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Ci è giunta notizia che in merito ai nuovi assetti istituzionali della Regione Lazio, la carica di vice Presidente del Consiglio Regionale possa essere attribuita ad un esponente dell’opposizione e che tale esponente possa essere il Consigliere Regionale DI PAOLANTONIO PIETRO neoeletto nelle liste di A.N.
Speriamo vivamente che tale notizia sia destituita di fondamento,in quanto sul personaggio abbiamo da segnalarvi quanto segue.
Il giorno precedente le elezioni regionali 2005 il DI PAOLANTONIO, accompagnato da altri 3 ceffi che affiggevano manifesti elettorali, si è reso protagonista di un’aggressione fisica nei confronti di un giovane diciannovenne che nel suo quartiere, il Pigneto ( VI° Municipio ), faceva pubblica dichiarazione di antifascismo: lo sfregi o continuava con il gettare la bicicletta del giovane in un cassonetto della spazzatura, nel colpirlo ripetutamente mentre cercava di recuperarla assistito dal padre anch’esso aggredito, fino alla tipica , pesante e finale minaccia ” da oggi cacceremo i comunisti dal Pigneto, così vi faremo vedere noi di che pasta sono fatti quelli di AN ” .
Un tale atto di violenza squadrista è ripugnante per tutti coloro che hanno una coscienza democratica. Lo è ancor di più dopo il responso elettorale che ha determinato l’elezione di questo individuo al Consiglio Regionale.
Questo fatto s’iscrive in un contesto politico cittadino che nei mesi immediatamente precedenti le elezioni e, ancor di più, in concomitanza con le due ricorrenze del 25 Aprile e del 1° Maggio, è stato segnato da una recrudescenza della violenza ad opera di formazioni neo-fasciste e di esponenti della cosiddetta Destra Sociale di A.N. nei confronti di quanti sono impegnati nelle lotte per i diritti, per l’emancipa zione delle periferie, per la difesa della memoria storica del nostro Paese. Proprio oggi che la Carta Costituzionale nata dalla lotta antifascista e dalla Resistenza, è sottoposta al duro attacco di ampi settori della destra inteso a stravolgerne i valori fondativi ed i diritti fondamentali in essa sanciti . In questi mesi la stampa ci ha raccontato: 1) l’aggressione ripetuta nell’Università “Roma Tre” di una sessantina di squadristi fascisti – esterni al mondo universitario e codazzo sistematico al seguito del ministro Alemanno – nei confronti degli studenti e in presenza della polizia che si limita ad ” osservare”; 2) i criminali attentati incendiari nelle abitazioni di esponenti della sinistra sociale e politica romana nel quartiere di Primavalle ; 3) le manifestazioni di fede nazista e fascista negli stadi della Regione (ultimo episodio quello accaduto durante la partita Maccabi – Acilia ). Poi, e la stampa non le ha raccontati, si sono verificate decine di pestaggi di giovani frequentatori di circoli dei partiti di sinistra o dei centri sociali, di gay in via del Corso , di persone diversamente abili, comprese le provocazioni – alla vigilia del 25 Aprile – avvenute nel quartiere di Centocelle, al rione Monti, a Tivoli .
Tutto ciò crea in noi tutti, forte preoccupazione.
Bisogna essere consapevoli che l’uso sistematico della violenza, del mito della supremazia del” forte sui deboli , diversi e stranieri ”, dell’ostentato razzismo e del debordante macismo – che tanto fa indignare l’opinione pubblica quando sfocia in massacri come quelli dei fascisti del Circeo – sono il terreno di cultura che favorisce la carriera politica di certi personaggi dell’estrema destra, fino alla ricopertura di ruoli istituzionali.
Auspichiamo che i cittadini democratici, le forze politiche e sociali, le istituzioni. locali, mantengano alta la vigilanza e sappiano respingere con ogni mezzo il pericolo di una ripresa in grande stile delle violenze fasciste : ora che la destra esce sconfitta anche sul terreno elettorale torna alle vecchie e mai rinnegate pratiche di stampo fascista.
Da parte nostra continueremo a praticare le lotte in favore degli ultimi, in difesa dei diritti negati, per il progresso materiale e civile dei ceti popolari, respingendo così le violenze dei fascisti attraverso il restringimento dei loro spazi di agibilità.
A tal proposito chiediamo alla nuova compagine della Regione Lazio di non dare riconoscimenti a chi, dietro una malcelata parvenza di democraticità, continua con i vecchi metodi squadristi.
La candidatura del DI PAOLOANTONIO ad una qualsiasi carica istituzionale quale può essere quella di vice Presidente del Consiglio Regionale o di Presidente di qualche Commissione consiliare, ci troverebbe fieri avversari.
La cittadinanza romana e la popolazione del Lazio che hanno contribuito in maniera determinante alla caduta della giunta Storace non meritano questo affronto : auspichiamo quindi un positi vo riscontro a quanto denunciato .
Comitato di Quartiere Pigneto-Prenestino, Partito della Rifondazione Comunista VI e VII Municipio, Confederazione Cobas, Centro Sociale Forte Prenestino, Laboratorio Autogestito 100Celle, C.S.O.A. Ex-Snia Viscosa, Laboratorio di Resistenza alla Guerra, Collettivo Antagonista Primavalle.
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