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Pontedera, il sindaco chiude Forza Nuova
LIVORNO Finalmente una risposta ferma, decisa contro Forza Nuova. Arriva da Pontedera, precisamente dal sindaco della cittadina pisana, Paolo Marconcini (Ds), che nel consiglio comunale di martedì ha annunciato di voler ordinare la chiusura cautelativa della sede del partito neofascista. Una scelta coraggiosa quella del sindaco, il primo in Italia a disporre una simile ordinanza, perché se da un lato Forza Nuova è chiaramente un partito di chiara ispirazione fascista, dall’altra è opportuno ricordare che, in barba alla costituzione italiana, la stessa Forza Nuova è anche un partito legale. A spingere Marconcini verso questa decisione è stato il caos seguito alla protesta (non violenta) di circa 200 manifestanti, provenienti anche da Pisa e Livorno, che hanno contestato l’inaugurazione della sede, avvenuta sabato scorso alla presenza di Roberto Fiore. Il sindaco ha però criticato (e posto sullo stesso piano) anche parte dei collettivi antifascisti scesi in piazza sabato. «Oltre allo sdegno delle forze democratiche – afferma Marconcini – Forza Nuova attira estremisti altrettanto discutibili che generano situazioni di grave turbativa dell’ordine pubblico. Abbiamo visto croci celtiche e ritratti di Mussolini, assistito a saluti romani; tutto questo alla presenza di migliaia di persone, nel corso centrale della città, trasformatosi per l’occasione in un campo di battaglia dove si sono fronteggiate forze di opposto orientamento politico. Così non si può andare avanti».
Il consiglio comunale (al quale erano presenti anche alcuni giovani con lo striscione «Toscana antifascista») ha considerato l’apertura della sede come un affronto alle tradizioni democratiche e antifasciste di una città che da sempre «si è contraddistinta – si legge nella mozione approvata dalla maggioranza e da Rifondazione – per l’apertura verso tutte le diversità e per le lotte in difesa della democrazia, del lavoro e della pace. La sede di via dei Portici – termina così la mozione – offende la memoria degli antifascisti pontederesi, che si opposero pagando di persona all’avvento del fascismo». Il consiglio (come le due interrogazioni presentate al ministro degli interni dai senatori Giovanni Brunale e Luciano Modica) ha quindi espresso preoccupazione per la convivenza democratica della città, «messa a rischio dalla possibilità che Forza Nuova possa liberamente fare la sua propaganda intollerante e razzista e che si possano ripetere gli episodi di aggressione avvenuti ad opera di suoi esponenti in altri centri della Toscana».
Stamani, in prefettura a Pisa si svolgerà una riunione del comitato per l’ordine e la sicurezza.
TOMMASO TINTORI
Il Manifesto
21/4/2005
Pontedera, Forza nuova «riaperta»
Il Comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica di Pisa ha chiesto al sindaco di Pontedera, Paolo Marconcini, di annullare l’ordinanza con la quale stabiliva la chiusura della sede di Forza nuova della cittadina pisana. «Non posso fare altro che rimettermi alla decisione della prefettura», ha spiegato Marconcini, «non a caso, il mio era un provvedimento cautelativo in attesa delle disposizioni delle autorità preposte». Nell’ordinanza, firmata dal sindaco dopo l’approvazione del consiglio comunale, si affermava, tra l’altro, che «l’apertura di una sede dell’organizzazione di estrema destra è un affronto alle tradizioni democratiche e antifasciste della città». L’apertura della sede, avvenuta sabato scorso con la partecipazione del leader Roberto Fiore, era stata oggetto di una manifestazione di protesta. (t.t.)
Il Manifesto di Venerdì, 22 Aprile 2005 – 08:13 PM
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