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pubblicato il 2.02.11
Arezzo. Camerati in libreria.
·
Domenica 30 "l'azzeccagarbugli" e sedicente "talento letterario" di Casa Pound è arrivato nella nostra città per presentare il loro "libro" "Nessun dolore" presso la libreria Edison (in centro e a due passi dalla stazione d'Arezzo).
In una decina, individualità anarchiche ed antifasciste aretine, ci siamo recati sul posto pochi minuti prima del inizio del fascistissimo raduno.
Ci è apparso subito chiaro il nostro netto sfavore numerico. Abbiamo così deciso di fare irruzione nella libreria, da loro già ben presidiata, per parlare con i tanti ignari fornendo loro il nostro volantino.
Solidali con la nostra iniziativa ed indignati dall�evento abbiamo convinto quasi tutti gli avventori ad andarsene prima del inizio dell'adunata dei "fascisti del terzo millennio", come loro stessi si definiscono. Loro seppur accortisi della nostra presenza non sono stati in grado di interferire, se non schernendoci.
Appena "DI Tullio", questo il nome dell'autore del libercolo, ha cominciato a parlare noi siamo usciti piazzandoci davanti alla porta per dissuadere gli eventuali avventori e continuando il volantinaggio anche nelle vie circostanti. I camerati si sono schierati all'interno con aria minacciosa, tuttavia non si sono mossi se non per scattarci qualche foto.
Poco dopo immancabile l'intervento degli sbirri e della digos che ha minacciando di denunciarci nel tentativo di disperderci. Magicamente i fascistelli, ben protetti dagli sbirri, hanno iniziato a provocarci quando fino a pochi istanti prima non avevano neppure avuto il coraggio di alzare un fiato; un ritardatario poundino ha poi aggredito verbalmente, con una spallata e il lancio di una sigaretta contro un compagno che gli ha risposto ridendo. La polizia tanto per chiarire da che parte stava a subito tentato di identificare il compagno.
Il volantinaggio è continuato per tutta la durata della presentazione nonostante l'asfissiante pressing attuato dai servi dello stato. Prima che i camerati uscissero i tutori dell'(dis)ordine ci hanno spinto nella piazza adiacente ed hanno strattonato ed identificato due compagni che si rifiutavano di spostarsi.
Segnaliamo la totale assenza di coloro che si sono costruiti un agibilità politica sfruttando i temi dell'antifascismo. Costoro nelle occasioni in cui in città si sente forte la necessità degli antifascisti si tirano sistematicamente indietro lasciando soli coloro che hanno il coraggio di opporsi.
Differenti rapporti numerici avrebbero sicuramente garantito un diverso esito dei fatti.
Guardiamo tuttavia alla nostra piccola azione con felicità data la risposta forte che abbiamo avuto da parte della cittadinanza.
Noi che non siamo soliti nasconderci dietro bandiere e simboli preferiamo che ci si riconosca attraverso azioni che ogni giorno compiamo. Rivendichiamo dunque la nostra totale estraneità da partiti, gruppi o coordinamenti che professano il loro antifascismo esclusivamente nei salotti o attraverso comunicati stampa.

Fonte: lettera alla redazione.

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