[Bolzano] Presidio in solidarietà con i rivoltosi del carcere, odio ai loro aguzzini

Il 23 gennaio 2012, il primo piano del carcere di Bolzano era stato incendiato. La rivolta iniziò dopo il pestaggio di un detenuto. Si tratta di un detenuto marocchino che aveva riportato traumi al volto e alla schiena. Le guardie avevano usato la solita scusa dell'“è caduto dalle scale”. Il detenuto, di cui non sappiamo né il nome né il carcere in cui è stato trasferito, aveva appena ricevuto la notifica di una sentenza di condanna che prolungava la sua detenzione. In risposta al pestaggio, gli altri detenuti  avevano dato fuoco a tutto quello che avevano trovato: giornali, lenzuola, materassi e vestiti. Immediatamente era scattato il piano d'emergenza e tutti i cancelli del piano erano stati chiusi. La sezione era stata isolata per evitare che la rivolta si espandesse anche al piano superiore dove erano rinchiusi gli altri prigionieri. Alcuni detenuti nel frattempo erano stati portati in cortile, altri nell'ufficio matricola dove subirono dei pestaggi. I loro compagni rinchiusi al secondo piano battevano bicchieri, pentole e piatti contro le sbarre delle finestre in loro solidarietà. Venti detenuti in serata erano stati trasferiti al carcere di Trento (dove ci furono altri pestaggi) e altri in diverse carceri nei giorni seguenti. Sei celle erano completamente distrutte, l'impianto elettrico era stato seriamente danneggiato e molti water e lavandini erano stati sradicati. In totale erano stati fatti 20.000 euro di danni. A seguito della rivolta e dei pestaggi 22 detenuti denunciarono 11 agenti della penitenziaria. Lo scorso 5 novembre è iniziata la prima udienza dell'incidente probatorio: i secondini indagati in primo grado sono stati tutti assolti. Il prossimo 22 maggio 2013 si terrà l'udienza di appello per gli 11 agenti indagat
La rivolta di Bolzano è stata una delle più decise rivolte degli ultimi anni nelle carceri italiane. Durante il presidio di capodanno, avvenuto appena 22 giorni prima, la risposta dei detenuti era stata molto calorosa. Grazie alla vicinanza alle mura del carcere c'era stato un nutrito scambio di messaggi tra detenuti e solidali. Gli interventi erano stati caratterizzati da discorsi contro il carcere e inneggianti alla rivolta. Meno di un mese dopo, la distruzione del primo piano del carcere. I giorni successivi alla rivolta furono svolti dei presìdi sotto le carceri di Bolzano e Trento.
Il 22 maggio sarà un'altra occasione per stare vicino a quei detenuti che hanno avuto il coraggio di ribellarsi e per esprimere il nostro disprezzo nei confronti dei loro aguzzini: quello che succederà in aula sarà di interesse solo per gli adetti ai lavori in tribunale e per chi detiene ancora le chiavi della libertà degli individui. A noi che abbiamo pronunciato parole di libertà e rivolta spetta il compito di mantenere gli impegni presi con chi si è fidato di noi e delle nostre parole. Questo presidio sarà una delle forme di sostegno a quegli uomini che non hanno abbassato la testa di fronte ai loro carcerieri e hanno osato prendersi, anche dentro una gabbia, uno spazio di libertà.Facciamo sentire la nostra solidarietà ovunque!  
anarchici e anarchiche di Trento e Rovereto

Presidio il 22 maggio a Bolzano difronte al tribunale alleore 09.00 in Piazza Tribunale, 01.
Dalla stazione prendere Via Garibaldi, superare Piazza Verdi, continuare per Via Marconi, Viale Druso, girare a destra in Corso Italia e continuare fino a Piazza Tribunale.