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pubblicato il 10.05.09
Alemanno: "Dolore e ripugnanza per la disumanità del fascismo"
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Le parole del sindaco di Roma durante un'iniziativa del Museo della Shoah. Veltroni: "Ma anche negare un'Italia multietnica è alla base del razzismo"
Alemanno: "Dolore e ripugnanza per la disumanità del fascismo"

Gianni Alemanno
ROMA - "Provo ripugnanza per la condotta disumana del fascismo nei confronti degli ebrei". Pronunciata da Gianni Alemanno, uomo di destra da sempre, la frase scuote ma non sorprende. Già durante la visita ad Auschwitz, nel novembre scorso, il sindaco di Roma aveva preso le distanze dal passato. Lo ha ripetuto nel pomeriggio, intervenendo a Villa Piccolomini, futura sede del Museo della Shoah nella capitale.

"Provo un profondo senso di partecipazione al dramma dei cittadini italiani di religione ebraica - ha detto il primo cittadino della capitale - che subirono le leggi razziali imposte dal regime fascista e provo rammarico, dolore e ripugnanza per la condotta disumana del fascismo nei confronti di quella comunità".

Alemanno ha stigmatizzato "ogni ricordo di quelle azioni criminose" e respinto "con assoluta fermezza qualsiasi segnale di rigurgito, ai nostri giorni, di odio verso l'altro in genere e di antisemitismo in particolare". Indignazione, da parte dei partecipanti, anche per l'incursione di un gruppo di neonazisti nel campo di Mauthausen durante una commemorazione delle vittime del nazismo. "E' l'opera di scellerati che vanno condannati con ogni mezzo, è veramente vergognoso", ha commentato Alemanno.

Alla presentazione dei progetti per il museo della Shoah c'era anche Walter Veltroni, come Alemanno già sindaco di Roma ma d'origini politiche opposte. "Quando sento dire: noi non vogliamo una società multietnica, mi chiedo che cosa voglia dire?" Il riferimento abbastanza esplicito è alle parole che ieri il premier ha usato per spiegare il suo assenso alla politica dei rimpatri adottata dal ministro degli Interni Roberto Maroni.

Veltroni tenta una lettura del Ventennio fascista con un occhio rivolto alla storia recente e spiega che "alla base della persecuzione degli ebrei c'era la volontà di avere un'unica etnia, che veniva definita razza. Per evitare che si ripetano eventi come questo, bisogna capire come è potuto accadere che ci fosse indifferenza verso le leggi razziali e come è possibile che in paesi come Italia e Germania ci sia stata una tragedia del genere con il consenso dell'opinione pubblica".

(10 maggio 2009)

http://www.repubblica.it/2009/05/sezioni/politica/alemanno-fascismo/alemanno-fascismo/alemanno-fascismo.html

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