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pubblicato il 7.03.09
Revisionismo: L'Ovo di Berlusconi s'e' rotto
·
L'OVO DI BERLUSCONI S'È ROTTO: BUCO DI MILIONI
DOVEVA RISCRIVERE LA STORIA DEL MONDO


http://www.agendacomunicazione.it/?id=3689&tsd=1

La società controllata da "Nova Fronda" e "Fininvest", nata nel 2007 e animata da Andrea Pezzi, Marcello Dell'Utri, Antonio Meneghetti e il premier-editore, è fallita con perdite di 10 miliardi delle vecchie lire. Mission: scrivere "Ovopedia" un'enciclopedia multimediale in video che rivede fatti e personaggi con occhi nuovi. Le prime voci realizzate riguardano la revisione storica di Hitler, Stalin, della strage di Piazza Fontana, il gioco del poker come scuola di vita. Guardare per credere.

La "Ovo Srl", società controllata da "Nova Fronda" e "Finivest", dopo aver accumulato perdite per 5 milioni di euro, è stata posta in liquidazione. Il gruppo aveva come mission sociale il compito di realizzare una nuova enciclopedia multimediale, una sorta di Wikipedia con soli contenuti video, ma ha dovuto alzare bandiera bianca per mancanza di fondi. Per il progetto erano stati arruolati numerosi autori free lance, soprattutto giovani, che lavoravano a contratto con un piccola redazione a Milano.
"Ovopedia", questo il nome dell'ambizioso progetto, nasce ufficialmente nel 2007: animatori Andrea Pezzi, Marcello Dell'Utri, Antonio Meneghetti e Silvio Berlusconi.
Pezzi, 35 anni, è a capo della "Nova Fronda", società titolare del 53% di "Ovo Srl" e con un fatturato di 150 mila euro. Ex veejay di Mtv, Pezzi è stato conduttore di diverse trasmissioni in Mediaset e Rai: tra queste, "Tornasole", andato in onda nel 2005 su RaiDue pare grazie anche all'intercessione di Deborah Bergamini, fedelissima di Silvio Berlusconi diventata capo del marketing Rai. La stessa Bergamini è ora parlamentare eletta nelle file di Forza Italia, relatrice di un emendamento al disegno di legge sulle intercettazioni, per l'inasprimento della pena carceraria per i suoi colleghi giornalisti che pubblicano conversazioni non rilevanti ai fini dell'indagine.
Il conduttore è, da alcuni anni, un seguace delle teorie di Antonio Meneghetti, fondatore della "ontopsicologia": disciplina che, nelle parole del suo fondatore, «ha come scopo la formazione del leader, inteso come "intuizione attiva di soluzioni per il collettivo"».
Meneghetti ha alle spalle un passato piuttosto movimentato: ex frate francescano, è stato, negli anni '80, accusato di associazione a delinquere e violenza carnale; nel 1991 è stato incarcerato per l'assassinio della sua compagna, avvenuto nelle acque della Sardegna; nel 1998 il Viminale ha inserito l'Associazione di Ontopsicologia tra le nuove sette da considerarsi pericolose, perché al suo interno «verrebbero attuate metodologie dirette a modificare il carattere e la personalità dell’adepto, al punto di ottenere il totale condizionamento e devozione nei confronti del fondatore». Meneghetti, esportatore del business della ontopsicologia anche in Brasile e Russia, è autore di moltissimi libri sull'argomento; gestisce corsi a pagamento nei quali si insegna ai partecipanti ad "essere leader"; tra le altre cose, rivendica la «necessità di relativizzare l’olocausto ebraico perché gli ebrei non sono l’unico popolo che ha pagato e sofferto»; ritiene che «Adolf Hitler e Josef Stalin vanno studiati dal punto di vista del loro essere interiore, senza dimenticare che il vincitore fa le leggi, scrive la storia e definisce la morale»; dello stesso dittatore tedesco Meneghetti sostiene che «se avessimo potuto indagare l'obiettiva motivazione interna, con sorpresa di molti si sarebbe notato che le fonti culturali di Hitler sono nella dottrina dei Dalai Lama del Tibet. Lì sono i fondamenti ispirativi che giustificano il suo modo di fare, che sostanzialmente non era un voler occupare gli altri, ma voler purificare e salvare il mondo».
Il "santone" viene chiamato nel 2006 da Marcello Dell'Utri a presentare "La psicologia del leader", il suo testo più importante, durante una convention dei "Circoli giovani" di cui lo stesso parlamentare siciliano è presidente. E' attraverso la figura del parlamentare di Forza Italia che Meneghetti entra in contatto con il premier Berlusconi, e prende così corpo l'idea di "Ovopedia".
Il progetto dell'enciclopedia universale video ha quindi cessato di esistere, ma alcune delle voci erano state già preparate. Una di queste è quella dedicata all'ascesa del nazismo, che "L'Espresso" ha avuto modo di visionare in anteprima: l'inviato del settimanale, Peter Gomez, riferisce di come Hitler diventi, nel video, «un leader dal fortissimo carisma personale e dalle straordinarie virtù di oratore», senza che siano avanzati giudizi morali sull'operato del Fuhrer; il "Mein Kampf" invece diventa semplicemente l'opera in cui Hitler «afferma che l’attuale declino della Germania dipende da un complotto dei comunisti e degli ebrei volto a seminare discordia e indebolire l’economia del paese».
Altra clip messa a disposizione de "L'Espresso" è quella riguardante Stalin, presentato come uomo «dalla grande forza d'animo», un «uomo d'acciaio che lascia dietro di sé un impero», i cui milioni di morti sono stati necessari per «mantenere l'ordine». Nel caso di entrambi i dittatori, l'unico giudizio morale avanzato è quello di «essere state figure controverse del '900».
In rete è però possibile trovare altre voci di "Ovopedia": particolarmente interessante è quella sul poker. Il video, della durata di quasi quattro minuti, inizia col presentare le regole del gioco, poi, dopo due minuti e mezzo, lo scenario cambia: la musica diventa improvvisamente cupa, e al posto del tavolo verde con le fiches c'è uno sfondo nero su cui iniziano a scorrere delle immagini. Anche la voce narrante è diversa, e al posto del tono rilassato e cordiale di chi descriveva le fasi di gioco del poker c'è ora un timbro severo, duro: «Per gli stupidi il poker può diventare una dipendenza e il suo fascino indiscutibile risiede proprio nella sua essenza: l'azzardo!», è l'affermazione d'apertura di questo nuovo segmento video. «Come nella vita ogni giocatore di poker riceve della carte - prosegue la voce fuori campo - e queste sono l'imponderabile premessa di ogni inizio. Poi però ognuno di noi, indipendentemente dalle sue condizioni di partenza può giocare la sua partita migliore. Tutto sta nel modo in cui usiamo ciò che ci viene dato». Nel frattempo sullo schermo scorrono carte da gioco che raffigurano Leonardo da Vinci, Gesù Cristo, Galileo, Gandhi... «E come nella vita anche nel poker i veri giocatori insegnano che quando si gioca bene e con intelligenza, non si può che vincere», è la conclusione. Il video può essere facilmente diviso in due parti. Una iniziale in cui viene effettivamente spiegato il gioco, e una successiva che con il poker ha ben poco a che spartire, nella quale viene esposta una filosofia di vita, con l'ausilio di immagini assolutamente slegate dal punto di vista logico e temporale. (vedi)
La clip sul poker non è l'unica visibile sul web: è anche possibile conoscere la storia della strage di Piazza Fontana, naturalmente attraverso la visione di Meneghetti e dei suoi sponsor. Il video (presente in un primo tempo su YouTube ma ora "misteriosamente" non più rintracciabile) inizia con una presentazione dei fatti, per poi dare spazio alle varie tesi sulla responsabilità dell'attentato: dopo aver parlato della possibilità di "strage di stato", si passa, molto rapidamente, all'accusa e alla assoluzione dei neofascisti Franco Freda e Giovanni Ventura, per poi concludere con la pista anarchica, cui vengono dedicati i restanti otto minuti di filmato. La "matrice anarchica" è talmente forte che vengono ricordati gli episodi del primo Novecento, con l'attentato al Teatro Diana di Milano. Si passa poi alle immagini dei funerali delle vittime, per lasciare successivamente spazio alla descrizione delle indagini, a partire dall'arresto dell'anarchico Pietro Valpreda: dopo aver descritto il fondatore del "Circolo 22 marzo" e la sua cattura, viene presentato Giuseppe Pinelli, il ferroviere amico di Valpreda. Pinelli viene arrestato e portato in questura, dove - come è noto - la sera stessa perde la vita precipitando da una finestra dell'edificio: il commissario Luigi Calabresi, titolare dell'inchiesta, si precisa nel video, non era nella stanza al momento della caduta, ma c'erano un ufficiale e 4 sottufficiali dei carabinieri: Pinelli «si lascia cadere» e questo fa partire il «linciaggio morale» ai danni di Calabresi, con «una vergognosa campagna di disinformazione scatenata dai giornali di sinistra e sostenuta da gran parte della stampa cosiddetta indipendente, nonchè dalla quasi totalità degli uomini di cultura e di spettacolo. Dario Fo scrive in fretta e furia un osceno spettacolo, "Morte accidentale di un anarchico". Ecco ora come i falsificatori mettono in scena la morte di Pinelli». Parte così uno spezzone che ricostruisce come gli agenti colpiscono l'arrestato: «Questa vergognosa versione dei fatti - sostiene il video di quella che doveva essere la nuova enciclopedia universale della storia...italiana e oltre - che vedeva il Pinelli colpito da un colpo di karate e poi buttato dalla finestra, viene imposta come verità indiscussa e indiscutibile dalla sinistra e diffusa all'estero come unica versione possibile e incontestabile». Quasi metà filmato, che doveva avere come oggetto la strage di Piazza Fontana, è dedicato al caso di Pinelli e a quella che viene definita la «vergognosa campagna di disinformazione messa in atto dalla sinistra».

Yuri Piccione
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