condanna ferma e severa" afferma Marco Minniti, ministro degli Interni del governo ombra. "Non è inutile ricordare che l'antisemitismo è un male di fronte al quale non dobbiamo mai abbassare la guardia così come non è mai inutile ricordare che l'apologia del fascismo è vietata dalla nostra costituzione. Aspettiamo, quindi" ha aggiunto il parlamentare, "che questo e altri siti vengano oscurati, che i video antisemiti vengano rimossi, i responsabili individuati e perseguiti in sede giudiziaria". "Non sono ragazzate: i responsabili vanno condannati ora e subito, senza se e senza ma" ha commentato il presidente della regione Lazio, Piero Marrazzo. "Esprimo una condanna netta e assoluta solidarietà alla nostra comunità ebraica", ha detto il governatore.

Opinioni divergenti sono invece emerse a Montecitorio dove nel pomeriggio è approdata la polemica sulle canzoni antisemite di matrice nazista. A sollevare il dibattito è stato Emanuele Fiano (Pd), membro della comunità ebraica milanese. "Mi chiedo se in un paese civile sia possibile che questa sporcizia, questo materiale fascista e nazista, abbia libertà di circolare sulla rete di internet", ha dichiarato.

Dai banchi della maggioranza Luca Barbareschi e Isidoro Gottardo hanno espresso la condanna del Pdl. Pierluigi Mantini (Pd) ha esortato il parlamento all'adozione di un intervento legislativo "assolutamente necessario". E' stato proprio sulle misure di contrasto che i deputati hanno cominciato a discutere più animatamente.

Giorgio Clelio Stracquadanio (Pdl) ha tenuto a ricordare che le dichiarazioni antisemite e anti-israeliane sono sostenute anche da "forze politiche internazionali di sinistra" e ha fatto l'esempio dell'Ucoii, definita una "organizzazione paraterrorista", Fabio Evangelisti (Idv) ha invitato "all'equilibrio" e ha affermato che l'Ucoii è "riconosciuta dal ministero dell'Interno". "Quale ministero ha riconosciuto l'Ucoii?", ha ribattuto Souad Sbai (Pdl, ex membro della consulta per l'Islam italiano del Viminale).

Marco Giovanni Reguzzoni (Lega) ha invitato a non fare "pubblicità" a "questi stupidi" per evitare di indurre "fenomeni di emulazione". Il dipietrista Evangelisti ha invitato allora a non "minimizzare", mentre Rocco Buttiglione (Udc) ha chiesto ai colleghi di essere uniti e non usare la questione come "l'occasione per l'ennesimo scontro fazioso".

Fonte: Repubblica




Il video potrebbe non essere reato
Fiano: "Questa legge va cambiata"

ROMA - "Mi chiedo se in un paese civile sia possibile che questa sporcizia abbia libertà di circolare sulla rete di internet". Emanuele Fiano, deputato del Pd e membro della comunità ebraica milanese si pone questa domanda guardando su youtube, il video dei 99 Fosse, gruppo musicale neonazista che compone canzoni inneggianti al nazismo, alla morte degli ebrei, alla Shoah e i campi di sterminio. Eppure, nonostante i testi espliciti, gli autori potrebbero non rischiare nulla.

La materia, infatti, è regolata dalla legge Mancino, introdotta nel 1993 per condannare "gesti, azioni e slogan legati all'ideologia nazi-fascista, e aventi per scopo l'incitazione alla violenza e alla discriminazione per motivi razziali, etnici religiosi o nazionali". Erano i tempi del Movimento Politico Occidentale e delle stelle di David sulle vetrine dei negozianti ebrei a Roma.

Quel testo prevede, però, solo il reato di istigazione. E consegna al giudice una discrezionalità ad ampio raggio. "Per esempio in Italia - continua Fiano che nella scorsa legislatura aveva presentato un progetto di legge per rendere più efficaci le norme in materia di antisemitismo e che sta pensando di rilanciare l'iniziativa - il negazionismo non è reato". A differenza dell'Austria, dove chi nega o minimizza l'esistenza della camere a gas, finisce in galera. Nel nostro Paese, invece, la pena è prevista solo per l'istigazione. Sulla propaganda, invece, la cose sono meno definite. L'esibizione di una bandiera con una svastica, visto l'enorme bacino d'utenza, potrebbe essere considerata punibile. Se la stessa bandiera viene esposta ad una partita con poche decine di spettatori, non è detto che scatti l'intervento della magistratura.

Certo, il terreno è scivoloso e tocca la libera espressione del pensiero. Leggi troppe restittive in materia potrebbero essere accusate di incostituzionalità (articolo 21). Anche la stessa Mancino, al momento del varo, fu sottoposta ad un meticoloso lavoro di perimetrazione. In particolare dalla Lega Nord che segnalò il rischio che semplici opinioni (espresse a voce o scritte su blog)venissero ritenute razziste. Nel 2007, poi, il ddl a firma dell'allora Guardasigilli Clemente Mastella, prevedeva norme più rigide. Ma rimase sulla carta. E la questione è ancora sul tavolo.

Fonte Repubblica

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