Il Progetto | |
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Tanta polizia in giro non si vedeva dai tempi delle più pubblicizzate “emergenze criminalità”.
Dopo una nottata trascorsa tra appostamenti e spola di volanti e pantere tra obiettivi “sensibili”, le scene viste ieri (sin dal primissimo pomeriggio) sembravano tratte dai “Vespri siciliani”.
Invece le forze dell’ordine stavano giustificando lo stipendio versato loro dalla Repubblica nata dalla Resistenza (come si suol dire…) tutelando la gita foggiana di uno stragista mancato, di un fascista doc: di Roberto Fiore.
Forza Nuova, dunque, ha aperto bottega dietro un cordone poliziesco che si è esteso per diverse decine di metri dal portone incriminato. Vi dei carpentieri (luogo deputato ad accogliere la pura stirpe dauna forzanuovista) era bloccata da entrambi i lati. C’erano divise in via Barra, divise all’angolo di via Santa Maria della Neve, una camionetta in via Aquilonare, altre divise bluastre nello slargo di vico Fornello/angolo Cso Vittorio Emanuele. La zona pedonale, luogo scelto per il presidio antifascista dal ventaglio di forze che vi hanno preso parte, sembrava – invece e piuttosto – uno stradone di Berlino Est ai tempi della “guerra di spie”: molti individui in impermeabile visibilmente interessati alle discussioni dei capannelli di giovani, decine di uomini-digos tra la folla del passeggio (a dire il vero non molto numerosa, forse a causa del freddo).
Il presidio si è svolto avvolto in questo clima irreale e sospeso.
Cento persone al suo culmine, intorno alle 19 (orario fornito da Fn come momento d’avvio delle relazioni introduttive), con encomiabile presenza di spirito di tutt*.
C’è stata controinformazione, c’è stata musica, c’è stato confronto tra le diverse anime della mobilitazione. Piuttosto tiepida la risposta della cittadinanza, probabilmente insospettita dalla rumorosa e inedita presenza di piazza.
Un solo momento di forte tensione, presto ricomposto. Nessuna provocazione forzanuovista. Interdetta, ai partecipanti al presidio, l’intera area del mercato Ginnetto. I sospetti venivano seguiti a vista, fermati ed identificati. la questura aveva già preannunciato ai manifestanti questo tipo di prassi in un documento rilasciato giovedì in cui si parlava di “reprimere senza indugio” tutti coloro che, muovendosi oltre i limiti concessi, violavano il “sequestro di persona”.
Note
La Foggia antifascista ha risposto ben aldilà delle previsioni e con una mobilitazione che supera il semplice dato numerico, già di per sé ottimo. Non c’è da stupirsi: la data del 26/11 era sull’agenda di molti e molte. Adesso, passata la processione col santo, dobbiamo fare in modo che non passi la festa. Bisogna mantenere concentrazione e forza per affrontare le battaglie che ci aspettano nella quotidianità di una convivenza che non ci piace affatto. Per dirla con Brecht: “Le fatiche delle montagne sono alle nostre spalle davanti a noi le fatiche delle pianure”.
Denuncia
Non sono state accese neppure le luci di Natale.
Il volantino unitario distribuito è al link
Altre foto verranno inserite a breve nella galleria fotografica del sito
I dossier su FN distribuiti al banco ieri sono disponibili al Lab.Pol.Jacob – via Mario Pagano 38 – Foggia