Trento – Contestato convegno sul carcere
riceviamo e diffondiamo:
Venerdì 8 giugno, presso la Facoltà di Sociologia di Trento, si è svolto un convegno dal titolo indicativo: “Dal detenuto all’uomo”, a cui hanno partecipato volontari, responsabili delle cooperative che fanno lavorare i prigionieri, alcuni ex detenuti e… due secondini (tra cui il comandante delle guardie del carcere di Trento). Una decina di anarchici ha voluto disturbare rumorosamente tale ripugnante dibattito, scuotendo il normale torpore universitario. Striscione (“Il carcere umano non esiste. Le guardie pestano, torturano, uccidono”), volantini (che riproducevano, sotto il titolo “L’uomo finisce dove comincia il secondino”, la testimonianza di un ragazzo pestato nel carcere di Bolzano e in quello di Trento in seguito alla rivolta scoppiata nella prigione altoatesina nel gennaio del 2012) e megafono hanno impedito che il convegno – le cui parole sono state coperte per un’ora dai nostri slogan – si svolgesse come se nulla fosse. Il minimo, per ribadire la nostra solidarietà ai detenuti che lottano e il nostro odio per i loro aguzzini. Il vero ruolo delle guardie è stato impresso per sempre sul corpo di Stefano Cucchi, con una violenza che nessuna sentenza di tribunale – infame quanto scontata – riuscirà mai a cancellare.
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