pubblicato il 2.11.09
Parma "Noi, l'anima antifascista del Montanara" ·
"Noi, l'anima antifascista del Montanara"
da: http://emiliaromagna.indymedia.org/node/7076
Il dossier, come lo chiamano loro, sta in una ventina di fogli dattiloscritti: pezzi di giornali, reportage, frammenti di interviste. Documenti che «tolgono la maschera a Casa Pound». Li sfoglia velocemente Michele Ziveri, quarantuno anni, operaio, uno di quelli che ha dato vita al Comitato Montanara antifascista. Lui e una ventina di amici lo hanno fondato nell'aprile scorso, quando il movimento di estrema destra ha preso casa in via Mascherpa, nel cuore del quartiere: «Già, proprio la strada intitolata all'ufficiale di Marina fucilato a Parma dai nazifascisti nel 1944», scuote la testa uno del Montanara. La «famiglia» del comitato, da allora, è cresciuta. «Adesso sappiamo che ci sono centinaia di persone che la pensano come noi - aggiunge Ziveri - Abbiamo raccolto 1.500 firme per la chiusura di quella sede».
Il dossier, appunto: nella sala del Consiglio di Quartiere ci sono decine di copie pronte per essere distribuite. «Ecco basta guardare qua - continua Ziveri - nel marzo scorso, a Roma, militanti di Casa Pound hanno scritto slogan contro i disabili, a Milano militanti di Cuore nero hanno ideato una copertina in cui si brinda all'Olocausto». Poi ancora: «Abbiamo inserito una copia del loro manifesto del turbodinamismo che hanno attaccato nel nostro quartiere - aggiunge - Basta leggere la prima riga: “Turbodinamismo è esaltare il gesto gratuito, violento e sconsiderato, con deferenza e riguardo al vestirsi bene».
La sala del Consiglio di Quartiere, in largo VIII Marzo, si riempie: i responsabili del Comitato sono reduci da un incontro in Comune con i capigruppo. Più o meno tutti i consiglieri gli hanno chiesto di abbassare i toni. Loro però andranno avanti: il 21 novembre sfileranno per le vie della città.
Quando inizia l'assemblea, la seconda nel giro di poco tempo, c'è gente in piedi. Arrivano uomini e donne del quartiere, poi alcuni politici di centrosinistra, altri esponenti della sinistra antagonista. Due gli striscioni: uno del Comitato Montanara Antifascista, l'altro del Comitato antifascista di parma. Uno scontro tra neri e rossi stile anni Settanta? Non vogliono etichette, quelli del Montanara, non vogliono essere indicati come quelli di sinistra. «Siamo un movimento popolare, eterogeneo, aperto a tutti - spiega Ziveri qualche minuto prima dell'incontro -. Semplicemente rappresentiamo l'antifascismo. Siamo indignati dal fatto che in città è stata aperta una sede fascista. Ne chiediamo la chiusura: spostarla non avrebbe senso, si porterebbe il problema da un'altra parte». Eppure ad oggi il movimento di Casa Pound è riconosciuto come un movimento di volontariato. «Sì, ma esiste appunto una documentazione che dimostra come siano fascisti - aggiunge Ziveri - E il nostro compito, in modo democratico, è quello di smascherarli». Vi accusano di averli provocarli, di aver organizzato un aperitivo a trenta metri da loro: «Non ci sono distanze per chi vuole manifestare democraticamente - continua Ziveri - L'episodio che si è verificato fuori dall'Onirica? Noi condanniamo la violenza, ma prima di esprimerci su questo caso aspettiamo che la magistratura abbia fatto chiarezza». Comincia l'assemblea: «Smascherarli», è la parola d'ordine. «Servono cultura e idee per far capire alle gente, soprattutto ai giovani, chi sono i fascisti di Casa Pound».
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