Appello alla solidarietà con le/i Move9 (da Marco Camenisch)

Invitiamo fare circolare questo appello alla solidarietà con le prigioniere e i prigionieri MOVE, tradotto e diffuso da Marco Camenisch

APPELLO ALLA SOLIDARIETÀ CON LE/I MOVE 9

Da Philadelphia, Pennsylvania, ricevo l’edizione d’aprile 2008 della newsletter per amiche/amici e chi sostiene le/i MOVE.
In seguito traduco estratti dell’editoriale della newsletter di Maiga Milbourne, della sua lettera all’autorità per la liberazione condizionale, la lettera di un sindacato ed un altro estratto di lettera dove si richiede e si motiva la liberazione delle/dei MOVE 9.

«Il 22 aprile 2008, la Pennsylvania Parole Board negò la liberazione delle donne di MOVE. Secondo un portavoce delle autorità, il rifiuto è motivato con la minimizzazione ‘della natura e delle circostanze’ del reato, il rifiuto di ‘ammettere le proprie responsabilità’, il mancato ‘pentimento’ e le ‘raccomandazioni negative’ del PM.
Questa edizione della newsletter consiste totalmente in lettere di sostegno di tutto il mondo (…). Queste lettere molto appropriate arrivano dal Messico, dalla Germania, dal Perù e d’altre parti lontane, e tutte/i comprendono appieno non solo il caso che portò alla loro carcerazione ma anche di chi sono in fondo queste persone e di quanto il mondo ha bisogno della loro liberazione.
Questo paese, la pancia della bestia, è responsabile di schiavitù, di genocidio, della nascita del complesso industriale carcerario, della nascita del complesso industriale militare, di guerra di massa, di crisi economiche e di distruzione ambientale. Uccisero Shaka Sankofa, Tookie Williams, e così tante/i altre/i. Arrestarono coloro che non riuscirono ad uccidere, come le/i MOVE 9. Ed ora tengono in ostaggio contro tutte le procedure e leggi le/i MOVE 9. Ma non solo le/i MOVE, ma anche Sundiata Acoli, Veronza Bowers, Sekou Odinga e così tante/i altre/i potrebbero essere liberate/i e non lo sono per le stesse ragioni. Lo possiamo permettere ancora? Possiamo permetterci di ammetterlo? Per lottare, per lottare veramente contro l’ingiustizia, abbiamo bisogno che siano tra noi. Fate anche voi quel che potete per mettere sotto pressione le autorità competenti per costringerle ad invertire la loro decisione. (…) Fate qualcosa! FREE MOVE 9!!!»
Lettera del 27 marzo 2008, sottoscritta d’appartenenti alla Transport Workers

Union Local 100:
«Alla Parole Board: Scriviamo per richiedere la liberazione delle/dei otto prigioniere/i politiche/ci sopravvissuti che collettivamente diventarono noti/e come gli/le MOVE 9. È un’ingiustizia che questi uomini e queste donne sono mai stati/e incarcerati/e. Si tratta delle/dei innocenti sopravvissute/i ad un premeditato attacco della polizia e della resa dei conti in una vendetta durata anni contro MOVE e l’ambiente di sostegno.
Il 8 agosto 1978 un esercito di quasi 600 poliziotti circondò la casa di MOVE per scacciare le/gli abitanti indifese/i. La polizia impiegò idranti, allagò il pianoterra della casa e scatenò una sparatoria talmente furiosa che uno dei propri agenti, James Ramp, fu ammazzato nel fuoco incrociato della polizia. Dopo, la polizia rase al suolo la casa con i bulldozer e distrusse non solo le prove del proprio misfatto ma anche del fatto che l’unico “crimine”di MOVE fu quello di sopravvivere.
Il processo contro MOVE fu la caricatura di un processo. Ogni minima scintilla d’evidenza prova che Merle Africa (che nel 1998 morì in prigione dopo quasi due decenni d’ingiusta carcerazione) Debbie Africa, Janine Africa, Janet Africa, Chuck Africa, Eddie Africa, Phil Africa, Delbert Africa e Mike Africa sono innocenti dei crimini per i quali furono ingiustamente accusati/e e condannati/e.
Poi, nel 1985 dalle loro celle di Pennsylvania dovettero vivere l’orrore, quando la polizia di Philadelphia insieme alle autorità federali lanciò una bomba ad alto potenziale sulla casa di MOVE nell’Osage Avenue arse vive 11 persone nere, tra cui 5 bambini, e fece d’un intero quartiere nero rovine fumanti.
Chiediamo la loro liberazione immediata ed incondizionata. Liberatele/li ora!»
Estratti lettera del 3 marzo 2008 di Maiga Milbourne alle autorità competenti:
«(…) Questa gente è innocente (…) e nove persone sono condannate per l’uccisione di un poliziotto con una pallottola ed un fucile. (…)
Inoltre, come dichiarò il professore ed affermato giornalista Linn Washington (…) nelle forze di polizia è un segreto di pulcinella che l’ufficiale Ramp è stato ucciso dal fuoco amico e non da MOVE.
So che l’accusa e la condanna di nove persone per una sola pallottola si basava unicamente sulla debole accusa d’associazione del PM. Le ragioni per sollevare questa teoria erano unicamente politiche, poiché alla città di Philadelphia MOVE non piace (...)il che però non è una base per cambiare la legge.
(…). Il sindacato di polizia FOP (Fraternal Order of Police) ed altre entità politiche (...)dichiararono pubblicamente di avere inoltrato delle petizioni alla sua autorità con la richiesta di non liberare MOVE.
(…).
Maiga Milbourne, Pennsauken, NJ 08109»
Estratto lettera del 6 marzo del Partisan Defense Committee:
«(…) Tre mesi prima dell’attacco, MOVE permise alla polizia di perquisire la loro casa e ne risultò il sequestro d’armi inutilizzabili. (…)Quando le/gli adulte/i uscirono (dopo l’aggressione), la polizia pubblicamente pestò, strattonò, scalciò e saltò sopra Delbert Africa (…)con seguiti penali e l’accusa contro tre dei poliziotti picchiatori. (…)
Il processo contro le/i MOVE 9 fu la caricatura di un processo. Perlomeno otto testimoni confermano che nessun’arma da fuoco uscì dalla casa di MOVE. Tre pompieri dissero di non sapere da dove venivano le armi e che non avevano visto nessuna/o di MOVE con delle armi. Quando le armi presunte di MOVE furono consegnate al tribunale non furono rilevabili impronte digitali provenienti d’accusate/i di MOVE e nessuno/a di loro è mai stata/o accusata/o di detenzione illegale d’armi. Malgrado i risultati balistici e forensi contradditori, furono condannate/i per omicidio di terzo grado, tentato omicidio e violenza aggravata. Furono anche condannate/i per associazione, un’accusa buona per tutto, anzitutto per la persecuzione di gente per le loro convinzioni politiche comuni, quando i pubblici ministeri non riescono a provare un delitto. Dopo il processo, il presidente del tribunale alla domanda “Chi ha ucciso James Ramp?” rispose “Non ne ho la
benché minima idea.”(…)
È un’ingiustizia che questi uomini e queste donne sono stati/e mai arrestati/e. Si tratta di sopravvissute/i innocenti di un’aggressione poliziesca premeditata. Ricordiamo che il trucco usuale per non liberare detenute/i innocenti è addurne il mancato “pentimento”. (...)Non dimentichiamo che Merle Africa nel 1998 è morta in carcere dopo quasi 20 anni d’ingiusta carcerazione.
Chiediamo l’immediata ed incondizionata liberazione di Debbie Africa, Janine Africa, Janet Africa, Chuck Africa, Eddie Africa, Phil Africa, Delbert Africa e Mike Africa.
(…)»
Sostengo il seguente appello nella newsletter:
«Scrivi ad un/a prigioniero/a MOVE
I/le MOVE 9 furono rinchiuse/i per 28 anni. Mumia ha passato più di 25 anni nel braccio della morte. Scrivete loro una lettera per rafforzare il loro forte esempio!

Debbie Simms Africa
#006307
Janet Holloway Africa
#006308
Janine Pillips Africa
#006309
SCI-Cambridge Springs
451 Fullerton Avenue
Cambridge Springs, PA
16403-1238
Michael Davis Africa
#AM4973
Charles Simms Africa
#AM4975
SCI-Graterford
P.O. Box 244
Graterford, PA 19426-0244
Eddie Goodman Africa
#AM4974
SCI-Mahaony
301 Morea Road
Frackville, PA 17932

William Pillips Africa
#AM4984
Delbert Orr Africa
#AM4985
SCI-Dallas
1000 Follies Road
Dallas, PA 18612-0286
Mumia Abu-Jamal
#AM8335
SCI-Greene
175 Progress Drive
Waynesburg, PA 15370»

Le parole d’ordine di MOVE:
«CONFIDIAMO NELLA LEGGE NATURALE!
OGNI LODE ALL’ORDINE DELLA VITA!
IL POTERE DELLA VERITÀ È FINALE!
LUNGA VITA A MOVE!
LUNGA VITA ALLA RIVOLUZIONE!
LUNGA VITA A JOHN AFRICA!
LUNGA VITA A JOHN AFRICA!
LUNGA VITA A JOHN AFRICA!
La WEBSITE di MOVE: www.onamove.com

E l’appello alle azioni di solidarietà, al contatto e l’indirizzo della newsletter;
«Contattaci e partecipa!
The MOVE Organization
PO Box 19709, Philadelphia, PA 19143, (215) 387 4107
onamovellja@aol.com
International Concerned Family and Friends of Mumia Abu-Jamal
PO Box 19709, Philadelphia, PA 19143, (215) 476 8812
icffmaj@aol.com, www.mumia.org

Take Action! Fate quel che potete per sostenere MOVE…
• Donazioni per contribuire alle grandi spese per il telefono, le copie e le mail
• Donazioni direttamente alle/ai MOVE 9 per la posta, le fotocopie, le loro carte telefoniche pre-paid, solo assegni postali
• Scrivi ai diversi media/giornali nei tuoi dintorni, a Philadelphia e vicino alle varie prigioni dove la gente di MOVE è rinchiusa e chiedi giustizia per loro
• Organizza assemblee per Ramona Africa o altri membri di MOVE
• Scrivere, fax, telefonate a:
*Governor Ed Rendell
225 Main Capitol BLDG.,
Harrisburg, Penna. 17120
*D.A. Lynn Abraham
1421 Arch Street, Phila., PA 19107
Tel: (215) 686-8700
*Mayor John Street
City Hall Philadelphia, PA 19107
Tel: (215) 686-3000
Chiedi investigazioni sull’ingiusta carcerazione dei membri innocenti di MOVE!
• Organizza dei benefit in sostegno alle attività organizzative e per coprire le spese della lotta per la liberazione delle/dei MOVE 9
• Fonda un gruppo di solidarietà con MOVE»

Da parte mia vi prego di diffondere solidalmente come potete e volete queste info e questo appello:
LA SOLIDARIETÀ È UN’ARMA!
LIBERTÀ PER LE/I MOVE 9 ED OGNI PRIGIONIERA/O POLITICA/O IN TUTTO IL MONDO!
LIBERTÀ E GIUSTIZIA PER TUTTE/I!
ABBATTERE OGNI MURO!

Marco Camenisch, lager di morte Regensdorf, inizio luglio 2008

Sab, 08/11/2008 – 12:18
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