pubblicato il 7.07.09
Roma: Alemanno boccia le ronde nere "Fermeremo questa buffonata" ·
Il sindaco di Roma: la legge vieta la vigilanza territoriale politicamente caratterizzata
Domenica la formazione si era presentata tra saluti romani e inni nazionalisti
E a Roma Alemanno boccia quelle nere "Fermeremo questa buffonata"
di CECILIA GENTILE
E Alemanno boccia quelle nere "Fermeremo questa buffonata"
Gaetano Saya
ROMA - "A Roma non ci sarà nessuno spazio per le ronde nere". Così ieri sera il sindaco Gianni Alemanno, dopo che per tutta la giornata il centrosinistra e i sindacati gli avevano chiesto di prendere le distanze dalla Guardia nazionale italiana, la formazione di estrema destra di Gaetano Saya che anche a Roma, come a Milano, pretende di occuparsi della difesa dei cittadini, approfittando del ddl sulla sicurezza appena approvato.
"Siamo nazionalisti, amiamo la nostra patria e per la terza volta il mondo vedrà la potenza di Roma e delle sue legioni", aveva detto Saya durante il debutto romano di domenica scorsa, senza lesinare, insieme ai suoi legionari, l'esibizione di una nuova versione del saluto romano: braccio teso, ma solo con le prime tre dita della mano aperte, ad indicare il terzo impero di Roma. "Dio è con noi. Il vento del nazionalismo soffia in Italia e nessuno lo fermerà", aveva aggiunto Saya, rinviato a giudizio nel 2004 per propaganda di idee fondate sull'odio razziale, nel 2005 condannato ai domiciliari per aver creato all'interno del dipartimento studi strategici Antiterrorismo una sorta di polizia parallela.
Domenica l'esordio delle ronde nere, tre giorni prima l'ennesima aggressione a sfondo razziale, stavolta ai danni di un rifugiato politico congolese. Per il Pd romano ce n'è abbastanza per chiedere al sindaco un consiglio comunale straordinario urgente. "Questi pazzi esaltati con le camicie brune dovrebbero cominciare a girare per Roma grazie alla folle decisione del governo Berlusconi di promuovere un'inutile legge", s'infuria il presidente della Provincia Nicola Zingaretti. E Piero Marrazzo, presidente della Regione Lazio: "E' ora di porre fine senza ambiguità alla vicenda delle ronde nere. Certe manifestazioni grottesche possono rapidamente trasformarsi in qualcosa di veramente molto pericoloso". Richiesta subito sottoscritta dal sottosegretario ai Beni culturali Francesco Giro: "Troppa ambiguità nelle ronde nere". "La sicurezza dei cittadini spetta solo alle forze dell'ordine", dice la Cgil.
Dunque le dichiarazioni di Alemanno: "Non sappiamo bene se si tratti di una buffonata o di una provocazione politica, ma il disegno di legge parla chiaro: non è autorizzata alcuna forma di vigilanza territoriale politicamente caratterizzata. A Roma impediremo con ogni mezzo che, anche solo episodicamente, prendano corpo le ronde nere".
(7 luglio 2009)
http://www.repubblica.it/2009/07/sezioni/politica/ddl-sicurezza-8/alemanno-no/alemanno-no.html
Un estremista di destra a capo dei volontari, l'amministrazione revoca i finanziamenti
La decisione dopo l'inchiesta di Repubblica sui rapporti con l'Msi di Saya
Milano sospende i Blue Berets Dal comune stop alle ronde
di FRANCO VANNI
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Blue Berets nella metropolitana
MILANO - Il Comune di Milano ritira le ronde azzurre dal cuore nero. Il sindaco Letizia Moratti ha sospeso il contratto con i Blue Berets, associazione pagata da Palazzo Marino che da un anno e mezzo fa vigilanza in città. La decisione arriva dopo le polemiche seguite all'inchiesta di Repubblica Milano sui collegamenti fra i berretti azzurri e il Msi di Gaetano Saya, il partito che organizza "ronde nere" con divise in stile nazista. Il presidente dei Blue Berets, Vincenzo Scavo, è infatti dirigente della formazione politica di estrema destra che ha per stemma il sole nero, simbolo del misticismo hitleriano. E non è il solo. All'associazione dei rondisti blu è stato iscritto come "colonnello" anche Riccardo Sindoca, pure lui ex Msi, indagato a Genova assieme a Saya con l'accusa di volere costituire un servizio segreto parallelo.
Da lunedì i Blue Berets non potranno più fare ronde in strada, servizio che svolgono dal maggio 2008, e nemmeno in metropolitana, sperimentazione partita il 25 giugno scorso. Da quando è scoppiato il caso, il vicesindaco Riccardo De Corato ripete che "il Comune non poteva sapere dell'appartenenza di Scavo all'Msi, perché l'associazione ha vinto una gara e non si può indagare sul credo politico dei partecipanti". Quanto alla sospensione del contratto, che ai baschi blu ha fruttato 517mila euro di fondi pubblici, De Corato taglia corto: "Dopo l'estate il prefetto valuterà i requisiti dell'associazione, come prevede la legge".
Ma il caso è politico. Solo qualche giorno fa il vicesindaco lodava l'associazione definendola "contributo prezioso per la sicurezza dei più deboli" e ne elencava i successi: dal giugno 2008 1.421 interventi dei 28 rondisti, che segnalavano reati alle forze dell'ordine o immobilizzavano i responsabili in attesa dell'arrivo degli agenti.
L'adesione all'ultradestra del vertice delle ronde azzurre ha sollevato un coro d'indignazione. Emanuele Fiano, parlamentare Pd, ha annunciato un'interrogazione al ministro Maroni. L'Udc chiede che i finanziamenti ai Blue Berets siano dati ai vigili urbani, e anche nel Pdl c'è chi ha visto nell'episodio un campanello d'allarme. La deputata Paola Frassinetti, di An, auspica "più controllo di enti locali e prefetture sull'operato delle associazioni di vigilanza". E il ministro Ignazio La Russa: "I volontari per la sicurezza non devono mai pesare sulle casse pubbliche".
Oltre alla tessera e al modulo di adesione al partito, a provare l'appartenenza di Scavo all'Msi è la conferma di Maria Antonietta Cannizzaro, presidente del movimento che si appresta ad aprire a Milano una sede delle sue ronde nere. "La tessera da dirigente di Scavo scade nel 2013 - dice Cannizzaro - e lui non l'ha mai riconsegnata". Scavo, in una relazione inviata al Comune, sostiene di non avere "alcun rapporto con il partito dal 2003". E aggiunge: "Ero convinto che mancando la presenza attiva l'adesione fosse decaduta".
(7 luglio 2009)
http://www.repubblica.it/2009/07/sezioni/politica/ddl-sicurezza-8/milano-stop/milano-stop.html
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