pubblicato il 10.02.12
Verona. Forza Nuova vicino al vagone della Shoah. E scoppia il caso ·
Forza Nuova vicino al vagone della Shoah. E scoppia il caso
GIORNATA DELLA MEMORIA. Il banchetto dei militanti di estrema destra in piazza Bra con una grande bandiera nera. Proteste dei visitatori, e gli ex deportati si rivolgono al Comune. Che ammette: coincidenza poco opportuna, il sindaco si scusa
Gino Spiazzi, ex deportato e presidente di Aned Verona, ieri davanti al vagone della Shoah FOTO MARCHIORI
Verona. Da una parte il carro pieno di orrore e sofferenza, che fino a oggi resterà in piazza Bra per ricordare, in occasione della giornata della memoria appena celebrata, gli 11 milioni di persone uccise dai nazisti. Dall'altra una bandiera nera, tenuta alta da uno sparuto gruppo di giovani aderenti a Forza Nuova, il movimento politico di estrema destra, più volte definito neofascista. In mezzo «un'inopportuna coincidenza di natura burocratica», come l'ha definita la stessa amministrazione comunale. Sufficiente, in pochi istanti, a generare lo stupore, la vergogna e la rabbia di chi ha pensato subito a una provocazione troppo indigesta e inaccettabile per essere ingoiata, e che si è quindi attivato per far piombare in piazza Bra la Digos. «Ero sul vagone a constatare soddisfatta lo spazio riservato al giorno della memoria e le iniziative contro i portatori di conflitto, quando una signora, verso le 15.30, è salita affannata chiedendo spiegazioni», racconta Tiziana Valpiana, vicepresidente dell'Associazione ex deportati nei campi di sterminio nazisti, che quest'anno ha gestito il carro insieme ad Assoarma, Anpi e all'associazione Figli della Shoah. «Visto che avevo al collo un pass del Comune di Verona, la signora si è rivolta a me per chiedere come fosse possibile che l'amministrazione di Palazzo Barbieri avesse autorizzato un banchetto di Forza Nuova proprio di fronte al carro. Sono scesa all'istante e ho visto una quindicina di ragazzi di fronte alla statua di Vittorio Emanuele con spiegata un'enorme bandiera nera». Dopo aver chiesto spiegazioni agli stessi giovani, invitandoli anche ad allontanarsi per non essere di cattivo gusto, Valpiana ha chiesto l'intervento della Digos, che si è immediatamente precipitata sul posto. «? stato contattato l'ufficio manifestazioni del Comune e lo stesso sindaco Tosi si è subito dichiarato dispiaciuto, mentre gli esponenti di Forza Nuova sono stati invitati ad andarsene», commenta ancora l'ex parlamentare. Il resto lo racconta lo stesso portavoce del sindaco, Roberto Bolis, che riferisce: «Era la quarta domenica di fila che Forza Nuova, come gli altri partiti e gruppi che fanno richiesta, era in piazza nel pomeriggio con l'autorizzazione del settore commercio. Legalmente non c'è alcun presupposto per negare l'occupazione di suolo pubblico agli aderenti al partito. L'autorizzazione al carro, invece, arriva dal settore manifestazioni ed è passata in giunta. Si è trattata di una coincidenza poco opportuna di cui lo stesso sindaco è dispiaciuto e si scusa. Faremo in modo che non si ripeta». Scuse che agli organizzatori sembrano però non bastare. Annuncia Valpiana: «Come Aned non lasceremo passare la cosa. Domani stesso (oggi per chi legge, ndr) valuteremo il modo migliore per denunciare quanto accaduto. L'amministrazione comunale deve scegliere da che parte stare». Anche Gino Spiazzi, ex deportato e presidente di Aned Verona, dice la sua: «Giovani come quelli iscritti a Forza Nuova ci ricordano quanto sia importante fare cultura nella scuola. Solo quest'anno abbiamo incontrato 2.500 studenti, la maggior parte davvero attenti e curiosi di saperne di più. Ma bisogna continuare a parlare del passato perché la presa di coscienza sia completa».
Chiara Bazzanella
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