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CARC – sezione di Milano
Nel 60° anniversario della Resistenza sul nazifascismo
In una città in cui il clima è pesantissimo, in cui aggressioni di squadracce, agguati e provocazioni si susseguono, in una città in cui vengono negati i diritti più elementari come quello alla casa, ad un lavoro dignitoso, ad una vita dignitosa, in una città Medaglia d’oro alla Resistenza, ottenuta come riconoscimento al tributo di sangue e patimenti che hanno subito, al coraggio e alla forza che hanno offerto le masse popolari nella lotta contro il fascismo; OGGI non possiamo permettere che nella Piazza prendano parola gli infami e gli speculatori, gli affamatori e gli sfruttatori, i vigliacchi e gli opportunisti. Quelli che vogliono abolire la Festa della Liberazione e trasformarla in festa della pacificazione, quelli che affermano che il confino era una vacanza, che il fascismo non è stato una dittatura, quelli che vogliono riconoscere dignità ai carnefici e la negano ai partigiani.
OGGI non possiamo permettere che burattini implicati nei peggiori avvenimenti della storia recente (stragi e cospirazioni golpiste) notoriamente appartenenti alle associazioni eversive come la P2, prendano parola per darci una lezione su cosa è la democrazia.
OGGI non possiamo permettere che i principali responsabili del peggioramento delle condizioni di vita di milioni di persone, dello sfruttamento e della precarietà, prendano la parola per darci una lezione su come si costruisce un futuro vincente.
OGGI non possiamo permettere che i principali artefici dell’insediamento degli squadristi e dei picchiatori fascisti degli anni passati nel parlamento, i principali artefici della fascistizzazione di polizia e carabinieri, i mandanti dei macellai di Genova, prendano parola per darci una lezione su come si esercitano civilmente i diritti di cittadini in uno stato democratico.
OGGI non possiamo permettere, mentre la polizia si scaglia contro ogni forma di organizzazione che si oppone al degrado culturale, economico e sociale, mentre la magistratura dispensa condanne e moralismi per chi sopravvive come può alla crisi economica e regala benefici di legge a ladri, papponi e aguzzini, non possiamo permettere che i criminali che godono di impunità prendano parola per darci una lezione di etica e morale, su giustizia e ingiustizia.
Allora, OGGI, facciamo appello a tutti coloro che per vari motivi e in varie forme subiscono le conseguenze di questo governo di corrotti, fascisti, mafiosi, speculatori, razzisti e guerrafondai che come una piaga succhia la vita ai lavoratori, ai democratici, agli uomini e alle donne italiani, come agli iracheni, agli afgani, come a tutti gli immigrati, ai giovani come agli anziani.
OGGI, 25 aprile 2005
Scendiamo in piazza, celebriamo la liberazione dal fascismo
Onoriamo il sacrificio di chi ha combattuto e riprendiamoci il nostro futuro.
Alziamo la bandiera dell’antifascismo di classe
Chiudiamo la bocca a chi deve tacere