Per anni ha lasciato che i cantori della destra ??identitaria? celebrassero la sua musica, magari con qualche ammiccamento, ma senza mai svelarsi pubblicamente. Alla fine però anche lui non ha
la scena fascio-rock più in vista del momento. La «Tana delle tigri», il raduno organizzato da Casapound, dietro allo stadio Olimpico di Roma, nella ex stazione di Italia ??90, occupata tre anni fa.
I padroni di casa, Casapound appunto, lo hanno presentato sul palco «non conforme» come «l??evento della serata». Il tutto documentato con tanto di video ufficiale diffuso su youtube.
«? la prima volta che Sotto fascia semplice suona dal vivo», si celebra dal palco lo stesso ospite misterioso: «Grazie a voi non è più un gruppo fantasma». «Il vero volto dei Sotto fascia semplice», come viene apostrofato in un altro video-omaggio, diffuso sempre su youtube. Katanga per il pubblico che da sotto al palco tende le braccia. Chi invece frequenta ambienti più istituzionali, non stenta a riconoscere in quel volto, in quella voce dal timbro basso Mario Vattani, 45 anni appena compiuti, già consigliere diplomatico del sindaco Alemanno e da luglio volato in Giappone dove è stato promosso console generale d??Italia a Osaka.
Mario Vattani è figlio d??arte: il fedelissimo di Alemanno è il primogenito di Umberto, uno dei diplomatici più importanti d??Italia. Ma ha anche un passato di ??testa calda? della destra italiana. Giovanissimo, finisce su tutti i giornali, insieme all??amico Stefano Andrini - che poi ??ritroverà? in Campidoglio - e ad altri militanti dell??estrema destra in seguito al pestaggio di due giovani di sinistra davanti al cinema Capranica. Viene prosciolto. E due anni dopo si spalancano per lui le porte della diplomazia. Inizia così questa specie di doppia vita di Mario Vattani, al servizio dello Stato come diplomatico, legato ai vecchi amici della destra ??identitaria? attraverso il filo della musica.
Sulla scena fascio-rock, del resto, Katanga è molto conosciuto, prima come voce degli Intolleranza, poi dal 1996 come fondatore dei Sotto fascia semplice. Anche prima della esibizione-evento di maggio nell??ambiente, senza tradire l??anonimato, in tanti sembrano conoscere bene «quell??entità brillante che si cela» dietro ai due gruppi («un altissimo funzionario pubblico», aggiunge quasi il nome all??identikit Ugo Maria Tassinari, massimo esperto del campo, sul suo blog Fascinazione) e che si toglie tutti gli sfizi dell??artista nero, sfornando uno dopo l??altro i suoi album di musica identitaria, con tanto di testi tradotti in giapponese. L??ultimo, Filospinato, inciso nel 2007, con la casa discografica Rupe Tarpea dell??amico Flavio Nardi (anche lui prosciolto per la storia del Capranica). E si merita la recensione del ??maestro? di Casapound, Gabriele Adinolfi, ex Terza Posizione, che lo definisce addirittura «un evento di Rivoluzione culturale».
VITE PARALLELE
Mario Vattani, intanto, percorre le tappe di una carriera diplomatica, che oscilla tra il Giappone e Roma, dove Alemanno lo chiama due volte accanto a sé come consigliere per le Relazioni internazionali, prima al ministero dell??Agricoltura e poi in Campidoglio. Vattani è accanto al sindaco in molti viaggi, da Auschwitz a Hiroshima. Con un compenso che supera i 200mila euro l??anno.
Le vite parallele sono continuate fino a quando Mario Vattani ha deciso di dare un volto ai Sotto fascia semplice, salendo sul palco della Tana delle tigri. Forse un assaggio ci fu già nel 2010, ne parlano in rete i suoi fan. Nel 2011 comunque il ??debutto? vero e proprio è stato documentato nel video in cui lo si vede duettare con Gianluca Iannone, voce degli Zeta Zero Alfa, contro i pacifisti e i disobbedienti. «Come mai», cantano insieme. Quasi un inno per la nuova destra cresciuta all??ombra di Casapound. E del Campidoglio. Firmato Sotto fascia semplice. E poi via con gli omaggi «all??altra Repubblica», che è quella romana, ma anche quella di Salò, contrapposta alla Repubblica italiana che è tutto un «vivere in mezzo alla merda dei cani». Dedicato a «tutti quelli che non hanno avuto modo/tempo di cambiare idea».
E pazienza se l??altra vita lo sta per portare di nuovo lontano, in Giappone. «Io so che tra cinque anni - ha cantato il futuro console, per il pubblico di Casapound in delirio - tra cinque annia primavera alzerò la bandiera nera».
Fonte:
Unità.it
La Farnesina deferisce
il diplomatico fascio-rock
Il console italiano a Osaka inneggia alla Repubblica Sociale, e fa "musica per i camerati". Il ministero degli Esteri prima minimizza poi interviene, il Pd e l'Anpi chiedono spiegazioni
ROMA - Inneggia alla Repubblica Sociale italiana, celebra squadristi e bandiere nere e ricorda, con orgoglio, le botte date ad un antifascista, all'università. Parole d'odio e di militanza nera, quelle che risuonano nelle canzoni del Katanga, leader del gruppo "Sotto fascia semplice". Uno che ai concerti, promossi da CasaPound, viene accolto con le braccia tese. Cantore fascio-rock e, allo stesso tempo, rappresentante diplomatico italiano all'estero: dietro allo pseudonimo, ben noto sulla scena neofascista italiana, si cela, come ha rivelato l'Unità, Mario Vattani. Ex braccio destro del sindaco Gianni Alemanno (è stato suo "ministro degli Esteri": dal 2008 al 2011 ha ricoperto il ruolo di consigliere diplomatico), figlio del più famoso Umberto, uno dei diplomatici più potenti d'Italia, attualmente ha il compito di rappresentare il nostro Paese in Giappone. Dallo scorso mese di luglio è stato, infatti, promosso console generale d'Italia a Osaka. Ma la Farnesina, presa visione del caso, ha deciso di deferirlo.
Sul sito della rappresentanza diplomatica italiana viene riportato il suo curriculum "ufficiale": ha guidato l'ufficio economico commerciale all'ambasciata di Tokyo, è stato consigliere diplomatico di Alemanno quando era ministro delle politiche agricole e forestali e console d'Italia a Il Cairo. Classe 1966, formazione internazionale, grazie al background e ai mezzi che gli ha messo a disposizione il padre, è entrato nella carriera diplomatica nel 1991. Anni durante i quali era già un leader della musica identitaria, che animava (e anima) gli incontri della destra estrema negli spazi occupati e nei pub neri. Quella delle celtiche e dei raduni nostalgici a Predappio. Voce degli "Intolleranza" prima, fondatore nel 1996 dei "Sotto fascia semplice", non aveva mai cantato live. Anche se, come testimoniano le interviste rilasciate con lo pseudonimo "Katanga", era un sogno che aveva sempre coltivato. La musica, per lui, è sempre stata militanza. Una potente arma da usare per inculcare nei giovani quei valori fascisti di cui le canzoni sono impregnate. A documentare una delle sue prime uscite pubbliche, su Youtube, c'è un video che racconta l'esibizione presso "La tana delle tigri", raduno organizzato da CasaPound nei pressi dello stadio Olimpico.
Canta con Gianluca Iannone, voce degli Zeta Zero Alfa, e attacca pacifisti e disobbedienti. E' la prima esibizione pubblica dei "Sotto fascia semplice". Sul palco esibisce braccia ricoperte di tatuaggi, quelli che poi, nei viaggi da diplomatico, ha sempre celato dietro ad eleganti completi gessati, protetto dalle maniche lunghe. Anche nelle missioni estere con il sindaco Alemanno, da Auschwitz ad Hiroshima (un incarico retribuito con oltre 228 mila euro lordi annui). Una doppia vita anche nel look per il fascio-console. In Campidoglio è tornato, tre settimane fa, per salutare il sindaco e i suoi vecchi collaboratori - che ben conoscevano la sua attività di fascio-cantante. Le sue parole sono musica per l'orda nera: "Una repubblica fondata sui valori degli epuratori - canta in "Repubblica", uno dei suoi cavalli di battaglia - Da chi senza tante storie e con l'aiuto degli stranieri ha fatto fuori quegli ultimi italiani che fino alla fine hanno combattuto per un'altra repubblica".
L'altra Repubblica a cui si riferiva - come spiega in un'intervista concessa ad uno di quei siti di controinformazione che lo osannavano - in contrapposizione a quella italiana ("fondata sui valori della resistenza, sui valori della violenza, sui valori del tradimento e dell'arroganza. Una repubblica fondata sulla lotta armata fatta da banditi e disertori, dinamitardi e bombaroli") è quella della Repubblica sociale, e oggi rappresenta "quella che ognuno di noi può incarnare attraverso la sua attività quotidiana, e non parlo solo di militanza". Un nickname, Katanga, che gli è stato dato a Bologna, durante una trasferta "in pullman - recita il testo della canzone dei Sotto fascia Semplice 'Automito' - le ore di canti, di grida, di inni di sezione. Il grande raduno, i saluti romani davanti alla stazione". In quegli anni militava nel Fronte della Gioventù, gli scontri con i "pelosi" antifascisti (come li chiama lui) erano all'ordine del giorno. Anni difficili, durante i quali, insieme ad altri militanti dell'estrema destra, finirà sui giornali in seguito al pestaggio di due giovani di sinistra davanti al cinema Capranica (salvo poi essere prosciolto). Ma dei pestaggi sembra andar fiero. E lo scrive, nero su bianco, con assai poca diplomazia. Nella canzone "Ancora in piedi" racconta di quando, dopo essere stato malmenato nella facoltà di Scienze Politiche, a Roma, si è vendicato dei suoi aggressori: "Siamo tornati col Matto e con Sergio, siamo passati dalla porta di dietro. Vicino ai cessi dalla parte dell'aula quarta c'era il bastardo che mi aveva aggredito. L'abbiamo messo per terra e cercava di scappare, ma è rimasto appeso a una maniglia. Gli ho dato tanti di quei calci, ed era tanta la rabbia, che mi sono quasi storto una caviglia". Definisce le sue canzoni "musica per i camerati". E la musica potrebbe essere il primo passo per sbarcare nell'attività politica, come ha lasciato intuire in un'altra intervista: "Ritornare a suonare dal vivo - ammetteva - significherebbe riprendere a fare politica attivamente. E' una cosa a cui sto pensando molto in questo periodo". E' venuto il momento - diceva - "in cui ognuno di noi capisce che è venuto il momento per lasciare l'isolamento".
La Farnesina si limita in una prima fase a difendere il primogenito di Umberto Vattani (e a definire la sua musica "un fatto di costume"). Poi, nel pomeriggio, rilascia un comunicato più netto: "Il Ministro degli Esteri Terzi, dopo aver preso conoscenza del caso, ha sin da ieri dato istruzioni affinché esso venga immediatamente deferito alla Commissione di disciplina del Ministero degli esteri, del che il funzionario interessato, Mario Vattani, è stato prontamente messo al corrente".
La doppia vita del diplomatico approderà in Parlamento, con un'interrogazione preparata da Roberto Morassut (Pd): "Presenteremo un'interrogazione urgente al Ministro degli Esteri, Giulio Terzi, per sapere se ritenga opportuna la nomina a console generale d'Italia in Giappone di Vattani, funzionario della Farnesina e leader di un gruppo musicale vicino agli ambienti di CasaPound. Crediamo che, nel momento in cui è ancora aperta l'indagine della Magistratura sull'ipotesi che alcuni esponenti di CasaPound siano responsabili di aggressioni e di violenze ai danni di militanti del Pd, non si possa derubricare a 'fatto di costumè la partecipazione di un diplomatico, nominato console in Giappone, a manifestazioni dove si inneggia alla Repubblica di Salò e ai rituali di una destra identitaria. Per quanto riguarda nomine importanti come quelle di diplomatici, che rappresentano il Paese all'estero, ci permettiamo di sollevare alcuni dubbi sui criteri adottati e sulla presentabilità politica del console Vattani".
L'associazione Libertà e Giustizia, tramite il coordinatore del circolo di Roma, Massimo Marnetto, chiede, con una lettera inviata al ministro Terzi, la rimozione immediata dal console: "Qui non si tratta di 'una questione personale' come ha tentato di minimizzare con inspiegabile leggerezza il portavoce della Farnesina. Infatti, Mario Vattani si pone contro il dettato dell'art. 54 della Costituzione, che vincola tutti i cittadini al dovere di essere fedeli alla Repubblica e di osservarne la Costituzione. Inoltre, come titolare di delicate funzioni pubbliche di rappresentanza diplomatica, il Vattani-Katanga ha 'il dovere di adempierle con disciplina ed onore', come prescrive sempre l'art.54 della Carta. Per questi gravi e comprovati motivi, le chiediamo di provvedere affinché Mario Vattani sia rimosso al più presto dalla sua funzione, come segno di intransigente rispetto dei valori costituzionali, nati dal superamento della tragedia fascista". Preoccupazione viene espressa dal presidente nazionale dell'Anpi, Carlo Smuraglia: "Le ridicole, 'nere' esibizioni notturne di Mario Vattani, console italiano in Giappone, non possono non preoccuparci in quanto rivelatrici di un clima di 'nostalgismo fascistà che è penetrato fin dentro le istituzioni. L'ANPI, nel richiamare tutte le coscienze sensibili e responsabili ad una vigilanza attiva, con cesserà di condannare fermamente ogni gesto e azione che faccia riferimento a quel momento cupo e criminale della vita del Paese che fu il fascismo, già condannato dalla storia e fuori da ogni consesso che si dica civile e democratico".
Fonte:
Repubblica.it
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