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Da L’Unità
04.01.2006
È morto il partigiano Bill, aveva arrestato Mussolini
di red
Il 27 aprile del 1945 un gruppo di partigiani della 52esima brigata Garibaldi riconosce e arresta Mussolini a Dongo mentre, insieme a Claretta Petacci, sta tentando di fuggire in Svizzera. Fra i partigiani c’è anche Urbano Lazzaro, detto Bill. È lui che identifica il duce durante la perquisizione al posto di blocco dei partigiani, che lo riconosce nonostante sia vestito da soldato tedesco a bordo di un camion della Flack mentre cerca di nascondersi tenendo la testa rivolta in basso. Ed è sempre Lazzaro che si fa consegnare da Mussolini un mitra e una pistola che aveva con sé.
Il partigiano “Bill”, è morto all’età di 81 anni all’ospedale di Vercelli martedì sera. Da qualche giorno le sue condizioni di salute erano peggiorate ed era stato ricoverato. I funerali si svolgeranno giovedì nella chiesa di San Germano, alle 15, e la salma verrà poi trasferita nel cimitero di Crova.
Lazzaro aveva raccontato i retroscena di quel 27 aprile del 1945 in “Dongo, mezzo secolo di menzogne” in cui forniva la sua versione dell’arresto al posto di blocco e della fucilazione di Mussolini. Tra i protagonisti dell’arresto a Dongo anche il partigiano Giuseppe Negri e il comandante di Brigata “Pedro”.
Dongo. Mezzo secolo di menzogne
Urbano Lazzaro
Economici. Mondadori 1997.
ISBN: 8804423730 / 88-04-42373-0
EAN: 9788804423737
Descrizione della casa editrice
Dal dopoguerra a oggi si è tornati più volte a discutere sull’epilogo di ventidue anni di fascismo consumatosi rapidamente in un susseguirsi convulso e drammatico di avvenimenti. Che cosa accadde veramente il 26 e 27 aprile lungo le sponde del lago di Como? Chi era in realtà il colonello Valerio incaricato di recarsi a prelevare Mussolini? E perché il dittatore e Claretta Petacci arrivarono morti in Piazzale Loreto come tutti gli altri? E nei processi tenuti nel dopoguerra fu stabilita la verità sulle sorti del “tesoro di Dongo”? Urbano Lazzaro, l’uomo che arrestò Mussolini, aiuta a districare l’aggrovigliata matassa degli interessi in gioco al momento del crollo del fascismo.
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