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pubblicato il 25.03.14
Rimini Comunicato stampa Lab.Paz Project
·
Il giorno 25 marzo 2014 17:47, Paz Project @Rimini scritto:

*COMUNICATO STAMPA*

S*E QUESTO E' GIORNALISMO FILIPPO GRAZIOSI*

In merito all'articolo pubblicato oggi (25 marzo) da "Il Resto del
Carlino", firmato da *Filippo Graziosi *e dal titolo "*Il rosso e il nero
viaggio nella galassia antagonista*", facciamo presente quanto segue.

Ci riserviamo di valutare, insieme ai nostri avvocati, di agire in sede
legale per diffamazione contro *Filippo Graziosi e contro il direttore
del giornale **v*iste le affermazioni presenti nell'articolo, che
collocano sul medesimo piano attivisti di movimento, come Federica
Montebelli, da sempre attive su temi qualificanti della democrazia (i
diritti di cittadinanza, la lotta alle nuove povertà, rilancio del welfare
e difesa dei lavoratori stagionali) e i *neonazisti*, come Mirco
Ottaviani. Quest'ultimi sono stati condannati in via definita per
gravissimi reati, quali tentato incendio e tentato sequestro di persona, oltre ad essere animatori di corsi di autodifesa con l'uso del bastone e del coltello.

In primis, *rifiutiamo categoricamente* qualsiasi classificazione che
pone sullo stesso livello l'antifascismo e i gruppi neonazisti riproponendo una logica di opposti estremismi fuorviante vista l'escalation di aggressioni operate da estremisti di destra nel territorio riminese come testimoniato dal dossier (allegato) che abbiamo curato attraverso la *Campagna No nazi in my town. *

A nostro avviso l'attenzione dovrebbe essere indirizzata non alla* logica fuorviante degli opposti estremismi*, funzionale al gioco della Questura e a garantire un piano di legittimità dei gruppi di estrema destra in città delegittimando invece chi lavora sul terreno dell'antirazzismo e di una città aperta e plurale, ma al tema della sicurezza dei riminesi, contro le armi dei neofascisti. Si sottolinea che *le organizzazioni neonaziste sono l'antitesi alla democrazia *e alla libera espressione in senso lato.
Il nostro colletivo ha come obiettivo quello di *realizzare una
democrazia piena*, intesa come partecipazione attiva e di massa che agisca il conflitto per la costruzione di nuovi diritti, perchè o* i
diritti sono per tutti e tutte o non sono per nessuno. *

Come nel 2007 per l'*attentato al Paz* anche dopo gli *accoltellamenti del Rio Grande* le perquisizioni presso le case dei neofascisti ci hanno mostrato in modo evidente come l'estremismo di destra sia dotato di strumenti (coltelli, mazze, tirapugni, liquidi incendiari ecc...) per colpire fisicamente qualsiasi persona che non rientra dentro le loro categorie, sino a metterne a repentaglio la vita.

Secondo: Ci domandiamo se *"Il Resto del Carlino" *sia un giornale
guidato da una redazione autonoma, dove i giornalisti lavorano, facendo inchieste documentato e verificando le informazioni oppure se *la redazione del giornale ha sede in Corso d'augusto dove si trova la Questura*.
*Avete la capacità di analizzare e vagliare le informazioni ricevute dalla
locale Questura? Trasmettete ai vostri giornalisti il concetto che la
terminologia e la lettura della società prodotta dalla questura è frutto un posizionamento di tale istituzione nella vita politica cittadina? Non vi pare che l'analisi critica delle fonti di polizia sia alquanto deficitaria e non altezza della vostra missione sociale, in quanto giornalisti? *

Siamo sicuri che oltre a noi ci sono tante altre persone indignate per questo tipo di *disinformazione scorretta, oltreché diffamatoria,* la quale non fa luce nè chiarezza sulle derive neofasciste manifestate nel territorio.

Il pericolo emerso dalla serata del 8 Marzo al Rio Grande o dalle *molteplici aggressioni negli ultimi anni riguardano tutti e tutte*, alle quali le stesse Istituzioni territoriali e le forze antifasciste non hanno dato la dovuta importanza, a partire dall'attentato al Laboratorio Sociale Paz, sino a giungere e agli arresti dei militanti di Forza Nuova, che sono seguiti nel settembre del 2007.

*Diffamare* con nomi e cognomi e con tanto di fotografie, associando biografie, storie di vita, iniziative politiche e mettendo tutto sullo stesso piano* non ha nulla a che fare con la libertà di stampa nè con la corretta informazione*, bensì con un piano di stigmatizzazione e di denigrazione pubblica e sociale.

Questa operazione giornalistica non è utile alla sicurezza e
all'incolumità dei riminesi, visto che ci sono gruppi di neonazisti armati, pronti a colpire chiunque in qualsiasi parte della città che sia discoteca, un pub, finanche nelle scuole di tutta la provincia riminese.

*Lab.Paz Project Rimini*

lettere
r_emiliaromagna


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