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pubblicato il 15.04.06
L'Aquila: iniziative dal 23, 24 e 25 Aprile
·

Da Indymedia

[Meeting Antifascista] – programma
by Coordinamento cittadino antifascista Friday, Apr. 14, 2006 at 4:59 PM

CONTRO OGNI FASCISMO DI IERI E DI OGGI CONTRO IL REVISIONISMO STORICO CONTRO LE POLITICHE DI ESCLUSIONE SOCIALE, RAZZISTE E XENOFOBE CONTRO OGNI GERARCHIA ED OGNI AUTORITA’ PER L’AUTORGANIZZAZIONE ANTIAUTORITARIA DELLA VITA SOCIALE PER UNA SOCIETA’ LIBERA E MULTIRAZZIALE

Programmazione film:

Domenica 23 aprile 2006, ore 17:30 Palazzetto dei Nobili

IL LEONE DEL DESERTO, di Mustapha Akkad, Libia, 1979

Il film documentario racconta la vita e la lotta dell’eroe della resistenza libica Omar al Muktar (1862-1931), detto “il leone del deserto”, saggio maestro, uomo delle montagne, ribelle per la sua terra contro l’occupazione coloniale dell’Italia fascista, capo dei partigiani libici, fatto impiccare a settant’anni per ordine del Governatore della Cirenaica Rodolfo Graziani. La campagna libica racchiude in sé tutte le vergogne del fascismo: tonnellate di gas (iprite e fosgene) utilizzate contro i ribelli, decapitazioni, impiccagioni in piazza, partigiani libici trasformati in torce umane o gettati dagli aeroplani; decine di migliaia di persone appartenenti a popolazioni seminomadi della pirenaica rinchiuse, tra il ’29 ed il ’34, in campi di sterminio. Il film riesce a trasmettere con semplicità – se ancora ci fosse qualche dubbio – le ragioni del perchè in una guerra coloniale bisogna sempre stare dalla parte dell’occupato. Sempre. Anche quando le insegne dell’occupante sono rappresentate dal tricolore. Nonostante vanti di un cast eccezionale (Anthony Quinn, Oliver Reed, Rod Steiger, Irene Papas Raf Vallone, Gastone Moschin), la distribuzione del film in Italia è stata osteggiata in ogni maniera.

Lunedì 24 aprile 2006 ore 17.00 Palazzetto dei Nobili

Spagna 1936-2006, 70° anniversario della Rivoluzione sociale spagnola

TIERRA Y LIBERTAD di Ken Loach, 1995 David, un giovane disoccupato proveniente da Liverpool, nel 1936 si reca in Spagna per battersi contro il fascismo durante i primi giorni della guerra civile. Arruolato nelle Brigate Internazionali del fronte aragonese, egli ha modo di sperimentare gli orrori della battaglia accanto ai giovani rivoluzionari e di partecipare alle discussioni ideologiche che cominciano a dividere i suoi stessi compagni di lotta. Il film, affronta, nella forma consentita da questa espressione artistica, il tema del cambiamento della forma del conflitto: all’inizio una rivolta di popolo contro i fascisti ed i franchisti, poi un conflitto militare guidato dal governo frontista. Propone una riflessione sulla possibilità di coniugare la lotta al fascismo (allora, così come oggi) con la rivoluzione sociale. Gli ideali della resistenza antifascisti, antiautoritari, antigerarchici ed internazionalisti, possono tornare a far parte della nostra cultura? Possono essere ancora uno slancio verso la liberazione sociale? Sappiamo, e ce lo insegna la Spagna del ’36, che solo l’autogestione antiautoritaria della vita sociale, potrà radicalmente sconfiggere ogni forma di fascismo e di dominio. È nella cultura, è nell’azione, nel rifiuto delle gerarchie, nel rifiuto del comando, nella volontà rivoluzionaria di costruire una società solidale di pace e mutuo appoggio, che possono essere concretamente gettate le basi per una società senza più fascismo.

Martedì 25 aprile 2006
Appuntamenti antifascisti

Ore 9.30:
Piazzale della Piscina Comunale: via la targa che intitola la piscina comunale al gerarca fascista Adelchi Serena! Come segretario del PNF Serena non svolse un ruolo di semplice spettatore, partecipò invece attivamente alle persecuzioni razziali di ebrei e slavi e fu a fianco del Terzo Reich, all’interno di un sistema spietato. In altre parole fece parte attivamente di un regime, e può essere considerato un criminale nei confronti dell’umanità. Quanto segue è uno stralcio di una sua circolare del 29 marzo 1927: “Da varie parti mi giungono lamenti perché non si fa il saluto romano. Ricordo che il saluto deve essere fatto con movimento rapido e di scatto. Quelli che alzano il braccio languidamente, solo a metà, come soffrissero di reumatismo, sono pregati di guarire subito dai loro malanni. Dall’alto discendono non solo la pioggia e la neve ma anche manganellate di prima classe sul capo, per rinfrescare la memoria ai più ostinati”. Per non dimenticare oggi le violenze su milioni di persone private della loro libertà di esistere, non possiamo che stringerci nella solidarietà di una lotta comune contro ogni nuovo razzismo, nuovo fascismo, militarismo, nazionalismo e autoritarismo.

Ore 10.30:
Piazza 9 Martiri: Colazione antifascista – distribuzione Caffè Rebelde delle terre liberate del Chiapas!

Ore 19.30:
Piazza Palazzo: AMA LA MUSICA ODIA IL FASCISMO
con CHROMOSOMES, surf-punk da Livorno

a seguire, estrazione della Lotteria della Liberazione

25aprile2006
r_abruzzo


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