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pubblicato il 3.06.09
Verona, aggredito capo della Procura Sospetti su gruppi di estrema destra
·
Mario Giulio Schinaia stava rincasando nella serata di ieri dopo una festa in parrocchia quando si è accorto di essere seguito da alcuni ragazzi. Uno lo ha colpito con una bottiglia
Verona, aggredito capo della Procura
Sospetti su gruppi di estrema destra
Il magistrato: "Le nostre inchieste hanno dato fastidio a qualche fazione di giovani violenti"


Mario Giulio Schinaia, procuratore capo di Verona
VERONA - Prima l'aggressione verbale, poi quella fisica. Il procuratore di Verona, Mario Giulio Schinaia, è stato picchiato ieri sera da un gruppo di giovani mentre rientrava a casa. La Digos sta svolgendo indagini a tutto campo per far luce sull'accaduto. Una delle piste sembra comunque indirizzarsi verso i gruppi violenti dell'estrema destra. Va ricordato, tra l'altro, che, poco più di un anno fa, il 5 maggio 2008, a Verona venne ucciso di botte un giovane di 29 anni, Nicola Tommasoli. I colpevoli, cinque ragazzi legati all'ambiente della violenza di estrema destra, sono stati arrestati grazie anche al lavoro della Procura.

Schinaia, dopo aver partecipato ad una festa parrocchiale, stava andando a prendere la sua auto per far ritorno a casa quando si è accorto di essere seguito da un gruppo di giovani che tra loro parlavano ad alta voce usando parolacce. Poi, improvvisamente uno dei ragazzi si è staccato dal gruppo, ha raggiunto il magistrato e lo ha colpito alle spalle con una bottiglia vuota facendolo cadere a terra e coprendolo di insulti e frasi offensive. Il procuratore ha fatto ricorso alle cure mediche, ma ha già annunciato che domani sarà al lavoro nel suo ufficio.

Il magistrato si è detto molto amareggiato perché "la violenza andrebbe da tutti condannata senza se e senza ma", aggiungendo che "sarebbe bello se i giovani capissero che bisogna usare le parole e non la violenza per farsi capire, per manifestare le proprie opinioni".

Sulla dinamica dell'aggressione Schinaia, al momento, ha detto di non essere in grado di riconoscere chi l'ha colpito, ma è convinto che le inchieste della Procura scaligera devono aver dato fastidio "a qualche gruppo di giovani che usa la violenza" e che solo "menti pigre" rischiano di non accorgersi di questa realtà". Da tempo, infatti, i magistrati veronesi stanno indagando, tra l'altro, su gruppuscoli in qualche mondo riconducibili all'estrema destra radicati in città.

Schinaia ha aggiunto che "un fatto del genere non è mai successo a Verona"; è tragica l'idea "che un ragazzo colpisca alle spalle. E' un atto vigliacco".

Per il sindaco scaligero, Flavio Tosi, l'aggressione di Schinaia è stato "un atto di violenza brutale, vile e inqualificabile, tanto più grave in quanto rivolto contro una persona che rappresenta una delle più alte autorità dello Stato a Verona". "Chi aggredisce il procuratore della Repubblica - ha sottolineato Tosi - aggredisce lo Stato e quindi tutti noi". Parole di solidarietà sono state inviate a Schinaia anche dal Pd con Federica Mogherini, membro della segreteria nazionale, che ha detto che l'aggressione "trova sponda e legittimazione in atteggiamenti e parole di odio cui troppo spesso alcune forze politiche ricorrono".

Anche il ministro per le Politiche agricole, Luca Zaia, ha voluto esprimere solidarietà al procuratore capo di Verona: "Condanno con fermezza questo episodio di violenza - ha detto il ministro - realizzato da chi vuole macchiare e avvelenare con l'odio il rapporto tra le istituzioni e i cittadini".

(2 giugno 2009)

http://www.repubblica.it/2009/06/sezioni/cronaca/aggredito-procuratore-verona/aggredito-procuratore-verona/aggredito-procuratore-verona.html




«Quello è il procuratore capo» E lo aggrediscono a bottigliate
di Alessandra Vaccari

Verona Aggredito a colpi di bottiglia, alle spalle, mentre tornava a casa l’altra sera. La vittima è il procuratore capo di Verona.
Mario Giulio Schinaia, lunedì sera stava rientrando a casa con la moglie quando è stato assalito da un giovane, forse non solo, che dopo averlo apostrofato con uno «Schinaia di m...da», gli ha prima sferrato un calcio a una gamba e poi l’ha colpito con una bottiglia di birra a una spalla. Quindi con un violento spintone l’ha spedito sul selciato procurandogli una lussazione alla spalla.
Lunedì prefestivo, vigilia della festa della Repubblica. Come ogni anno, anche stavolta Schinaia aveva partecipato alla festa della comunità di Avesa, una festa popolare in una delle frazioni della città. Con lui alcuni amici e la moglie.
Mentre Schinaia e consorte si dirigevano verso l’auto della donna, proprio mentre lei inseriva la chiave nella serratura della portiera ecco spuntare il gruppo di facinorosi. Pare che tra loro si dicano: «Oh, oh quello è Schinaia» e che da questo gruppo si stacchi poi l’aggressore del procuratore capo che non ha una sua scorta. Almeno non ce l’aveva fino ad ora. Il Viminale ha deciso adesso che il magistrato vada messo sotto protezione.
È un attimo. Lo sconosciuto colpisce, picchia indisturbato, scaraventa a terra il giudice e poi si dà alla fuga. Pare che alla scena non assistano testimoni. L’aggressione avviene in un punto semibuio. Su questo la Digos scaligera che sta seguendo le indagini cercando di dare un nome al «balordo» non ha dubbi: non ci sarebbe premeditazione nell’atto. Non si tratterebbe di un agguato studiato a tavolino. Semplicemente una «coincidenza», qualcuno che ce l’aveva col procuratore e, che per sfortuna del giudice, si è imbattuto sul suo percorso.
Da una parte il magistrato, dall’altra il violento forse reso ancora più aggressivo dai fumi dell’alcol. Da decenni Schinaia lavora a Verona. Sua fu l’indagine per il disastro aereo dell’Antonov; altre inchieste importanti furono quelle sulla pedopornografia, ma spesso ha seguito indagini in cui erano coinvolti appartenenti alla destra estrema, o frange di tifoseria ultrà. Dal canto suo Schinaia non ha disdegnato di partecipare come ospite a feste dell’Unità e ad altre manifestazioni organizzate dalla sinistra, come quella cui ha assistito da spettatore alcune sere fa dal simbolico titolo «Razze contro ogni paura» spettacolo ideato dall’associazione Madri Insieme per una Verona Civile con il patrocinio del Comune e l’organizzazione di Eventi, uno spettacolo per ricordare Nicola Tommasoli, il ragazzo aggredito e ucciso un anno fa in centro a Verona e i cui responsabili sono stati assicurati alle patrie galere.
Dure le reazioni dal mondo politico. Il ministro per le Politiche agricole, Luca Zaia, esprimendo solidarietà al procuratore «servitore dello Stato brutalmente aggredito da chi non ha rispetto di questo Paese e delle sue istituzioni» si dice certo che «le forze dell’ordine sapranno prendere presto il colpevole e garantiranno ancora una volta il rispetto della legge. Chi attacca lo Stato, le sue istituzioni e gli uomini che ne fanno parte non deve averla vinta. Chi cerca di minare le basi di questo Paese deve renderne conto davanti alla giustizia».

http://www.ilgiornale.it/a.pic1?ID=355891

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r_veneto


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