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pubblicato il 1.12.09
Sgomberate HMO e ex-Schipa a Napoli
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Sgomberate HMO e ex-Schipa a Napoli

Mar, 01/12/2009 - 10:33

Napoli, 1 dic. - (Adnkronos) - Stamattina intorno alle ore 6 agenti della Digos hanno sgomberato a Napoli due edifici occupati abusivamente da mesi da estremisti di destra e di sinistra. I due interventi sono avvenuti in contemporanea: al vico San Raffaele e in via Salvator Rosa. Secondo fonti della questura non si sarebbero verificati incidenti ma lo sgombero sarebbe stato pacifico.

In via San Raffaele all'interno dell'ex convento si trovavano i militanti dell'organizzazione di estrema destra Casapound mentre in via Salvator Rosa all'interno dell'ex scuola Michelangelo Schipa, si trovavano gli attivisti dell'estrema sinistra della Rete antifascista. Trentadue giovani appartenenti ad entrambi gli schieramenti sono stati condotti negli uffici della Digos per essere identificati. Dopo l'identificazione sono stati rilasciati. Probabilmente i militanti delle due fazioni protagonisti recentemente di una dura polemica ma anche di scontri fisici verranno denunciati per occupazione abusiva di edificio pubblico."

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sabato 28 novembre

CasaPound, esplode la tensione pietre contro l'assalto antifascista
Nuovi scontri nella notte tra i militanti di estrema destra di CasaPound, asserragliati nell´ex convento di Materdei, e i ragazzi della Rete antifascista che occupano una ex scuola a poca distanza. Un focolaio di tensione
Bottiglie incendiarie e lancio di sampietrini. Urla, assalti e scontri. Materdei diventa un campo di battaglia. E il quartiere è esasperato: «Basta. Destra o sinistra ci interessa poco. Vogliamo vivere tranquilli».
Chi abita in salita San Raffaele, a ridosso del ex convento occupato, infatti, ora ha paura: «Liberateci da questa situazione che rischia di esplodere».
Ieri pomeriggio inaugurazione del centro di CasaPound in salita San Raffaele con festicciola per i residenti. Contemporaneamente trecento persone si sono riunite per un presidio antifascista in piazzetta Materdei. Un faccia a faccia a distanza, con una piazza aperta e una strada chiusa, dopo lo scontro avvenuto nella notte tra venerdì e sabato.
A sorvegliare sulla serata, oltre cento poliziotti in tenuta antisommossa e in borghese.
«Stanotte siamo stati presi d´assedio - racconta il responsabile di CasaPound Italia Napoli, Giuseppe Savuto, ricostruendo la notte passata - Sessanta persone appartenenti all´area della sinistra antagonista armati di caschi, mazze, pietre e molotov hanno attentato alla nostra vita, cercando di entrare con la forza nel convento». E Savuto mostra il portone con segni di martello. Secondo l´esponente dell´associazione di estrema destra «gli appartenenti ai gruppi della sinistra antagonista, hanno sferrato il loro attacco lanciando dapprima pietre alle finestre, poi hanno tentato di forzare il portone dell´ex convento lanciando bottiglie molotov». Savuto chiede al sindaco e alle istituzioni «di manifestare il proprio dissenso rispetto alle vili aggressioni di cui sono vittime, da più di due settimane».
CasaPound ricostruisce un "assalto" e dice di avere un video «in cui si vede poco, ma si sente bene quello che è accaduto». La Rete antifascista parla, invece, di provocazione, di saluti fascisti e di una sassasiola, in cui sono stati coinvolti, senza pensare alle conseguenze, anche i residenti. «Eravamo un centinaio. Siamo andati sotto il convento, per
attaccare i nostri manifesti, perché non possono esistere quartieri di Napoli dove imperversano aggressioni fasciste come se fossimo nel ventennio. Ma una volta sotto il portone siamo stati provocati e aggrediti. Saluti romani. E subito dopo una pioggia di cubetti di porfido. Ci hanno lanciato contro di tutto, dardi, televisioni, rottami. Sono state sfondate tre auto di residenti, parcheggiate. Per miracolo non è rimasto ferito nessuno di noi, questa volta». Ancora la Rete: «Non è assolutamente vero che abbiamo cercato di entrare o di forzare il portone. Se avessimo voluto farlo, l´avremmo sicuramente fatto, visto che eravamo in tanti. Avremmo portato arnesi per aprire l´ingresso, ma sarebbe stata una cosa
del tutto insensata. È vero, però, che eravamo tantissimi a fare l´attacchinaggio per dimostrare che non esistono zone off-limits perché "fasciste" e che non accettiamo ne accetteremo più aggressioni».
Al centro della guerriglia e dello scontro ideologico, i residenti. «Siamo morti di paura stanotte. Sembrava la guerra civile», racconta un gruppetto di donne, radunate davanti a un basso di salita San Raffaele. «A noi non interessa la destra o la sinistra, siamo stanche. Questi ragazzi vivono asserragliati e abbiamo paura anche a far giocare i nostri figli per strada». Interviene un uomo: «Stanotte ho chiamato le forze dell´ordine, ma sono venuti con comodo quando era tutto finito. Ora abbiamo paura. Non ci protegge nessuno e se qui si scatena al guerra, noi che facciamo?».
Dopo la notte di scontro, ieri sera c´è stata la festa di inaugurazione della struttura occupata da CasaPound il 12 settembre scorso. Il portone è rimasto sbarrato fino alle otto. Poi si è aperto, ma a presidiare l´ingresso sono rimaste sempre squadre di ragazzi, con magliette nere. Timido il via vai di amici e qualche residente, per l´aperitivo di benvenuto e di inaugurazione della palestra e delle aule per il doposcuola. Il servizio d´ordine era coordinato da Alfredo Goia. Presenti anche esponenti del movimento di Roma e di Salerno.
In piazzetta Materdei, intanto, almeno 300 persone si sono riunite per denunciare «il carattere neo-fascista razzista e squadrista di CasaPound e per denunciare gli episodi di violenza degli ultimi giorni». Durante il presidio sono stati distribuiti agli altri abitanti di Materdei l´opuscolo di denuncia delle attività di CasaPound. All´iniziativa ha partecipato
anche il comitato di cittadini di Materdei.

fonte: il messaggero

Napoli, nuovi scontri per CasaPound guerriglia neofascisti-sinistra antagonista
Raid notturno contro l'ex convento S.Raffaele occupato dagli attivisti di destra. Sei giovani feriti. Occupata una scuola media
NAPOLI (28 novembre) - Ancora tensione e paura a Napoli dove da tempo si ripetono aggressioni e incidenti in seguito all'occupazione di un ex convento, in salita San Raffaele, nella zona di San Carlo all'Arena, da parte degli attivisti di estrema destra di CasaPound che sostengono di volerlo far diventare un centro al servizio del quartiere. Attività
avversata decisamente dalla rete antifascista napoletana. Secondo la ricostruzione fornita dalla polizia, la scorsa notte, alle 2, un gruppo di una cinquantina di persone a volto coperto, armate di mazze hanno tentato di sfondare il portone d'ingresso.
Ne è seguito un lancio di oggetti tra le due parti. La polizia, intervenuta sul posto con le volanti, ha sequestrato i sanpietrini trovati sul posto. Nella giornata di ieri l'ultimo di una serie di momenti di guerriglia tra le due fazioni che si scambiano accuse reciproche sulla responsabilità degli incidenti. Sei le persone che sono rimaste ferite nei due schieramenti.
«A poche ore di distanza dall'aggressione subita nel primo pomeriggio dai ragazzi dell'H.M.O., si è consumato un altro vile attacco». Lo afferma, in una nota, il responsabile di CasaPound Italia Napoli, Giuseppe Savuto in merito agli incidenti della scorsa notte. «Lo stabile occupato da militanti dell'associazione CasaPound Italia stanotte è stato sotto
assedio. Sessanta persone - sostiene Savuto - appartenenti all'area della sinistra antagonista armati di caschi, mazze, pietre e molotov hanno attentato alla vita dei militanti presenti all'interno della struttura.
Gli abitanti del quartiere Materdei, terrorizzati dalla folla armata, hanno chiamato di continuo le forze dell'ordine: poco dopo è arrivata una pattuglia all'imbocco di Salita San Raffaele, che, intimidita dai manifestanti, si è dileguata». Secondo l'esponente dell'associazione di estrema destra «gli appartenenti ai gruppi della sinistra antagonista, liberi di agire, hanno sferrato il loro attacco lanciando dapprima pietre alle finestre per poi forzare il portone dell' ex convento lanciando bottiglie molotov». Savuto chiede al sindaco e alle istituzioni «di manifestare il proprio dissenso rispetto alle vili aggressioni di cui sono vittime, da più di due settimane, i ragazzi dell'H.M.O. È sconcertante - continua Savuto - che lo Stato permetta a questi loschi personaggi di compiere veri e propri atti di guerriglia urbana rischiando di ferire non
solo gi occupanti, ma soprattutto le famiglie che abitano a pochi metri di distanza dall'H.M.O».
Il presidio della Rete contro il neofascismo il razzismo e il sessismo per protesta ha occupato in serata la scuola media Schipa, in via Salvator Rosa. I manifestanti contestano il carattere «neofascista razzista e squadrista di Casapound», sostenendo, fra l'altro, che si tratta di un gruppo che «gode di un'incredibile connivenza istituzionale».
Il presidio ha distribuito agli altri abitanti di Materdei l'opuscolo di denuncia delle attività di Casapound, nel quale compare anche il Manifesto del turbodinamismo, dove si «esalta il gesto gratuito, violento e sconsiderato» e si legge: «Agli anestetizzati del buonismo annunciamo che faremo sistematicamente a pezzi tutto quanto solo per il gusto di farlo». La Rete lancia un appello a leggere il manifesto «per avere un'interpretazione degli agguati consumati anche a Napoli a partire dal giovane studente del Margherita di Savoia, o i manifesti inneggianti all'esperienza di Salò, o ancora gli incontri coi protagonisti della stagione delle stragi...».


http://roma.indymedia.org/node/14885
Sgomberate HMO e ex-Schipa a Napoli

Mar, 01/12/2009 - 10:33
Napoli, 1 dic. - (Adnkronos) - Stamattina intorno alle ore 6 agenti della Digos hanno sgomberato a Napoli due edifici occupati abusivamente da mesi da estremisti di destra e di sinistra. I due interventi sono avvenuti in contemporanea: al vico San Raffaele e in via Salvator Rosa. Secondo fonti della questura non si sarebbero verificati incidenti ma lo sgombero sarebbe stato pacifico.
In via San Raffaele all'interno dell'ex convento si trovavano i militanti dell'organizzazione di estrema destra Casapound mentre in via Salvator Rosa all'interno dell'ex scuola Michelangelo Schipa, si trovavano gli attivisti dell'estrema sinistra della Rete antifascista. Trentadue giovani appartenenti ad entrambi gli schieramenti sono stati condotti negli uffici della Digos per essere identificati. Dopo l'identificazione sono stati rilasciati. Probabilmente i militanti delle due fazioni protagonisti recentemente di una dura polemica ma anche di scontri fisici verranno denunciati per occupazione abusiva di edificio pubblico."
Come al solito c'è questa assurda equiparazione tra i percorsi aperti dalle lotte sociali e quelli di un'organizzazione neofascista di merde del terzo millennio.
Tuttavia va aggiunto che la mobilitazione dei compagni e delle compagne di Napoli ha sicuramente posto il problema all'amministrazione, che in un primo momento aveva fatto come se nulla fosse.
Detto questo resta da aggiungere solo una cosa....
bye bye, sayonara, au revoir, mirupafshim, tot ziens, adios, привeт, anche se basterebbe un A MAI PIU' RIVEDERCI

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Protesta sotto il Comune e blocco in strada contro sgombero ex-Schipa occupata‏
http://napoli.indymedia.org/node/11063
Autore:
Rete Antifascista
Link autore:

Un centinaio di persone autoconvocate oggi pomeriggio si è radunato verso le 16 sotto il Comune di Napoli per contestare lo sgombero di stamattina della ex-scuola Schipa, esperienza socio-abitativa e antirazzista in via Salvator Rosa. All'iniziativa oltre agli occupanti della Schipa e a un folto gruppo di attivisti e studenti hanno partecipato anche gli operatori sociali e gli insegnanti che avevano messo a punto il doposcuola interculturale per i ragazzi del territorio che sarebbe partito proprio in settimana!
Lo striscione del presidio era "contro lo sgombero della ex-Schipa occupata/ contro il razzismo e il neo-fascismo". Il presidio infatti contesta al Comune di Napoli il teorema di equiparazione per cui oggi è stata sgomberata l'esperienza nella scuola abbandonata per "bilanciare" lo sgombero del gruppo di neofascisti che si era insediato a Materdei. "E' come - ha affermato Chiara una delle insegnanti - se si equiparasse in un corso scolastico gli insegnamenti sull'integrazione e la multiculturalità con l'istigazione alla xenofobia e al razzismo! In una scuola farebbe scandalo, perchè questa equiparazione deve avvenire rispetto all'uso di uno spazio pubblico abbandonato!?".
Ora la scuola rischia di tornare al vecchio progetto di semplice ammortizzatore delle casse dissestate del Comune di Napoli, con il concreto rischio di finire in mani private (quelle delle Banche) tramite interfaccia pubblico. Ma i bisogni e i sogni repressi questa mattina alla scuola Schipa con corollario di 35 denunce e sgombero di sei nuclei familiari (fra gli altri) troveranno presto nuovi luoghi di espressione... E i progetti di lavoro sociale su Materdei e sull'area di Salvator Rosa non saranno abbandonati!
Contestato anche il consigliere comunale L. Schifone, che malgrado Fiuggi, continua a sostenere esperienze neofasciste come autodichiaratamente è Casapound.

Il presidio si è trasformato a un certo punto in blocco stradale in piazza Municipio esprimendo la rabbia per quanto subito e chiedendo alle istituzioni locali di uscire dall'ambiguità.
Infine si è sciolto dando appuntamento alla manifestazione che venerdi mattina dalle ore 10 partirà da Materdei per recarsi in Prefettura e presentare una piattaforma contro la repressione e l'autoritarismo e la mobilitazione della rete per sabato 12 dicembre, anniversario simbolo della strage di stato e delle trame nere in Italia.

Rete napoletana contro il neofascismo, il razzismo e il sessismo

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