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pubblicato il 31.03.14
Reggio Emilia. 1 aprile 2014: Diritto alla resistenza!
·
Presidio dalle 10.00 presso Piazza del Monte, Reggio Emilia.

L??1 aprile si terrà presso il Tribunale di Reggio Emilia la prima udienza a carico dei tre antifascisti che il 28 aprile 2009 a seguito di una scritta furono fermati e subirono diversi abusi da parte dell??agente Corradi Fabio e di altri agenti della Digos di Reggio Emilia. Quella notte soltanto il caso (la traiettoria di quella pallottola!) ha fatto sì che non si trasformasse in un altro dei numerosi casi finiti drammaticamente, alla pari di altre storie note o meno note in cui chi indossando la divisa ha abusato del proprio ruolo e del potere a lui conferito. Nonostante tutto questo i tre antifascisti sono ora sotto processo. Ci sparano addosso e cercano di passare per vittime!

Un processo che si apre a seguito della mancanza di coraggio e della decisione del PM Valentia Salvi che il 23 gennaio ha rinviato a giudizio i tre giovani antifascisti e che si inserisce nella battaglia contro gli abusi delle forze dell??ordine, contro l'apertura di sedi fasciste e razziste e per difendere le libertà democratiche conquistate con la Resistenza.

Continua la lotta contro le prove di fascismo e gli abusi!

La lotta in corso è una battaglia contro l'impunità di chi tra le forze dell'ordine commette abusi nei confronti dei cittadini. Lotta agli abusi come il caso diventato ormai nazionale di un giovane che nel lontano 2006 nella nostra provincia durante un controllo è stato denudato e schiaffeggiato da due carabinieri.

Situazioni come questa e tante altre come quelle vissute dagli antifascisti, se non denunciate con forza, alimentano quel brodo di coltura in cui crescono e si rafforzano all'interno della parte meno sana delle forze dell'ordine convinzioni di onnipotenza e di impunità che sfociano prima o poi in episodi di abusi ben peggiori dalle conseguenze purtroppo tragiche (dalla Diaz di Genova, ai vari Cucchi, Aldrovandi, Scaroni), che hanno palesato l'urgenza di provvedimenti ??di trasparenza e di contrasto? tra cui l'introduzione del codice identificativo per gli agenti di polizia e del reato di tortura nell??ordinamento penale. Vedi la campagna di sensibilizzazione e organizzazione lanciata dall??Associazione Contro gli Abusi in Divisa (ACAD).

Decine di persone, personalità, lavoratori, associazioni, e partiti hanno solidarizzato, inviato comunicati, aderito al nostro Appello o dichiarato il proprio sostegno alla campagna. Tra questi numerose associazioni che lottano per i diritti umani e contro gli abusi delle forze dell'ordine e parenti delle vittime di Stato.

Un processo che si inserisce nella battaglia per l'agibilità di ogni individuo e associazione che si mobilita per difendere le libertà democratiche conquistate con la Resistenza antifascista.

Tutti coloro che si sono mobilitati contro le prove di fascismo nella nostra città oggi sono denunciati o perseguitati, oltre al nostro caso pensiamo ai compagni del Laboratorio AQ16, del Collettivo R60, agli Studenti Autorganizzati, agli studenti universitari ecc.

E' il fascismo nel nostro paese ad essere illegale! E se chi dovrebbe applicare la Costituzione non solo non lo fa, ma tollera, sostiene quando non foraggia e protegge i fascisti, la loro propaganda xenofoba, le prove di fascismo e razzismo, allora ben vengano le mille iniziative di base volte a ostacolare e impedire derive reazionarie.

L'iniziativa per cui gli antifascisti sono stati incriminati (la scritta antifascista contro la sede di Casa Pound) è legittima.

Un processo che si inserisce in un contesto di crisi, di sviluppo del movimento di resistenza e nel contempo di repressione contro gli organismi, gli aggregati e anche i singoli esponenti del movimento popolare colpevoli solamente di difendere il diritto ad una vita dignitosa e sempre più colpiti da denunce, ordinanze di sgombero, decreti penali di condanna, fogli di via, fermi e arresti. Citiamo solo gli ultimi casi Movimento NO TAV (gli arresti con accusa di terrorismo di Chiara, Nico, Mattia e Claudio e le multe comminate a Perino e altri esponenti di primo piano per centinaia di migliaia di euro), il M5S (con le denunce a Grillo per aver partecipato alle manifestazioni in Val Susa e per aver ??arringato? le forze dell??ordine a ??passare con i dimostranti? nelle giornate del 9 dicembre), il Movimento 9 Dicembre (con la repressione poliziesca in occasione dell?? ??assedio di Roma? dell??8 febbraio), il centro promotore della manifestazione del 19 ottobre (con gli arresti domiciliari per Di Vetta e Faggiano e misure cautelari per altri 15). A queste operazioni vanno aggiunti gli arresti fra il movimento dei disoccupati di Napoli e la repressione e le operazioni sporche (aggressioni, ricorsi disciplinari, ecc.) contro l??area di sinistra CGIL che anima l??opposizione alla Camusso (in questo caso non si tratta di repressione poliziesca o giudiziaria, ma è l??apparato sindacale che, come già accaduto in passato, fa la sua parte di lavoro sporco).

La repressione che si sta scatenando contro i promotori di mobilitazioni è una chiara indicazione del clima che nei prossimi periodi assisteremo nel nostro paese.

La solidarietà verso chi promuove iniziative di ??disobbedienza civile?, ??diritto alla resistenza?, legittimo(il)legale o come lo si voglia chiamare, è un dovere per quanti oggi aspirano a un cambiamento reale della società e al contempo alimento di una trasformazione in senso positivo.

Diritto alla resistenza!

Martedì 1 aprile al Tribunale di Reggio Emilia si svolgerà quindi un??altra tappa nella lotta per la verità e la giustizia. Per la libertà di espressione e l??agibilità politica per chi manifesta contro le organizzazioni fasciste e razziste, per l??applicazione del principio sancito nella Costituzione e per lottare contro l'impunità di chi tra le forze dell'ordine commette abusi nei confronti dei cittadini.

Fare fronte alle prove di fascismo è legittimo anche se illegale!

Ribaltare il banco degli imputati: passare da accusati ad accusatori!

Chi ha sparato non è la vittima, ma l??autore di un abuso di polizia. Che i fatti assumano il loro vero nome!

Invitiamo tutti gli individui e le forze democratiche e progressiste a sostenere questa battaglia.

Fonte: contropiano

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