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Manifestazione per la liberazione di Flavio
by Antifasciste/i di Taranto Tuesday, Jul. 12, 2005 at 11:32 AM mail:
LIBERTA’ PER FLAVIO LIBERTA’ PER L’ANTIFASCISMO
A Taranto come in tutta Italia le organizzazioni e partiti fascisti prendono piede e si sviluppano andando avanti con provocazioni e aggressioni nei confronti dei compagni e di tutti coloro che credono nei valori dell’antifascismo. L’abbiamo visto a Milano con l’uccisione di Dax, compagno antifascista con una coltellata alla gola, a Torino contro lo squat il “Barocchio”, dove sono arrivati in quattro macchine e con i coltelli x uccidere, a Roma al Forte Prenestino, dove durante un iniziativa, 12 fascisti con spranghe e coltelli hanno ferito un compagno alla gola.
A Taranto la storia si ripete, dai tempi di Cito (ex Sindaco di Taranto inquisito per mafia ora in semilibertà) che con i suoi scagnozzi aspettava i compagni sotto casa per minacciarli. Ora ritornano aprendo le sedi di Alternativa Sociale e Forza Nuova creando un clima di intolleranza e odio razziale, con sventolio di bandiere e slogan inneggianti al fascismo ed al razzismo, lanci di pietre verso gli immigrati, diffusione dell’omofobia, intimidazioni e scritte sotto le case di antifascisti, minacce di morte al consigliere comunale di Rifondazione Comunista e nella sede dei Comunisti Italiani.
L’ultima aggressione da parte dei fascisti, armati di coltelli e bottiglie, è avvenuta contro alcuni ragazzi che da tempo hanno una sala prove nelle vicinanze di una sede di Alternativa Sociale aperta da pochi mesi. Questi ragazzi hanno sempre avuto un ottimo rapporto con il quartiere è hanno sempre cercato di sviluppare percorsi alternativi, rispetto ai soliti canoni, nella città di Taranto.
Dopo poche ore dall’aggressione la Digos ha effettuato una perquisizione (uno dei militanti di destra sembrerebbe sia rimasto ferito durante la colluttazione da un arma da taglio),
presso l’abitazione di un nostro compagno, Flavio, alla ricerca di un coltello e di una maglietta mai trovati Il nostro compagno è stato condotto in caserma e poi in carcere con l’assurda accusa di aggressione e tentato omicidio.
Sappiamo benissimo che Flavio è innocente.
Per questo motivo indiciamo una manifestazione a Taranto, per l’immediata liberazione di Flavio e la chiusura di tutte le sedi fasciste nella nostra città e ovunque.
Il concentramento sarà Sabato 16 Luglio alle ore 17.30 in Piazza Ebalia.
Rivolgiamo l’appello a tutte la realtà e individualità antifasciste e antirazziste, ai partiti, alle associazioni, ai centri sociali, alle case occupate, ai sindacati e ai singoli cittadini a partecipare al corteo.
FLAVIO LIBERO SUBITO
CHIUDIAMO LE SEDI FASCISTE
LA SOLIDARIETA’ E’ UN ARMA
USIAMOLA!!
ANTIFASCISTE E ANTIFASCISTI DI TARANTO
MANIFESTAZIONE ANTIFASCISTA PER L’IMMEDIATA LIBERAZIONE DI FLAVIO
SABATO 16 LUGLIO PIAZZA EBALIA h.17.30
Si sente la puzza fascista.
Come ottanta anni fa nelle città, nei paesi, nelle vie serpeggiano squadre di camerati nostalgici, armati di coltelli, spranghe e cellulari, per circondare, aggredire e chiamarsi in adunata quando in strada c’è qualcuno da punire.
Immigrati, omosessuali, antifascisti: tutti uguali per loro, poiché tutti diversi dalle ideologie sessiste, xenofobe e autoritarie che agli inizi del secolo erano alla base dello stato fascista italiano.
Coprifuoco, ronde in camicia nera, polizie parallele, divieto d’espressione, tortura e alle volte anche morte: questa era la cronaca durante il governo mussoliniano, una cronaca tanto nauseante quanto pericolosa. Oggi questa cronaca torna: torna a Torino, con l’aggressione allo squat “Barocchio” ; torna a Roma con l’agguato al centro sociale “Forte Prenestino”; torna ancora, con l’omicidio dell’antifascista “Dax”; torna in molte altre città e ora anche a Taranto, dove la notte dell’8 Luglio l’ennesima provocazione fascista si è risolta nell’arresto di Flavio, individualità oppostasi nell’occasione alle minacce lanciate dalle nuove camicie nere in jeans e giacca alla moda.
A tarda sera i frequentatori di uno spazio sociale cittadino adibito a sala prove, da anni presente in città, sono stati bersagliati dalle istigazioni di qualche vuota e luccicante scatola cranica rasata.
La colluttazione che ne è seguita ha “ovviamente” convinto la sollecitata polizia a perquisire l’abitazione di uno degli aggrediti…. strana logica quella di chi, tutore dell’ordine ignora chi la tranquillità l’ha rotta, per inseguire capri espiatori meno protetti !!
Nella perquisizione, comunque, si cercava un coltello (con cui un “camerata” sarebbe stato ferito) e una maglietta (che sarebbe servita ad identificare il responsabile del ferimento).
Nonostante l’esito negativo della perquisizione Flavio viene arrestato, e sotto arresto si trova tuttora poiché riconosciuto dalle autorità come presenza antiautoritaria. Si, perché d’autorità si tratta: autorità di chi crede di poter bombolettare sui muri svastiche e celtiche croci, autorità di chi pensa gli sia consentito d’esporre in strada bandiere vomitevoli, autorità di chi intona canti inneggianti al fascismo, autorità di chi si illude di poter far tornare tempi imperiali già violentemente scacciati.
Ma d’illusione appunto si tratta, d’illusione si deve trattare, perché troppo forte è nelle menti di ognuno il ricordo di un fascismo incontrato; ognuno ne ha uno, ognuno ha un ricordo legato al fascismo, ed il fatto che ognuno di questi ricordi, nessuno escluso, è un ricordo di fame, di rabbia o di morte, può bastare per far crescere l’odio verso queste larve parassite nelle piaghe disperate della nostra storia.
Oggi di fascismi ne esistono tanti, nelle sedi politiche, nelle stanze private, con la cravatta o con la mimetica, nelle scuole come nelle chiese, nelle parole, nei fatti, e nei provvedimenti legislativi statali; di fascismi ne esistono tanti, magari anche apparentemente diversi da quelli passati, ma comunque tutti fascismi abbastanza idioti da farsi riconoscere. E riconoscere si può anche la mai immutata serie di “occulti collaboratori” che con le proprie risorse ha permesse al gregge orfano del capo di sopravvivere fino ad oggi.
Questo gregge, quante volte la polizia lo ha protetto? Quante volte la polizia lo è? Quante volte gli stermini nazisti hanno avuto il silente beneplacito della chiesa? Quanti sono e da dove vengono i soldi investiti per rinvigorire le rigenerate espressioni extraparlamentari destroidi? Quanti sono gli stati, come quello italiano, in cui tali accozzaglie di carne ed idiologia sono formalmente bandite dalle leggi ma protette di fatto dal governo?
Le risposte a queste domande sono nella storia e il presente fa parte di essa. Le risposte, ognuno la propria, ognuno a suo modo, le può dare adesso, perché il passato, evidentemente, non è tutto passato, e il futuro deve essere libero.
FLAVIO FUORI DALLE CARCERI
LIBERI TUTTI GLI ARRESTATI
ANCHE I CARCERATI FASCISTI LI VOGLIAMO NELLE STRADE