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pubblicato il 11.12.13
9 dicembre Torino. Analisi e valutazioni
·
da Infoaut e poi da Contropiano:


http://www.infoaut.org/index.php/blog/prima-pagina/item/9931-9-dicembre-una-diretta-da-torino-aggiornamenti

9 dicembre: una prima diretta da Torino [aggiornamenti] In primo piano

Quando sono le 16 del pomeriggio, proviamo a buttare lì qualche altro elemento di osservazione partecipante sulla giornata di mobilitazione di questo 9 dicembre. Lo facciamo dalla sola propsettiva torinese, che è quella che abbiamo visto in prima persona (collettiva) è partecipando a 3 diversi punti di blocco: in p.za Pitagora, in p.za Derna e in p.Za Castello e dintorni. Parliamo inoltre solo della città di Torino perché ci sembra essere stato l'unico contesto in cui le cose si sono svolte un po' differentemente.

Qui si è espressa una dimensione di eccedenza metropolitana, direttamente innestata, con ben altre esigenze e caratteristiche, sulle istanze degli organizzatori del coordinamento. Fin dalle 5 del mattino i presidi/blocchi di p.za Derna e p.za Pitagora vedevano impegnate tra le 2/300 persone (mai venute meno, con un continuo turn-over). A piazza Derna si è velocemente palesata una differenza di vedute tra la componente adulta e più "politica" (espressione del coordinamento degli organizzatori) e una composizione giovanile di quartieri di periferia e di stadio, mossa all'appuntamento dalle aspettative suscitate da tutte le dichiarazioni e gli appelli girati sui social network e il passa-parola che ha fatto crescere la chiacchiera sulla giornata. Qui si assisteva ai tentativi dei vecchi di pompierare la situazione e spingere più per una pratica di rallentamento e filtraggio perché il blocco sarebbe stato un "reato" che avrebbe rischiato di spingere la celere alla carica e "non vogliamo certo dargli un pretesto" ("oltretutto sono nostri amici e sono qui per proteggerci"): parole che non facevano tanta presa su questi ragazzi... Con questi ragazzi abbiamo poi contributo ad un ulteriore blocco di una 70 di persone più a nord sulla direttrice di c.so GiulioCesare e quindi dell'ingresso/uscita della Torino-Milano con una 50ina. Qualche compagno presente in p.za Pitagora raccontava invece di una dimensione più disorganizzata e schizoide in cui le decisioni sul da farsi mutavano continuamente tra blocco, rallentamento e volantinaggio... ma poco oltre proliferavano altri blocchi spontanei organizzati da gruppi di 20 o 30 persone. Da lì una parte consistente partirà per il centro dove andavano intanto formandosi assembramenti in p.za Castello (Regione) e p.za Palazzo di Città (Comune). Sugli scontri consumatasi tra Equitalia e piazza Castello rimandiamo alla cronaca mattutina che trovate sotto: è qui esplosa la composizione giovanile-metropolitana, in tutte le sue forme e ambiguità (ultras, giovani proletari o in via di proletarizzazione, precari, studenti, soprattutto medi e 2a generazione migrante). Ripetute le cariche e l'intensità dello scontro. Dopo l'intervento pacificatore diegli organizzatori e la scelta della polizia di togliersi i caschi, la piazza si è parzialmente ri-normalizzata ma permanevano dissidi tra una parte più giovane e conflittuale e una più identificantesi nei tricolori. Capitava così di ascoltrare l'inno di Mameli cantato un po' da tutti, succeduto da un applauditissimo intervento di un senegalese e da molti altri concentrati preponderantemente sull'attacco ai politici individuati come responsabili del peggioramento delle condizioni di vita.

Nel pomeriggio accadeva ancora che una parte di circa 100 manifestanti si recasse nuovamente sotto il Comune tirando pietre verso il palazzo e venendo respinti da una carica di alleggerimento. L'arrivo di 300 rifugiati e occupanti le palazzine dell'ex-Moi per una loro vertenza sulla residenza veniva applaudito dai presenti. I due presidi continuano quindi a svolgersi in contemporanea senza particolari problemi. Altri blocchi spontanei vengono segnalati in giro per la città. In pza Pitagora il presidio torna verso fine pomeriggio a riempirsi di circa 5/600 persone mentre sono ancora in corso (h 19) 5 differenti blocchi in barriera di Milano. Dinamiche simili si sono riprodotte anche nell'area metropolitana (a Nichelino corteo con tir, passando scuola per scuola per coinvolgere gli studenti) e nel pinerolese con ingorghi e blocchi.

Questo è quello che abbiamo visto a Torino... e siamo ben consapevoli che questa dimensione è stata più unica che rara. Ci sembra però raccontare una storia un po' diversa da quella che pretendono di leggervi tanti compagni e siti "di movimento", che hanno anche sapientemente fatto ricostruzioni ad hoc basate su 4 commenti via facebook, senza alcun inviato in piazza o basandosi sulle impressioni di uno scienziato borderline con forti manie di protagonismo... accodandosi di fatto alle riscostruzioni del partito di Repubblica, all'organo stampa dell'anpi (Nuovasocietà).. l'eterna sinistra mai paga delle proprie sconfitte e che mostra una distanza abissale e siderale dalla realtà dell'odierna composizione di classe (anche proletaria).

Hanno fatto eccezione Radio Blackout, con una diretta continua e composita nei punti di vista e Radio onda d'Urto....

Il commento-bilancio di un nostro redattore ai microfoni di Radio Onda d'Urto:





http://www.contropiano.org/articoli/item/20831

Forconi. Scontri a Torino, blitz in altre città. Tira un'aria strana In evidenza
Lunedì, 09 Dicembre 2013 15:25

Dopo Torino anche a Rho gli agenti di polizia si sono tolti gli elmetti e i caschi davanti ai pochi dimostranti. Un trattamento del tutto diverso da quello riservato normalmente alle manifestazioni.

A Roma ecco qui sotto il dirigente di Casa Pound Di Stefano che interviene al presidio degli "italiani che non si arrendono" all'Ostiense. Ma secondo i coordinatori e anche tanti bambacioni la protesta è...."apolitica"

Sulla pagina facebook del coordinamento 9 dicembre cominciano ad arrivare le testimonianze di chi dice: "nella mia città non è successo niente, ma dove siete?", "Ma qui non c'è nessuno". I rallentamenti del traffico appaiono quelli fisiologici (come quando qualcuno tampona un pò più avanti). Ad eccezione di Torino e qualcosa in Veneto presidi assai striminziti ovunque ma molti mass media amplificano e ingigantiscono le notizie e pescano nel torbido. Stanno coprendo lo spazio politico di sostegno al sistema dominante ma anche lo "spazio anti-sistema", così il cortocircuito è completo e l'antagonismo di classe completamente disinnescato.

Basti guardare come Il Sole24Ore presentava la giornata ancora prima che iniziasse: "Un'azione che ha chiamato in causa prefetti e questori di quasi tutte le province d'Italia e deve fare i conti con una sorta di federalismo della protesta violenta. Dove si assiste a istigazioni degli ultras del calcio, sindacalisti di Trasporto Unito ?? gli unici che non hanno accettato l'accordo dell'altro giorno - spinte di aderenti a Forza Nuova e Casa Pound ma anche soggetti vicini all'estrema sinistra. Di tutto e di più, insomma."

Dell'"ultrasinistra" nessuna traccia in nessun punto, ma per la propaganda di regime non è certo la correttezza dell'informazione il problema. Basta dar voce ai comunicati delle questure... Ovvero al governo.

Alcune testimonianze:
Elisa Mia
Tangenziali,autostrade e strade di Torino tutte libere.. anzi con meno traffico rispetto ad altri giorni!! Come minimo mi aspettavo di trovare tutto bloccato stamattina così da non riuscire ad andare a lavoro venire a manifestare!! Peccato!! Ma cmq credo che allora si sia tirato su un polverone x niente!! Altro che blocco totale!!!!!
Paola Zitolo
Cmq ripeto che siete un popolo di pagliacciii perche in piazza solo giovani ci sonoooo quelli che si lamentavano dove cazzo sono????? Le strade gia tutte libere sono.. vergogna!!!!
Simone RosaQua
Ad alessandria tutto fin troppo tranquillo! E nn va affatto bene!
Davide Castiello
Ragazzi al interporto sito si fa presidio notturno abbiamo tutto l occorrente manca solo gente !! Venite cazzo
Andrea E Denise
Ma alle 4.30 dove eravate cazzo?
Noi presenti, ma in 3!!


Torino. La polizia si è tolta gli elmetti davanti ai manifestanti "italiani" e nonostante la tensione e gli scontri che c'erano stati nell'area. Chissà se l'episodio si ripeterà anche in altre occasioni, magari davanti ai No Tav o ai lavoratori di qualche industria in via di chiusura o agli studenti.


Ore 12.30 A Torino, in Piazza Castello, la manifestazione "fascio-forconica" è finita in scontri con la polizia. I manifestanti lanciano pietre, la polizia risponde con i lacrimogeni. Al centro, il tentativo di assaltare la sede della Regione, guidata da Lega e Pdl, ma travolta dallo scandalo di "rimborsopoli". Nonostante alcuni manifestanti facciano il saluto romano - uno ha addirittura urlato 'Viva il re' (!) - e lancino mattoni e altri oggetti contro i poliziotti, contro di loro non parte nessuna carica, vengono esplosi solo alcuni lacrimogeni.


*****

Con lo slogan di "l??Italia si ferma" l'azione del "coordinamento 9 dicembre" segnala azioni e blitz in diverse città, soprattutto nel Triveneto (oltre a Torino). Secondo la Polstrada del Veneto i problemi sono concentrati ai caselli autostradali di Vicenza Ovest, Montecchio Maggiore (Vicenza) e Soave (Verona). I manifestanti hanno posto di traverso i loro mezzi pesanti nei pressi degli accessi autostradali bloccando di fatto la circolazione con grossi disagi sul traffico anche sulla rete stradale ordinaria. Bloccata anche la tangenziale di Vicenza che corre parallela alla A4. Difficoltà nella mobilità stradale anche a Resana (Treviso) dove gli autotrasportatori hanno bloccato la rotatoria sulle statali 307 e 308. Sul luogo carabinieri e polizia locale. Militari stanno intervenendo anche a Cittadella (Padova) dove la protesta si è concentrata sulla circonvallazione

Si sta manifestando una azione coordinata che vede attivi anche gruppi fascisti che fanno da "coordinatori" della protesta, nel primo vero tentativo di innestare la propria presenza in un malessere sociale e dare corpo ad un movimento reazionario di massa.

Niente blocchi, ma solo sciopero e - forse - qualche presidio. In Sicilia - dove era per un attimo riapparso il fenomeno dei "forconi" del 2012, con qualche segnale di "convergenza mafiosa" - non attueranno presidi stabili, ma terranno incontri pubblici e volantinaggi nelle piazze e per le strade. Il "programma" delle iniziative è stato illustrato uno dei leader del movimento, Mariano Ferro, spiegando che la prima manifestazione si terrà stasera a Siracusa.

A Roma invece ci sarà un presidio a piazzale dei Partigiani (chiara anche qui l'intenzione provocatoria implicita nella scelta della piazza). Anche in questo caso il leader locale della protesta, il "contadino littorio" Danilo Calvani, si è sbracciato per assicurare che "agiremo nella legalità". Intorno a mezzogiorno, uno sconsolato "Corriere della sera", per "pompare" comunque un po' la notizia, è costretto a inserire un comico catenaccio che recirta: "Oltre un centinaio in piazza". Oltre...

A Torino sono rimaste aperte scuole e amministrazioni pubbliche, contrariamente a quanto ventilato in numerose "comunicazioni" lanciate via web, in quella che appare a questo punto più una "operazione spam" per diffondere false informazioni che non una "grande" mobilitazione reale. Intorno alle 11, all??incrocio tra via Alfieri e via Arsenale, in pieno centro,la polizia ha lanciato alcuni lacrimogeni. I manifestanti sono poi entrati nelle stazioni di Porta Nuova e Porta Susa, occupando i binari. E' durata poco, e si sono diretti verso la sede di Equitalia.


La Stampa, giornale cittadino di proprietà Fiat, ha cercato di "pompare" l'evento titolando online ("migliaia in piazza". Poi si comincia a leggere e "le migliaia" diventa "mille". Uno, nessuno, centomila... l'importante è abbattere le resistenze, mica dare notizie. Vero Numa?).

Questo il mini-report inviato via Fb da Massimo Zucchetti;

Torino, via Tripoli, davanti al Supermercato Carrefour, ore 10:15. Procedendo con la mia moto incappo in un blocco forcofascista. Ovviamente rallento ma proseguo dritto. Vengo attorniato da un po' di fasci che mi bloccano, mi buttano giù la moto e mi danno varie pacche sul casco e sugli spalloni. Dico "devo passare". Alzo la moto, riaccendo e passo. Sopraggiunge una camionetta della polizia, attratta dal gran bailamme. A loro domanda rispondo: "Niente, niente, son solo fascisti". Mica sono un infame. Ma i poliziotti sono un poco agitati. Il "blocco" dei coraggiosissimi forconi alla vista dei poliziotti, nemmeno in tenuta antisommossa (pensa..), scompare dopo un quarto d'ora come neve al sole. Torna la felicità.
Dante di Nanni 1 - Fascisti 0.


E' del resto intervenuta anche la cosiddetta "Autorità garante per gli scioperi", che ha minacciato imprecisate "sanzioni" in caso di violazioni della legge nel fermo dell'autotrasporto, confermato da alcune sigle del settore. "Qualora si dovessero verificare violazioni della legge, l'Autorità non esiterà ad applicare le sanzioni, così come già avvenuto, da ultimo, lo scorso 29 marzo 2012, in riferimento ai blocchi dell'autotrasporto dal 16 al 20 gennaio 2012". Il fermo, "confermato da alcune sigle del settore, nonostante la sottoscrizione del protocollo di intesa dello scorso 28 novembre tra le associazioni maggiormente rappresentative ed il Governo, dovrà partire dalla mezzanotte del 9 dicembre e non, come riportato da alcune notizie di stampa, dalle ore 22 di oggi (ieri, ndr)". Inoltre, l'Autorità, "nella seduta del 18 novembre scorso, ha ricordato alle organizzazioni l'esercizio del 'potere-dovere' di influenza sui propri iscritti, al fine di persuaderli all'assunzione di condotte responsabili, così che l'attuazione del fermo dei servizi di autotrasporto merce - prosegue la nota - avvenga nel pieno rispetto delle norme della disciplina di settore, senza l'effettuazione di blocchi stradali o di iniziative sanzionabili ai sensi del codice della strada".


Il Viminale, dal canto suo, ha minacciato di sequestrare i camion che di dovessero "traversare" per creare un blocco.

Insomma, un intervento "repressivo" consueto anche nei casi di sciopero nei trasporti pubblici (da quello dei mezzi locali a quelli nelle ferrovie, come ban sanno i lavoratori dipendenti, ma che appare sufficiente a sconsigliare la "rivoluzione". E tanto potrebbe bastare...

Qualche disagio a Torino, dove alcuni bar e negozi sono rimasti chiusi (negli ultimi giorni erano state denunciate parecchie minacce contro i negozianti "esitanti").


In Veneto ci si doveva limitare invece a presidi con volantinaggi. Soprattutto sulle principali arterie della regione: a Verona-Soave sulla A4, lungo la Pontebbana nel Trevigiano, nelle zone industriali di Padova e Cittadella. Tra l'altro, in questa regione - cnsiderata uno degli epicentri della protesta, era stato fatto un "lavoro di preparazione" casa-per-casa, in alcune città. In controtendenza rispetto alle "promesse", sono stati però effettuati un paio di blocchi. I promotori di questa iniziativa sono stati i??liberi imprenditori federalisti? della Life: i disagi maggiori sono concentrati ai caselli autostradali di Vicenza Ovest, Montecchio Maggiore (Vicenza) e Soave (Verona). Alcuni camionisti hanno posto di traverso i loro mezzi pesanti nei pressi degli accessi autostradali. Bloccata anche la tangenziale di Vicenza, qualche difficoltà a Resana (Treviso). Sul posto sono presto intervenuti carabinieri e polizia locale, così come a Cittadella (Padova) dove la protesta si è concentrata sulla circonvallazione.

Situazione tranquilla anche in sicilia, con una manifestazione prevista in piazza Università, a Catania. In Puglia è stato bloccato il traffico sulla tangenziale di Bari (tra Poggiofranco e Carrassi). Impedito il transito dei mezzi pesanti, permesso solo quello delle auto; ovvii i rallentamenti. Idem sulla statale 231 a Corato (Bari).


Niente da segnalare in Lombardia. Mentre a Roma, ancora nella notte, cinque membri di Forza Nuova sono stati fermati dalla Digos sul Raccordo mentre cercavano - senza esito - un "blocco dei forconi".

A Genova alcune centinaia di manifestanti, con il Tricolore in mano, si sono mossi tra piazza De Ferrari e via XX Settembre. Per lo più si trattava di giovani, qualche volto noto dell'estrema destra locale e poco più.




http://www.radiondadurto.org/2013/12/10/dibattito-sul-9-dicembre-analisi-valutazioni-microfoni-aperti/

10/12/13 a

DIBATTITO SUL ??9 DICEMBRE?: ANALISI E VALUTAZIONI

La giornata del 9 dicembre, il cosiddetto sciopero promosso dal ??coordinamento 9 dicembre ?? Fermiamo l??Italia? ha aperto un notevole dibattito e di conseguenza produzioni di analisi e valutazioni di aree di movimento, siti di controinformazione, partiti della sinistra, singole soggettività antagoniste.

Innanzitutto ricordiamo che settimana scorsa, per la precisione venerdì 6 dicembre, avevamo denunciato le strumentalizzazioni e le infiltrazioni fasciste (qui trovate la trasmissione sul tema) in questa giornata. Oggi, martedì 10 dicembre, andiamo ad analizzare con Saverio Ferrari, dell??osservatorio democratico sulle nuove destre, quale è stato ed è effettivamente il ruolo delle organizzazioni della destra radiocale nella protesta.
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La giornata del 9 dicembre dicevamo, soprattutto quella torinese, ha però aperto un notevole e produttivo dibattito che non si può liquidare in quattro battute.

Sono stati pubblicati diversi editoriali oggi 10 dicembre: a partire da quello di Infoaut.org , ripreso o commentato da diverse realtà e soggetti politici (ad esempio il blog di Militant quello di Luciano Muhlbauer ), fino a giungere a quello pubblicato dal sito Contropiano o dal periodico livornese Senza Soste.

Vi proponiamo l??intervista ad un compagno del Collettivo Militant che spiega la posizione espressa sul blog.
Ascolta o scarica il contributo.

Radio Onda d??Urto ha deciso di aggiungere anche altre valutazioni per offrire un ulteriore contributo di lettura e analisi critica di quanto è accaduto.

Che lettura possiamo dare di questi avvenimenti? Qual??è la composizione sociale e politica dei partecipanti e come valutare gli obiettivi che si pongono? Abbiamo rivolto queste domande a:

Marco Revelli, sociologo e docente all??Università del Piemonte Orientale.
Clicca qui per ascoltare.

Sandro Mezzadra, docente di filosofia politica all?? Università di Bologna .
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Per quanto riguarda una lettura da parte del sindacalismo di base e conflittuale vi proponiamo il contributo di Piero Bernocchi, della Confederazione Cobas.
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Infine da Torino il contributo di Franco Turigliatto, di sinistra anticapitalista, intervistato con Ezio Locatelli, segretario torinese del Prc.
Ascolta o scarica il contributo.

documentazione
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